La chiesa intitolata a San Biagio si affaccia su una delle piazze più belle del centro storico di Montecatini. Fu edificata nella metà del Trecento e consacrata pochi anni dopo. Di stile romanico, costruita con bozze di selagite, presentava in origine la facciata rivolta a nord.
Nel Cinquecento, per permettere la costruzione della canonica, però fu aperto l'attuale ingresso laterale dove si ergono un grande portale di fattura posteriore alla data di costruzione dell’edificio e due finestre trecentesche molto eleganti. Al suo interno a pianta trapezoidale, caratterizzato da tre navate delimitate da colonne e da copertura a capriate, si nota un ampio arco trasversale coperto da una volta a crociera che divide la navata dal presbiterio.
Si possono ammirare opere di importanti autori come Andrea e Luca Della Robbia, Neri di Bicci, Guido Reni, Antonio Cercignani conosciuto come II Pomarancio e Nicholas Cordier detto Il Franciosino. Sono inoltre presenti altri pregevoli lavori di artisti sconosciuti come il gruppo scultoreo in pietra rinvenuto nella cappella all'interno della miniera e comunemente conosciuto con il nome di Madonna di Caporciano o della Cava, oppure Lampedosa o Lampetrosa.
La Chiesa di San Biagio è dotata di un campanile realizzato in laterizio risalente all'incirca alla metà del Quattrocento. Molto bella e un tempo anche molto attiva nelle sue funzioni parrocchiali e caritatevoli.
Questo sito religioso aveva sotto le sue dipendenze la Chiesina di San Niccolò di Buriano e assieme alla pieve di San Giovanni Battista di Querceto, ospitava la Compagnia maschile e femminile della Vergine Maria, dedita ad opere di bene verso i poveri, gli ammalati e al suffragio degli associati defunti.
San Biagio è invocato da sempre come Santo Patrono del Comune di Montecatini, festeggiato ogni anno solennemente il 3 febbraio con la benedizione della gola. Il particolare rito folcloristico trova una sua giustificazione poiché questa figura, vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della "pax" costantiniana, avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocata come protettore per i mali di quella parte del corpo.
La chiesa intitolata a San Biagio si affaccia su una delle piazze più belle del centro storico di Montecatini. Fu edificata nella metà del Trecento e consacrata pochi anni dopo. Di stile romanico, costruita con bozze di selagite, presentava in origine la facciata rivolta a nord.
Nel Cinquecento, per permettere la costruzione della canonica, però fu aperto l'attuale ingresso laterale dove si ergono un grande portale di fattura posteriore alla data di costruzione dell’edificio e due finestre trecentesche molto eleganti. Al suo interno a pianta trapezoidale, caratterizzato da tre navate delimitate da colonne e da copertura a capriate, si nota un ampio arco trasversale coperto da una volta a crociera che divide la navata dal presbiterio.
Si possono ammirare opere di importanti autori come Andrea e Luca Della Robbia, Neri di Bicci, Guido Reni, Antonio Cercignani conosciuto come II Pomarancio e Nicholas Cordier detto Il Franciosino. Sono inoltre presenti altri pregevoli lavori di artisti sconosciuti come il gruppo scultoreo in pietra rinvenuto nella cappella all'interno della miniera e comunemente conosciuto con il nome di Madonna di Caporciano o della Cava, oppure Lampedosa o Lampetrosa.
La Chiesa di San Biagio è dotata di un campanile realizzato in laterizio risalente all'incirca alla metà del Quattrocento. Molto bella e un tempo anche molto attiva nelle sue funzioni parrocchiali e caritatevoli.
Questo sito religioso aveva sotto le sue dipendenze la Chiesina di San Niccolò di Buriano e assieme alla pieve di San Giovanni Battista di Querceto, ospitava la Compagnia maschile e femminile della Vergine Maria, dedita ad opere di bene verso i poveri, gli ammalati e al suffragio degli associati defunti.
San Biagio è invocato da sempre come Santo Patrono del Comune di Montecatini, festeggiato ogni anno solennemente il 3 febbraio con la benedizione della gola. Il particolare rito folcloristico trova una sua giustificazione poiché questa figura, vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della "pax" costantiniana, avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocata come protettore per i mali di quella parte del corpo.
Monday
Closed
Tuesday
Closed
Wednesday
Closed
Thursday
Closed
Friday
Closed
Saturday
Closed
Sunday
Open 24h
Marzo 20, 2025 10:46 local time