Via della Chiesa, parte dell'abitato più moderno di Guardistallo, si apre su due fronti alberati e culmina con la vista della Chiesa dei Santi Lorenzo e Agata. In prossimità del portone la strada si apre su una piazzetta asfaltata dotata di un piccolo parcheggio e di un ristorante, dei quali stupisce la loro vicinanza estrema al luogo di culto. La chiesa si presenta con una scalinata centrale e una facciata intonacata molto semplice interrotta da un rosone. La costruzione, pulita ed esente da particolari caratteristiche estetiche, si delinea su una navata unica a croce latina con coro quadrangolare.
Si presenta molto moderna; fu eretta alla fine dell'Ottocento, dopo il tragico terremoto che colpì tutta la Val di Cecina, a sostituzione della precedente chiesa posta in castello. Guardistallo pagò care le conseguenze di questa tragedia sismica, poiché gran parte degli edifici andarono completamente distrutti: tra questi anche la sopracitata chiesa medievale di Sant'Agata esistente sin dalla metà dell'anno Mille. Nel Duecento la stessa chiesa aveva acquisito anche una seconda denominazione: San Lorenzo; epiteti che sono stati poi confermati alla nuova chiesa di stampo ottocentesco.
Se l'esterno non lascia spazio a immaginazione, l'interno si fa ammirare per la cupola affrescata negli anni Trenta dello scorso secolo con alcune scene del martirio dei due santi. In tempi più recenti, nel transetto destro, è stata eretta anche una cappella a ricordo di un eccidio nazista avvenuto in paese alla fine della Seconda Guerra Mondiale; a riguardo ci sono delle pitture murali preziose di Giovanni Giuliani di fine anni Ottanta.
La chiesa dispone di un campanile, nel quale sono state immesse due campane salvate dal famoso terremoto, ma a suoni e musica non è da tralasciare il meraviglioso organo in legno del pistoiese Giosuè Agati, posto dietro l'altare maggiore. Per la comunità di Guardistallo questo strumento ha grande valore; in disuso dagli anni Cinquanta del secolo scorso venne restaurato in tempi più vicini a noi e nuovamente impegnato per arricchire i cori liturgici. L'organo ospita quasi settecentocinquanta canne lignee e di metallo, alle quali sono stati aggiunti i campanelli, i rosignoli e la banda turca, un complesso comprendente la grancassa, il piatto e il cappello cinese completo di trentasei campanette in bronzo: un bene preziosissimo!
Il patrono di Guardistallo, per il quale i ragazzi non vanno a scuola e il centro si decora a festa, è San Lorenzo. Sebbene si festeggi soltanto lui, la sua figura viene comunque onorata assieme alla consorella Sant'Agata, proprio come condivide l'odonomastica della chiesa principale di Guardistallo.
Ad agosto, per l'occasione, si tiene una processione con le immagini sacre di San Lorenzo e Santa Agata alla presenza delle autorità civili e militari, dell'amministrazione e delle associazioni. Non mancano eventi collaterali civili e laici come il tanto atteso Palio dell'Acqua in Carretta, in cui otto contrade del paese si contendono animatamente il cencio del patrono.
Questa tradizione folcloristica in abiti storici consiste nello spingere lungo le vie del paese una carretta caricata con un paiolo pieno d'acqua. Una gara di velocità in cui i concorrenti devono raggiungere il traguardo senza disperdere l'acqua dei propri paioli necessaria per spegnere il fuoco del sacro braciere posto alla meta finale. Ad allietare la competizione l'esibizione di sbandieratori e la sfilata del gruppo storico di Guardistallo.
Via della Chiesa, parte dell'abitato più moderno di Guardistallo, si apre su due fronti alberati e culmina con la vista della Chiesa dei Santi Lorenzo e Agata. In prossimità del portone la strada si apre su una piazzetta asfaltata dotata di un piccolo parcheggio e di un ristorante, dei quali stupisce la loro vicinanza estrema al luogo di culto. La chiesa si presenta con una scalinata centrale e una facciata intonacata molto semplice interrotta da un rosone. La costruzione, pulita ed esente da particolari caratteristiche estetiche, si delinea su una navata unica a croce latina con coro quadrangolare.
