Nella zona dei Lagoni, in un'area caratterizzata da manifestazioni di carattere geotermico, sorge la moderna chiesetta di Giovanni Michelucci commissionata dall'azienda boracifera di Larderello. La chiesa, insieme a tre gruppi di abitazioni a schiera, un centro commerciale e un circolo ricreativo, tutte ideate dallo stesso Michelucci, aveva il compito di tessere le reti sociali all'interno di un villaggio industriale, costruito appositamente per i dipendenti dell'azienda boracifera. L'agglomerato di edifici si configura come sede distaccata dell'altro villaggio, molto più grande, sorto intorno alla sede centrale geotermoelettrica di Larderello.
Si trova in prossimità del centro storico di Sasso Pisano lungo la strada statale che da Pomarance conduce verso Larderello e Castelnuovo di Val di Cecina. A valle della strada sono situati la chiesa, in posizione diagonale e in un lotto d'angolo compreso tra la statale e la viabilità di servizio, e l'attiguo ristorante; a monte il complesso residenziale, immerso nel verde. Uno scenario eclettico impreziosito da un panorama disturbato da una incessante emissione dei vapori, putizze e fumarole che lo qualifica come luogo degno di visita.
La chiesa dei Lagoni fu ultimata alla metà del Novecento ed è la seconda chiesa più moderna presente all'interno della comunità della Valdicecina, dopo quella di Larderello sempre da lui progettata. Nella configurazione di quest'opera edilizia la critica ha rilevato espliciti richiami alla chiesa dei Santi Pietro e Girolamo e al campanile a traliccio della chiesa delle Sante Maria e Tecla, entrambe realizzate da Michelucci qualche anno prima a Pistoia. Non pochi sono i riferimenti anche alla Chiesa Beata Maria Vergine di Larderello, che ne è coesa.
Il piccolo edificio religioso dall'aspetto eclettico è costituito da un'aula rettangolare, conclusa da un'abside curvilinea e affiancata da una stretta fascia con la sagrestia e minuscoli ambienti di servizio. La volumetria compatta è fortemente connotata dal paramento lapideo a opus incertum in calcare della zona, con la quale sono lastricati anche il sagrato e i percorsi perimetrali, e dal carattere volutamente semplice e rurale dell'architettura, alla quale fa da contrappunto la ricchezza luministica delle finestre in alabastro.
Il fronte principale presenta un introibo, sorta di portico semplificato, definito dai due setti murari latrali e dalla copertura a falda discendente verso il portale d'ingresso, posto al centro del fronte e sovrastato da una luce a tessere di alabastro policromo e da un architrave in cemento; nel vestibolo così coperto sono state installate delle panchine che invitano alla sosta. Sul lato destro della facciata è situato il volume della sagrestia, arretrato rispetto al filo del fronte e con copertura più bassa, concluso all'estremità orientale della vela del campanile a vela.
Nella zona dei Lagoni, in un'area caratterizzata da manifestazioni di carattere geotermico, sorge la moderna chiesetta di Giovanni Michelucci commissionata dall'azienda boracifera di Larderello. La chiesa, insieme a tre gruppi di abitazioni a schiera, un centro commerciale e un circolo ricreativo, tutte ideate dallo stesso Michelucci, aveva il compito di tessere le reti sociali all'interno di un villaggio industriale, costruito appositamente per i dipendenti dell'azienda boracifera. L'agglomerato di edifici si configura come sede distaccata dell'altro villaggio, molto più grande, sorto intorno alla sede centrale geotermoelettrica di Larderello.
Si trova in prossimità del centro storico di Sasso Pisano lungo la strada statale che da Pomarance conduce verso Larderello e Castelnuovo di Val di Cecina. A valle della strada sono situati la chiesa, in posizione diagonale e in un lotto d'angolo compreso tra la statale e la viabilità di servizio, e l'attiguo ristorante; a monte il complesso residenziale, immerso nel verde. Uno scenario eclettico impreziosito da un panorama disturbato da una incessante emissione dei vapori, putizze e fumarole che lo qualifica come luogo degno di visita.
La chiesa dei Lagoni fu ultimata alla metà del Novecento ed è la seconda chiesa più moderna presente all'interno della comunità della Valdicecina, dopo quella di Larderello sempre da lui progettata. Nella configurazione di quest'opera edilizia la critica ha rilevato espliciti richiami alla chiesa dei Santi Pietro e Girolamo e al campanile a traliccio della chiesa delle Sante Maria e Tecla, entrambe realizzate da Michelucci qualche anno prima a Pistoia. Non pochi sono i riferimenti anche alla Chiesa Beata Maria Vergine di Larderello, che ne è coesa.
Il piccolo edificio religioso dall'aspetto eclettico è costituito da un'aula rettangolare, conclusa da un'abside curvilinea e affiancata da una stretta fascia con la sagrestia e minuscoli ambienti di servizio. La volumetria compatta è fortemente connotata dal paramento lapideo a opus incertum in calcare della zona, con la quale sono lastricati anche il sagrato e i percorsi perimetrali, e dal carattere volutamente semplice e rurale dell'architettura, alla quale fa da contrappunto la ricchezza luministica delle finestre in alabastro.
Il fronte principale presenta un introibo, sorta di portico semplificato, definito dai due setti murari latrali e dalla copertura a falda discendente verso il portale d'ingresso, posto al centro del fronte e sovrastato da una luce a tessere di alabastro policromo e da un architrave in cemento; nel vestibolo così coperto sono state installate delle panchine che invitano alla sosta. Sul lato destro della facciata è situato il volume della sagrestia, arretrato rispetto al filo del fronte e con copertura più bassa, concluso all'estremità orientale della vela del campanile a vela.
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Ottobre 10, 2024 23:30 local time