Una nicchia all'angolo di due strade

La madonna dell'Ospedale Civile

La Madonnina all'angolo tra via Franceschini e Via Ortotondo, in una nicchia di pietra serena, grigia come il piombo, fu ricavata nell'edificio del fu Ospedale Civile a materna protezione delle sofferenze del popolo. E dato che a non più di dieci metri dall'angolo un tempo vi era la stanza mortuaria, dev'essere apparsa a molti come una divina intermediaria tra la vita e la morte.

Quanta gente si sarà rivolta alla Madonnina per invocare la guarigione di un malato, e quanti le avranno rivolto sguardi di muta disperazione passandole davanti col triste corteo funebre. Ha vissuto tutte le vicende di Volterra, liete poche, tristi la maggior parte. Ma da un po' di tempo della Madonnina di via Franceschini sembra se ne siano dimenticati, complice il fatto che quell'edificio in cui è incassata non è più un ospedale, ma un centro espositivo culturale della Fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra. Oggi è soltanto un monumento decorativo, e seppur sempre dotato di una sua funzione sacra, ha lasciato alle sue spalle la sua principale missione.

Il solenne voto della restaurazione

L'opera buona di Guido

Negli anni Ottanta del Novecento Volterra faceva i conti anche con Guido, alabastraio con sede in Via Franceschini proprio di fronte alla Madonnina. Era schietto come il vino, di vecchio stampo, lavoratore, brontolone, comunista da sempre, profondo assertore della giustizia sociale, osteggiatore di ogni capitalismo e sempre pronto a scendere in piazza in difesa dei diritti del proletariato. Ma il suo Comunismo più che imparato da Marx o da Gramsci o da Togliatti, deve averlo imparato da Gesù Cristo. Per lui le idee politiche non sono mai state in contrasto con la fede in Dio, nella Madonna e in tutti i Santi. Non di rado era possibile vederlo in Duomo alla domenica, accostarsi ai sacramenti, familiarizzare con il Priore e con il Vescovo e arrabbiarsi contro amici compagni bestemmiatori.

Corre voce che Guido, per quel carattere un po' litigioso che lo distingue, arrabbiatosi fortemente per questioni di vicinato, sia stato più di là che di qua durante il ricovero nell'Ospedale. Si volle far credere che abbia fatto solenne voto di restaurare la nicchia della Madonnina se ci cavava le gambe. Le gambe, Guido, ce le cavò e la Madonnina fu restaurata a sue spese.

Una nicchia all'angolo di due strade

La madonna dell'Ospedale Civile

La Madonnina all'angolo tra via Franceschini e Via Ortotondo, in una nicchia di pietra serena, grigia come il piombo, fu ricavata nell'edificio del fu Ospedale Civile a materna protezione delle sofferenze del popolo. E dato che a non più di dieci metri dall'angolo un tempo vi era la stanza mortuaria, dev'essere apparsa a molti come una divina intermediaria tra la vita e la morte.

Quanta gente si sarà rivolta alla Madonnina per invocare la guarigione di un malato, e quanti le avranno rivolto sguardi di muta disperazione passandole davanti col triste corteo funebre. Ha vissuto tutte le vicende di Volterra, liete poche, tristi la maggior parte. Ma da un po' di tempo della Madonnina di via Franceschini sembra se ne siano dimenticati, complice il fatto che quell'edificio in cui è incassata non è più un ospedale, ma un centro espositivo culturale della Fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra. Oggi è soltanto un monumento decorativo, e seppur sempre dotato di una sua funzione sacra, ha lasciato alle sue spalle la sua principale missione.

Il solenne voto della restaurazione

L'opera buona di Guido

Negli anni Ottanta del Novecento Volterra faceva i conti anche con Guido, alabastraio con sede in Via Franceschini proprio di fronte alla Madonnina. Era schietto come il vino, di vecchio stampo, lavoratore, brontolone, comunista da sempre, profondo assertore della giustizia sociale, osteggiatore di ogni capitalismo e sempre pronto a scendere in piazza in difesa dei diritti del proletariato. Ma il suo Comunismo più che imparato da Marx o da Gramsci o da Togliatti, deve averlo imparato da Gesù Cristo. Per lui le idee politiche non sono mai state in contrasto con la fede in Dio, nella Madonna e in tutti i Santi. Non di rado era possibile vederlo in Duomo alla domenica, accostarsi ai sacramenti, familiarizzare con il Priore e con il Vescovo e arrabbiarsi contro amici compagni bestemmiatori.

Corre voce che Guido, per quel carattere un po' litigioso che lo distingue, arrabbiatosi fortemente per questioni di vicinato, sia stato più di là che di qua durante il ricovero nell'Ospedale. Si volle far credere che abbia fatto solenne voto di restaurare la nicchia della Madonnina se ci cavava le gambe. Le gambe, Guido, ce le cavò e la Madonnina fu restaurata a sue spese.

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