Si presenta molto moderna; fu eretta alla fine dell'Ottocento, dopo il tragico terremoto che colpì tutta la Val di Cecina, a sostituzione della precedente chiesa posta in castello. Guardistallo pagò care le conseguenze di questa tragedia sismica, poiché gran parte degli edifici andarono completamente distrutti: tra questi anche la sopracitata chiesa medievale di Sant'Agata esistente sin dalla metà dell'anno Mille. Nel Duecento la stessa chiesa aveva acquisito anche una seconda denominazione: San Lorenzo; epiteti che sono stati poi confermati alla nuova chiesa di stampo ottocentesco.
Il Parco della Pace di Elio Toaff si defila su una traversa di Via della Chiesa. A fianco di un parcheggio si estende un simil vicolo cieco stretto e lungo che termina con la figura dell'Albero della Pace. Una volta giunti, l'attenzione ricade solo su di essa. Si tratta di un'opera moderna realizzata dagli allievi dell'Ipsia Solvay di Rosignano con materiali di recupero; comunemente chiamato anche albero di ferro si impone sulla scena con una altezza di oltre due metri; sui rami sono attaccate precisamente cento-otto foglie, tante quanti i quarantaquattro caduti della Prima Guerra Mondiale sommati ai sessantaquattro dell'eccidio nazifascista.
Si sta sugli alberi come d'autunno sugli alberi le foglie, questa la targhetta che spiega nel concreto l'idea dell'opera. Al tempo dell'inaugurazione su ciascuna foglia venne legato anche un nastrino del ricordo, in verità uno in più extra in memoria di un cane di uno dei martiri dell'eccidio che seguì il padrone finché non venne trucidato dalla mitragliatrice dei nazisti.
Se l'esterno non lascia spazio a immaginazione, l'interno si fa ammirare per la cupola affrescata negli anni Trenta dello scorso secolo con alcune scene del martirio dei due santi. In tempi più recenti, nel transetto destro, è stata eretta anche una cappella a ricordo di un eccidio nazista avvenuto in paese alla fine della Seconda Guerra Mondiale; a riguardo ci sono delle pitture murali preziose di Giovanni Giuliani di fine anni Ottanta.
La chiesa dispone di un campanile, nel quale sono state immesse due campane salvate dal famoso terremoto, ma a suoni e musica non è da tralasciare il meraviglioso organo in legno del pistoiese Giosuè Agati, posto dietro l'altare maggiore. Per la comunità di Guardistallo questo strumento ha grande valore; in disuso dagli anni Cinquanta del secolo scorso venne restaurato in tempi più vicini a noi e nuovamente impegnato per arricchire i cori liturgici. L'organo ospita quasi settecentocinquanta canne lignee e di metallo, alle quali sono stati aggiunti i campanelli, i rosignoli e la banda turca, un complesso comprendente la grancassa, il piatto e il cappello cinese completo di trentasei campanette in bronzo: un bene preziosissimo!
Il patrono di Guardistallo, per il quale i ragazzi non vanno a scuola e il centro si decora a festa, è San Lorenzo. Sebbene si festeggi soltanto lui, la sua figura viene comunque onorata assieme alla consorella Sant'Agata, proprio come condivide l'odonomastica della chiesa principale di Guardistallo.
Ad agosto, per l'occasione, si tiene una processione con le immagini sacre di San Lorenzo e Santa Agata alla presenza delle autorità civili e militari, dell'amministrazione e delle associazioni. Non mancano eventi collaterali civili e laici come il tanto atteso Palio dell'Acqua in Carretta, in cui otto contrade del paese si contendono animatamente il cencio del patrono.
Questa tradizione folcloristica in abiti storici consiste nello spingere lungo le vie del paese una carretta caricata con un paiolo pieno d'acqua. Una gara di velocità in cui i concorrenti devono raggiungere il traguardo senza disperdere l'acqua dei propri paioli necessaria per spegnere il fuoco del sacro braciere posto alla meta finale. Ad allietare la competizione l'esibizione di sbandieratori e la sfilata del gruppo storico di Guardistallo.
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Ottobre 10, 2024 23:09 local time