Nella penultima domenica di ottobre le otto contrade di Volterra si ritrovano nuovamente in competizione in una sfida decisamente insolita. L'anno contradaiolo sta per finire, l'autunno avanza precipitosamente e Volterra si prepara ad un soffice vivacchiare, sonnolento e rilassante. La frenesia estiva lascia spazio al turismo lento, volto principalmente alla ricerca dell'equilibrio spirituale, alla scoperta delle tradizioni del passato e alla degustazione dei prodotti tipici locali.
Questi sono giorni in cui il centro storico, animato da numerose bancarelle sfiziose della mostra mercato del tartufo bianco, accoglie con animo anche l'antica tradizione della caciotte in fuga, in quanto avendo a che fare sempre con il buon cibo, si presta bene ad essere inserito all'interno del manifesto madre di Volterragusto. Seppure a tema, quasi fosse un evento collaterale della kermesse della filiera corta, il Palio dei Caci è in verità un torneo iscritto nell'albo delle rievocazioni storiche della Toscana e si propone a tutti gli effetti come protagonista assoluta della giornata.
Attingendo a piene mani dal gioco della ruzzola o dell'antichissima corsa dei caci, si tratta di un gioco veloce, divertente e davvero godibile; ce lo dimostra la quantità dei turisti che richiama, anche perchè, di fatto, guardandosi in giro non si è mai visto un evento così strano. Nella sostanza è una lineare gara di velocità, ma si svolge in discesa ripida con diversi impedimenti motori, i quali generano spesso grande ilarità tra il pubblico.
La gara si svolge lungo la scoscesa via Franceschini che, liberata delle macchine, va ad ospitare un caotico percorso rettilineo, ricco di ostacoli definiti da numerose balle rettangolari di fieno. Lo scenario e l'odore che emana la paglia regalano sensazioni campagnole, curiosamente paesane, ma se vi aggiungiamo la visione del corredo estetico dei partecipanti, dei figuranti delle contrade e dei tamburini del gruppo storico sembra essere tornati per un momento indietro nel tempo, nei fasti giocosi del medioevo.
La gara mette in competizione due singoli concorrenti, i quali si posizionano sul punto più alto della via, perpendicolare a Via Roma. Allo scampanellio di partenza i concorrenti devono avanzare fino al traguardo nel minor tempo possibile, facendo rotolare lungo il percorso delle forme di formaggio: questo è l'impedimento motorio di cui parlavamo; ognuno ha il suo e devono farlo correre in discesa, evitando le balle di fieno, aggirando le bozze sdruccevoli e talvolta sconnesse e superando l'avversario stesso, senza mai indugiare.
L'obiettivo è ovviamente arrivare per primi in fondo alla via, senza però mai toccare con le mani la forma di formaggio; pena è la squalifica. Per farlo scorrere si utilizzano due palette di legno, una più lunga dell'altra, con funzioni ben precise: la paletta più lunga è utilizzata per indirizzare la curvatura del formaggio che corre sul proprio dorso, la paletta più corta è finalizzata al rialzo qualora la forma dovesse cadere di piatto. Correre in questo modo non è per niente facile, ma è fondamentale essere costanti, evitando di fermarsi, anche per un solo secondo.
Due partecipanti per ogni contrada, adrenalina e un pizzico di agonismo in un torneo all'italiana ad eliminazione diretta. Essendo un gioco di abilità, di velocità, di resistenza e di forza con differenze impari tra corporature maschili e femminili, la manifestazione si replica in due momenti, senza gruppo misto: nella prima si ripone attenzione ai concorrenti maschili, nella seconda alle concorrenti femminili. I due tornei sono indipendenti tra loro, ma il gioco rimane medesimo per entrambi, così come uguali sono le emozioni e la spettacolarità delle scivolose cadute, degli scontri fisici e dei sorpassi che forse, a dirla tutta, sono i momenti più ricercati del Palio.
Il cacio è uno dei prodotti tipici locali che sin dal basso medioevo costituiva uno degli alimenti favoriti della popolazione dedita all’allevamento ovino. Considerato come una valida alternativa alla carne per proprietà nutritive, dava anche spunto per creare occasioni di svago in condivisione. Il formaggio in uso in questa competizione è fornito annualmente dalla Fattoria Lischeto, la quale fa proprio del formaggio il suo successo.
Nella penultima domenica di ottobre le otto contrade di Volterra si ritrovano nuovamente in competizione in una sfida decisamente insolita. L'anno contradaiolo sta per finire, l'autunno avanza precipitosamente e Volterra si prepara ad un soffice vivacchiare, sonnolento e rilassante. La frenesia estiva lascia spazio al turismo lento, volto principalmente alla ricerca dell'equilibrio spirituale, alla scoperta delle tradizioni del passato e alla degustazione dei prodotti tipici locali.
