Serrazzano deriverebbe il suo nome da Castrum Seratianum, ovvero, dai possedimenti che nel 59 a.C. il legionario romano Serazio aveva acquisito grazie alla legge Julia, legge sulla concessione delle terre voluta da Giulio Cesare.
Antica postazione romana, dunque, diventata poi nel periodo medievale roccaforte per la sua posizione dominante sulla via che collegava Volterra con Populonia. I primi documenti che fanno menzione di Serrazzano sono risalenti all'anno Mille; all'epoca, la rocca, era dominata dai Della Gherardesca che vantavano la signoria anche del castello di Leccia, poco distante.
Successivamente divenne longobarda, dominata dai Lambardi di Castelnuovo, ai quali si deve la configurazione urbanistica del suo castello, visibile ancora oggi. Prima del Duecento Serrazzano figurava tra i castelli e i borghi che Federico Barbarossa sottomise al vescovo di Volterra, ma a nuovo secolo si ebbe il primo giuramento degli abitanti a favore del Comune di Volterra.
Come in tutto il territorio, le lotte tra comune e vescovo si protrassero a lungo, ma poco prima della metà del Quattrocento dovette subire, in buona compagnia con gli altri borghi del pomarancino, la tragedia della peste nera e le devastazioni delle truppe di Niccolò Piccino e quelle del re di Napoli, Alfonso d'Aragona.
Il castello di Serrazzano si conserva sufficientemente intatto con l'aspetto di un piccolo borgo medievale. Si sviluppa su due assi stradali paralleli disposti su livelli differenti e vi si accede attraverso una delle quattro antiche porte d'accesso che costellano le mura medievali in gran parte inglobate nella abitazioni. Che tu arrivi da Porta Volterrana, da Porta Fiorentina, da Porta Maremmana o da Porta Spina poco importa perché, se la curiosità è forte, ci si imbatte facilmente con ognuna di esse. Salendo fin sulla parte più alta del paese si può ammirare uno scorcio molto caratteristico: il panorama circostante, una cisterna al centro di una piazzetta e la chiesa di San Donato a lato.
Serrazzano deriverebbe il suo nome da Castrum Seratianum, ovvero, dai possedimenti che nel 59 a.C. il legionario romano Serazio aveva acquisito grazie alla legge Julia, legge sulla concessione delle terre voluta da Giulio Cesare.
Antica postazione romana, dunque, diventata poi nel periodo medievale roccaforte per la sua posizione dominante sulla via che collegava Volterra con Populonia. I primi documenti che fanno menzione di Serrazzano sono risalenti all'anno Mille; all'epoca, la rocca, era dominata dai Della Gherardesca che vantavano la signoria anche del castello di Leccia, poco distante.
Successivamente divenne longobarda, dominata dai Lambardi di Castelnuovo, ai quali si deve la configurazione urbanistica del suo castello, visibile ancora oggi. Prima del Duecento Serrazzano figurava tra i castelli e i borghi che Federico Barbarossa sottomise al vescovo di Volterra, ma a nuovo secolo si ebbe il primo giuramento degli abitanti a favore del Comune di Volterra.
Come in tutto il territorio, le lotte tra comune e vescovo si protrassero a lungo, ma poco prima della metà del Quattrocento dovette subire, in buona compagnia con gli altri borghi del pomarancino, la tragedia della peste nera e le devastazioni delle truppe di Niccolò Piccino e quelle del re di Napoli, Alfonso d'Aragona.
Il castello di Serrazzano si conserva sufficientemente intatto con l'aspetto di un piccolo borgo medievale. Si sviluppa su due assi stradali paralleli disposti su livelli differenti e vi si accede attraverso una delle quattro antiche porte d'accesso che costellano le mura medievali in gran parte inglobate nella abitazioni. Che tu arrivi da Porta Volterrana, da Porta Fiorentina, da Porta Maremmana o da Porta Spina poco importa perché, se la curiosità è forte, ci si imbatte facilmente con ognuna di esse. Salendo fin sulla parte più alta del paese si può ammirare uno scorcio molto caratteristico: il panorama circostante, una cisterna al centro di una piazzetta e la chiesa di San Donato a lato.
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