Ai confini delle periferie di Montescudaio, tra i boschi e le campagne, un angolino di Viale Vittorio Veneto offre sosta al riparo sotto grandi pini. In questa zona residenziale, fuori mano dal circuito turistico, vive sonnecchiando la memoria dei caduti della Grande Guerra. Panchine, aiuole e rose allietano il silenzio di un luogo di memoria voluto negli anni Ottanta del secolo scorso.
Al centro dello spiazzo un monumento con pilone marmoreo, dove puoi vedere elencati i deceduti montescudaini, sormontato da una grande figura bronzea. La scultura rappresenta un simil Perseo in versione soldato, nudo con elmetto di primo Novecento in testa. Si presenta con una testa tenuta per i capelli nella mano sinistra, decapitata con la spada impugnata nella mano destra. Ricorda la fine di Medusa, che in altri termini può significare la fine delle discordie tra i popoli che quegli anni erano in subbuglio.
Montescudaio ricorda con molto onore i propri cittadini caduti nelle guerre del Novecento: altre commemorazioni le puoi trovare all'interno del centro storico.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i boschi della Val di Cecina erano covo e basi operative di alcuni distaccamenti partigiani. Uno di questi era la "Guido Boscaglia". Alle prime luci del mattino un gruppo della resistenza si scontrò con una colonna tedesca in transito. Beccati in flagrante, impartirono un rastrellamento della zona di Guardistallo con l'irruzione e l'incendio di alcune case coloniche, con l'uccisione di chi tentò di sfuggire dalla mano nemica e la cattura degli altri. Una parte dei prigionieri venne fucilata, a gruppi di dieci, compresi alcuni montescudaini. Questi signori sono ricordati a fianco del Municipio.
Altri ricordi di guerra sono manifestati in Piazzetta di Castello vicino il parco della rimembranza, tra la Guardiola e la Chiesa di Santa Maria. Qui è piantato l'albero della libertà, un leccio che un tempo aveva sede proprio in Guardiola e sradicato dagli americani per far posto ad una mitragliatrice di difesa. In tempi più recenti è stato ripiantato all'interno del parco della rimembranza, luogo che oltre a ricordare i caduti della Seconda Guerra Mondiale, ricorda con felicità i superstiti del primo conflitto mondiale.
Ai confini delle periferie di Montescudaio, tra i boschi e le campagne, un angolino di Viale Vittorio Veneto offre sosta al riparo sotto grandi pini. In questa zona residenziale, fuori mano dal circuito turistico, vive sonnecchiando la memoria dei caduti della Grande Guerra. Panchine, aiuole e rose allietano il silenzio di un luogo di memoria voluto negli anni Ottanta del secolo scorso.
Al centro dello spiazzo un monumento con pilone marmoreo, dove puoi vedere elencati i deceduti montescudaini, sormontato da una grande figura bronzea. La scultura rappresenta un simil Perseo in versione soldato, nudo con elmetto di primo Novecento in testa. Si presenta con una testa tenuta per i capelli nella mano sinistra, decapitata con la spada impugnata nella mano destra. Ricorda la fine di Medusa, che in altri termini può significare la fine delle discordie tra i popoli che quegli anni erano in subbuglio.
Montescudaio ricorda con molto onore i propri cittadini caduti nelle guerre del Novecento: altre commemorazioni le puoi trovare all'interno del centro storico.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i boschi della Val di Cecina erano covo e basi operative di alcuni distaccamenti partigiani. Uno di questi era la "Guido Boscaglia". Alle prime luci del mattino un gruppo della resistenza si scontrò con una colonna tedesca in transito. Beccati in flagrante, impartirono un rastrellamento della zona di Guardistallo con l'irruzione e l'incendio di alcune case coloniche, con l'uccisione di chi tentò di sfuggire dalla mano nemica e la cattura degli altri. Una parte dei prigionieri venne fucilata, a gruppi di dieci, compresi alcuni montescudaini. Questi signori sono ricordati a fianco del Municipio.
Altri ricordi di guerra sono manifestati in Piazzetta di Castello vicino il parco della rimembranza, tra la Guardiola e la Chiesa di Santa Maria. Qui è piantato l'albero della libertà, un leccio che un tempo aveva sede proprio in Guardiola e sradicato dagli americani per far posto ad una mitragliatrice di difesa. In tempi più recenti è stato ripiantato all'interno del parco della rimembranza, luogo che oltre a ricordare i caduti della Seconda Guerra Mondiale, ricorda con felicità i superstiti del primo conflitto mondiale.
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Dicembre 14, 2024 20:09 local time