Un centro storico spaccato a metà

Borgo tra lo Sterza e il Cornia

Il castello di Canneto si trova come un satellite a tre chilometri dal nucleo principale di Monteverdi Marittimo. Si erge sulla sommità di una altura ai limiti della Val di Cecina, circondato dai boschi e le colline che separano la valle dello Sterza da quello della val di Cornia.

Questa fortificazione, oggi più con le sembianze di un piccolo borgo, così come quella di Monteverdi nacque in seguito alla fondazione dell'abbazia del monastero di San Pietro in Palazzuolo, che poco dopo l'anno Mille già si vedeva gestire un vasto territorio della Val di Cecina e della Val di Cornia. Poi, come tanti nuclei abitati e roccaforti di queste zone, passarono nelle mani del Comune di Volterra, fronteggiando le mire espansionistiche di Pisa. La fedeltà degli abitanti alla repubblica volterrana arrivò agli inizi del Duecento.

Dall'alto, Canneto si presenta come una ellisse tagliata da due vie parallele riconducibili a via Vittorio Emanuele e Via Umberto I. Si può accedere al suo centro storico da Ovest oltrepassando la Porta alla Buca e da Sud seguitando per Porta agli Archi.

Indietro nel tempo

Centro storico rustico e medievale

Il suo fronte murario, escludendo questi due accessi, è inaccessibile, poiché si erige con il prolungamento delle facciate addossate retrostanti di due schiere di edifici. Gli elementi architettonici di natura medievale oggi li puoi individuare lungo alcuni tratti delle mura in prossimità della Porta alla Buca e sulle facciate di qualche edificio, ma per il resto dobbiamo rimandare a forti restauri e recuperi avvenuti nei secoli successivi. E' un piacere passeggiare tra i suoi vicoli, numerosi sono i suoi belvederi, così come le affascinanti case-torri, di cui una in particolare a pianta circolare.

Prima di dirigerti all'interno delle mura, il consiglio che viene naturale è quello di circumnavigare dall'esterno il nucleo abitato, percorrendo per intero Via della Fonte; gli scorci che qui si contemplano hanno il sapore di un Ottocento dalle venature medievali mai vissuto, intensificato dalla visione delle numerose bozze irregolari degli edifici, dalle alte finestre sgarrupate e dalle antiche porte di legno. Come già suggerisce la via, c'è anche occasione per fare una tappa alla vicina fonte, che a volte butta e a volte no, ma se si è fortunati di vederla attiva è anche capace di mescere acqua buona e rinfrescante.

La curiosa odonomastica delle vie del paese

Vie dedicate alla Storia d'Italia

Facendo il giro esterno, ammirevole è pure la visuale dal basso verso l'alto di un torrione e il principio della cosiddetta piaggetta, ovvero la discesa laterale simile a un timpano spezzato, con al centro una piccola casa.

Poi entrando, la curiosità che balza all'occhio è poi l'odonomastica delle vie del centro di Canneto dedicate ad alcuni rappresentanti della Storia d'Italia, dal Risorgimento alla sua Unità. Rammentano alcune persone più volte stigmatizzate dalla storiografia di sinistra e di destra per le loro "gesta", ma forti nel loro ambito politico e sociale del loro periodo; immancabile quindi via Garibaldi. Poi Umberto I, Vittorio Emanuele II e, infine, anche una stradina dedicata a Vittorio Emanuele III, forse il più ostico dei nomi. Ma la storia è storia, dalla quale neppure i Savoia posso esimersi. Le vie si contano sulle dita di una mano, ma tra scale, discese e rigirii non è scontato perdere per un attimo il senso dell'orientamento. Tra i tanti particolari non deve ovviamente sfuggire l'abitazione di un cugino di Giosuè Carducci, dove lo stesso poeta ha soggiornato, e l'antica chiesa di San Lorenzo.

Un centro storico spaccato a metà

Borgo tra lo Sterza e il Cornia

Il castello di Canneto si trova come un satellite a tre chilometri dal nucleo principale di Monteverdi Marittimo. Si erge sulla sommità di una altura ai limiti della Val di Cecina, circondato dai boschi e le colline che separano la valle dello Sterza da quello della val di Cornia.

Questa fortificazione, oggi più con le sembianze di un piccolo borgo, così come quella di Monteverdi nacque in seguito alla fondazione dell'abbazia del monastero di San Pietro in Palazzuolo, che poco dopo l'anno Mille già si vedeva gestire un vasto territorio della Val di Cecina e della Val di Cornia. Poi, come tanti nuclei abitati e roccaforti di queste zone, passarono nelle mani del Comune di Volterra, fronteggiando le mire espansionistiche di Pisa. La fedeltà degli abitanti alla repubblica volterrana arrivò agli inizi del Duecento.

Dall'alto, Canneto si presenta come una ellisse tagliata da due vie parallele riconducibili a via Vittorio Emanuele e Via Umberto I. Si può accedere al suo centro storico da Ovest oltrepassando la Porta alla Buca e da Sud seguitando per Porta agli Archi.

Indietro nel tempo

Centro storico rustico e medievale

Il suo fronte murario, escludendo questi due accessi, è inaccessibile, poiché si erige con il prolungamento delle facciate addossate retrostanti di due schiere di edifici. Gli elementi architettonici di natura medievale oggi li puoi individuare lungo alcuni tratti delle mura in prossimità della Porta alla Buca e sulle facciate di qualche edificio, ma per il resto dobbiamo rimandare a forti restauri e recuperi avvenuti nei secoli successivi. E' un piacere passeggiare tra i suoi vicoli, numerosi sono i suoi belvederi, così come le affascinanti case-torri, di cui una in particolare a pianta circolare.

Prima di dirigerti all'interno delle mura, il consiglio che viene naturale è quello di circumnavigare dall'esterno il nucleo abitato, percorrendo per intero Via della Fonte; gli scorci che qui si contemplano hanno il sapore di un Ottocento dalle venature medievali mai vissuto, intensificato dalla visione delle numerose bozze irregolari degli edifici, dalle alte finestre sgarrupate e dalle antiche porte di legno. Come già suggerisce la via, c'è anche occasione per fare una tappa alla vicina fonte, che a volte butta e a volte no, ma se si è fortunati di vederla attiva è anche capace di mescere acqua buona e rinfrescante.

La curiosa odonomastica delle vie del paese

Vie dedicate alla Storia d'Italia

Facendo il giro esterno, ammirevole è pure la visuale dal basso verso l'alto di un torrione e il principio della cosiddetta piaggetta, ovvero la discesa laterale simile a un timpano spezzato, con al centro una piccola casa.

Poi entrando, la curiosità che balza all'occhio è poi l'odonomastica delle vie del centro di Canneto dedicate ad alcuni rappresentanti della Storia d'Italia, dal Risorgimento alla sua Unità. Rammentano alcune persone più volte stigmatizzate dalla storiografia di sinistra e di destra per le loro "gesta", ma forti nel loro ambito politico e sociale del loro periodo; immancabile quindi via Garibaldi. Poi Umberto I, Vittorio Emanuele II e, infine, anche una stradina dedicata a Vittorio Emanuele III, forse il più ostico dei nomi. Ma la storia è storia, dalla quale neppure i Savoia posso esimersi. Le vie si contano sulle dita di una mano, ma tra scale, discese e rigirii non è scontato perdere per un attimo il senso dell'orientamento. Tra i tanti particolari non deve ovviamente sfuggire l'abitazione di un cugino di Giosuè Carducci, dove lo stesso poeta ha soggiornato, e l'antica chiesa di San Lorenzo.

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  • Luglio 27, 2024 10:46 local time