Questi sono giorni in cui il centro storico, animato da numerose bancarelle sfiziose della mostra mercato del tartufo bianco, accoglie con animo anche l'antica tradizione della caciotte in fuga, in quanto avendo a che fare sempre con il buon cibo, si presta bene ad essere inserito all'interno del manifesto madre di Volterragusto. Seppure a tema, quasi fosse un evento collaterale della kermesse della filiera corta, il Palio dei Caci è in verità un torneo iscritto nell'albo delle rievocazioni storiche della Toscana e si propone a tutti gli effetti come protagonista assoluta della giornata.
Attingendo a piene mani dal gioco della ruzzola o dell'antichissima corsa dei caci, si tratta di un gioco veloce, divertente e davvero godibile; ce lo dimostra la quantità dei turisti che richiama, anche perchè, di fatto, guardandosi in giro non si è mai visto un evento così strano. Nella sostanza è una lineare gara di velocità, ma si svolge in discesa ripida con diversi impedimenti motori, i quali generano spesso grande ilarità tra il pubblico.
La gara si svolge lungo la scoscesa via Franceschini che, liberata delle macchine, va ad ospitare un caotico percorso rettilineo, ricco di ostacoli definiti da numerose balle rettangolari di fieno. Lo scenario e l'odore che emana la paglia regalano sensazioni campagnole, curiosamente paesane, ma se vi aggiungiamo la visione del corredo estetico dei partecipanti, dei figuranti delle contrade e dei tamburini del gruppo storico sembra essere tornati per un momento indietro nel tempo, nei fasti giocosi del medioevo.
La gara mette in competizione due singoli concorrenti, i quali si posizionano sul punto più alto della via, perpendicolare a Via Roma. Allo scampanellio di partenza i concorrenti devono avanzare fino al traguardo nel minor tempo possibile, facendo rotolare lungo il percorso delle forme di formaggio: questo è l'impedimento motorio di cui parlavamo; ognuno ha il suo e devono farlo correre in discesa, evitando le balle di fieno, aggirando le bozze sdruccevoli e talvolta sconnesse e superando l'avversario stesso, senza mai indugiare.
L'obiettivo è ovviamente arrivare per primi in fondo alla via, senza però mai toccare con le mani la forma di formaggio; pena è la squalifica. Per farlo scorrere si utilizzano due palette di legno, una più lunga dell'altra, con funzioni ben precise: la paletta più lunga è utilizzata per indirizzare la curvatura del formaggio che corre sul proprio dorso, la paletta più corta è finalizzata al rialzo qualora la forma dovesse cadere di piatto. Correre in questo modo non è per niente facile, ma è fondamentale essere costanti, evitando di fermarsi, anche per un solo secondo.
Due partecipanti per ogni contrada, adrenalina e un pizzico di agonismo in un torneo all'italiana ad eliminazione diretta. Essendo un gioco di abilità, di velocità, di resistenza e di forza con differenze impari tra corporature maschili e femminili, la manifestazione si replica in due momenti, senza gruppo misto: nella prima si ripone attenzione ai concorrenti maschili, nella seconda alle concorrenti femminili. I due tornei sono indipendenti tra loro, ma il gioco rimane medesimo per entrambi, così come uguali sono le emozioni e la spettacolarità delle scivolose cadute, degli scontri fisici e dei sorpassi che forse, a dirla tutta, sono i momenti più ricercati del Palio.
Il cacio è uno dei prodotti tipici locali che sin dal basso medioevo costituiva uno degli alimenti favoriti della popolazione dedita all’allevamento ovino. Considerato come una valida alternativa alla carne per proprietà nutritive, dava anche spunto per creare occasioni di svago in condivisione. Il formaggio in uso in questa competizione è fornito annualmente dalla Fattoria Lischeto, la quale fa proprio del formaggio il suo successo.
Le manifestazioni che si svolgono nella Valdicecina sono l'occasione perfetta per immergersi nelle nostre antiche tradizioni. Partecipa alle processioni religiose, assapora la cucina locale nelle sagre e festival, e perdi te stesso tra i mercatini dell'artigianato locale. Qui, la nostra cultura è palpabile in ogni evento, e ti invitiamo a farne parte.
Gli eventi a Volterra non sono solo un'occasione per apprezzare la bellezza del nostro territorio, ma anche un'opportunità per incontrare persone nuove e connettersi con la comunità. La nostra accoglienza calorosa è estesa a tutti coloro che desiderano condividere queste esperienze con noi.
Il nostro calendario annuale è fitto di appuntamenti imperdibili. Che tu sia qui per una breve visita o desideri immergerti completamente nella vitalità toscana, troverai sempre un evento adatto ai tuoi interessi.
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