Due luoghi di culto a Gello

La chiesa di Gello

La chiesa di San Lorenzo Martire di Gello si impose sulla sua comunità negli anni Cinquanta del Novecento, quando la presenza di numerose famiglie garantiva uno stile di vita indipendente del borgo. Nonostante i numeri lo consentissero, era comunque una comunità provata da un forte calo demografico: la chiusura delle vicine miniere di Caporciano e gli scenari della prima e della seconda guerra mondiale avevano portato ad uno spopolamento inesorabile.

Per i residenti rimasti il monsignore riusciva egregiamente ad organizzare ogni anno la Festa di San Lorenzo, Patrono della Parrocchia, che rappresentò per tanti gellesi anche la Festa del Ritorno. Una festa, oggi persa, che consentiva di ritornare in patria, ritrovarsi, stare insieme rinnovando i ricordi di una vita di stenti, ma anche di grande solidarietà. Tra lo scorrere di vini, zuppa alla toscana, pastasciutte e dolci, le serate terminavano a notte inoltrata in una affettuosa allegria.

Si tratta di una piccola chiesa ad impianto romanico che svolge la funzione di parrocchia molto particolare per via della vastità del suo distretto territoriale di competenza. Da essa dipendevano almeno quattro cappelle succursali, di cui solo la Cappella di Santa Lucia risulta esistente.

A Santa Lucia, protettrice della vista

L'ultima cappella di Gello

La cappella di Santa Lucia fu eretta dietro la volontà di alcuni frati agostiniani; quegli stessi frati che poi nel Duecento si mossero in cammino per fondare il loro convento a Volterra. Del famoso convento oggi possiamo ammirarne una parte della sua bellezza con la grande Chiesa di Sant'Agostino nonché Museo Diocesano d'Arte Sacra e del loro trasferimento in città le sacre reliquie delle SS. Spine, qui ancora conservate.

Questa cappella è l'ultima delle cappelle subordinate ancora esistenti della Chiesa di San Lorenzo Martire. Al suo interno si trovano tre altari dedicati a San Jacopo, alla Madonna delle Grazie e naturalmente a Santa Lucia, martire cristiana che per tradizione è invocata come protettrice della vista. Restaurata con il sostegno economico della famiglia Espinassi ed eredi, proprietari di questo edificio già dal Settecento. Gli Espinassi, famiglia nobiliare di certo rilievo, sono gli attuali proprietari della tenuta di Casaglia, altro borgo storico, completamente rimesso in vita in chiave turistica, poco distante da qui.

> Scopri, Cappella di Santa Lucia

Le origini di Gello

Una fortificazione antichissima

La strada comunale di Gello è un tratto ampiamente sterrato che unisce in un giro estremo e secondario Ponteginori a Montecatini. Un viaggio oltre i confini della realtà, fuori da ogni mondo tecnologico e materialista, dove il tempo si è fermato in una dimensione che va dal medioevo ai primi del Novecento. Sede di una fortificazione strategica Gello ha visto e subito molte battaglie di potere tra Volterra, Pisa e Firenze, colpa della posizione, dal quale oggi puoi vedere un panorama meraviglioso a centottanta gradi fino al mare, che un tempo era utile per la difesa del territorio.

La storia di Gello prosegue turbolenta anche nei secoli successivi affrontando sommosse, distruzione e povertà: pochi i momenti felici e di pace duratura. Solo oggi in uno stato di abbandono sociale e di recupero a fini turistici rivive una seconda vita come originale struttura agrituristica. Da visitare perchè il suo aspetto storico è rimasto intatto con le originarie intonacature e i tradizionali solai in legno con piastrelle in cotto e tetti con coperture toscane a coppi ed embrici. Uno stile rustico quello vero, precedente allo stile stereotipato di toscanità che oggi vediamo in molti casali della Toscana.

> Scopri, Castello di Gello

Due luoghi di culto a Gello

La chiesa di Gello

La chiesa di San Lorenzo Martire di Gello si impose sulla sua comunità negli anni Cinquanta del Novecento, quando la presenza di numerose famiglie garantiva uno stile di vita indipendente del borgo. Nonostante i numeri lo consentissero, era comunque una comunità provata da un forte calo demografico: la chiusura delle vicine miniere di Caporciano e gli scenari della prima e della seconda guerra mondiale avevano portato ad uno spopolamento inesorabile.

Per i residenti rimasti il monsignore riusciva egregiamente ad organizzare ogni anno la Festa di San Lorenzo, Patrono della Parrocchia, che rappresentò per tanti gellesi anche la Festa del Ritorno. Una festa, oggi persa, che consentiva di ritornare in patria, ritrovarsi, stare insieme rinnovando i ricordi di una vita di stenti, ma anche di grande solidarietà. Tra lo scorrere di vini, zuppa alla toscana, pastasciutte e dolci, le serate terminavano a notte inoltrata in una affettuosa allegria.

Si tratta di una piccola chiesa ad impianto romanico che svolge la funzione di parrocchia molto particolare per via della vastità del suo distretto territoriale di competenza. Da essa dipendevano almeno quattro cappelle succursali, di cui solo la Cappella di Santa Lucia risulta esistente.

A Santa Lucia, protettrice della vista

L'ultima cappella di Gello

La cappella di Santa Lucia fu eretta dietro la volontà di alcuni frati agostiniani; quegli stessi frati che poi nel Duecento si mossero in cammino per fondare il loro convento a Volterra. Del famoso convento oggi possiamo ammirarne una parte della sua bellezza con la grande Chiesa di Sant'Agostino nonché Museo Diocesano d'Arte Sacra e del loro trasferimento in città le sacre reliquie delle SS. Spine, qui ancora conservate.

Questa cappella è l'ultima delle cappelle subordinate ancora esistenti della Chiesa di San Lorenzo Martire. Al suo interno si trovano tre altari dedicati a San Jacopo, alla Madonna delle Grazie e naturalmente a Santa Lucia, martire cristiana che per tradizione è invocata come protettrice della vista. Restaurata con il sostegno economico della famiglia Espinassi ed eredi, proprietari di questo edificio già dal Settecento. Gli Espinassi, famiglia nobiliare di certo rilievo, sono gli attuali proprietari della tenuta di Casaglia, altro borgo storico, completamente rimesso in vita in chiave turistica, poco distante da qui.

> Scopri, Cappella di Santa Lucia

Le origini di Gello

Una fortificazione antichissima

La strada comunale di Gello è un tratto ampiamente sterrato che unisce in un giro estremo e secondario Ponteginori a Montecatini. Un viaggio oltre i confini della realtà, fuori da ogni mondo tecnologico e materialista, dove il tempo si è fermato in una dimensione che va dal medioevo ai primi del Novecento. Sede di una fortificazione strategica Gello ha visto e subito molte battaglie di potere tra Volterra, Pisa e Firenze, colpa della posizione, dal quale oggi puoi vedere un panorama meraviglioso a centottanta gradi fino al mare, che un tempo era utile per la difesa del territorio.

La storia di Gello prosegue turbolenta anche nei secoli successivi affrontando sommosse, distruzione e povertà: pochi i momenti felici e di pace duratura. Solo oggi in uno stato di abbandono sociale e di recupero a fini turistici rivive una seconda vita come originale struttura agrituristica. Da visitare perchè il suo aspetto storico è rimasto intatto con le originarie intonacature e i tradizionali solai in legno con piastrelle in cotto e tetti con coperture toscane a coppi ed embrici. Uno stile rustico quello vero, precedente allo stile stereotipato di toscanità che oggi vediamo in molti casali della Toscana.

> Scopri, Castello di Gello

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