La generosità di Mario Guarnacci

Uno dei più antichi musei d'Europa

Il Museo Guarnacci è uno dei più antichi Musei pubblici d'Europa: nasce poco dopo la metà del Settecento quando il nobile abate Mario Guarnacci dona il suo ingente patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, al "pubblico della città di Volterra".

La donazione, che comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre cinquantamila volumi, fu un atto di estrema lungimiranza in quanto, oltre a dotare la città di uno strumento culturale importantissimo, scongiurò il pericolo che l'ingente patrimonio accumulato si disperdesse.

Il Guarnacci, eruditissimo storico, ebbe sicuramente il grande merito di attrarre su Volterra le attenzioni dei massimi intelletti dell'epoca come Giovanni Lami, Scipione Maffei, Anton Francesco Gori, che si dedicarono alla divulgazione scientifica dei materiali della sua collezione attraverso importanti pubblicazioni e costanti notizie su riviste come "Le Novelle Letterarie", edite a Firenze per cura dello stesso Lami.

La corsa al museo

La spinta di Pietro Franceschini

Anche se il nome del Museo richiama immediatamente il Guarnacci, non fu lui il solo ed esclusivo fondatore della raccolta museale. In realtà, tutti gli storici volterrani citano il nome di Pietro Franceschini, come fondatore di un Museo a Volterra di carattere pubblico nei primi anni del Settecento. Da quella esposizione si scatenò una vera e propria ricerca al reperto in Volterra, tanto che, intorno alla metà del Settecento, esistevano ben cinque Musei di antichità a Volterra. Oltre alle raccolte già menzionate, il Franceschini possedeva altri reperti che andarono a costituire una collezione privata. Un'altra collezione apparteneva alla famiglia Giorgi, una alla famiglia Galluzzi e una, molto più cospicua, appartenente alla famiglia Guarnacci.

Inizialmente la collezione guarnacciana ebbe come sede il palazzo Maffei di Via Matteotti, acquistato dal Guarnacci stesso per collocarvi il suo patrimonio; alla sua morte, i beni furono trasferiti, assieme alla biblioteca, nel duecentesco Palazzo dei Priori.

Gli esterni del museo

Palazzo Desideri Tangassi

Il museo rimase all'interno di Palazzo dei Priori per tre anni quando, accresciuto da donativi, acquisti e dai frutti di fortunate ricerche condotte in prima persona dai responsabili scientifici dell'Istituzione, fu collocato dal direttore Niccolò Maffei nella sede di palazzo Desideri Tangassi. Dalla seconda metà dell'Ottocento a ora il museo non ha più subito trasferimenti.

Il fronte della parte centrale di Via Don Minzoni diventa, grazie alla facciata del Museo Etrusco Guarnacci, un ritmo continuo di alte finestre sormontate dal timpano triangolare con davanzali in pietra sporgenti dalle campiture di intonaco al primo piano e mensole al secondo, impastato simmetricamente sul portale centrale. Un profilo suggestivo dall'aspetto autoritario.

Il Palazzo Desideri Tangassi si riconosce anche dal suo bel portale e soprattutto dal maestoso portone con affisso un Satiro. Il battiporta alquanto macabro, dagli occhi pungenti e dalla bocca serafica, con il suo sguardo demoniaco cerca di proteggere dai malintenzionati i tesori che si trovano oltre la soglia d'accesso. Un'usanza tutta tipica dell'Ottocento.

Dalla guida al bookshop

Tra guide e cataloghi

La disposizione attuale e la collocazione dei materiali risentono dell'impostazione, di stampo positivistico, data loro dal Maffei, con una separazione per classi degli oggetti e una distinzione delle urne secondo il tema del bassorilievo della cassa. Nel rispetto di questa impostazione, essa stessa memoria storica del Museo, si è cercato, in tempi recentissimi, di affiancarne un'altra, più didascalica, con un percorso cronologico ricavato all'interno dell'esposizione stessa, in grado di condurre il visitatore attraverso la lunga vicenda storica dell'etrusca Velathri.

Alla cassa è possibile noleggiare delle audioguide portatili in lingua italiana, inglese, francese e tedesco; servono ad accompagnare il visitatore durante il percorso di visita del museo e sono utilissime per calarsi nell'atmosfera e per comprendere al meglio le opere presenti nel museo. A promemoria di ciò che si è visto il museo ospita un bookshop in cui si possono acquistare numerosi articoli che si ispirano alle collezioni del museo: guide e cataloghi, diverse pubblicazioni didattiche e divulgative sugli etruschi.

Il volto della Volterra antica

Tre piani di grandi storie

Il percorso cronologico inizia al Piano terreno dove sono esposti monumenti significativi pre e protostorici, orientalizzanti e arcaici, poi quelli classici e prosegue al secondo piano dove è illustrato il periodo storico della grande fioritura economica e artistica della città, quello dalla fine del IV secolo a.C.

All'inizio del percorso segnalo la ricostruzione delle sepolture della prima età del ferro, i materiali ricavati dagli scavi delle necropoli di Badia e Guerruccia; nelle adiacenze quelli della necropoli delle Ripaie.

Poi si passa al periodo orientalizzante, scarsamente documentato a Volterra, che è rappresentato da oggetti significativi: il kyathos (attingitoio) in bucchero da Monteriggioni con incisa una iscrizione dedicatoria, una serie di bronzetti di offerenti, e le eccezionali oreficerie provenienti da Gesseri di Berignone donate al Museo dal Vescovo Incontri agli inizi dell'Ottocento.

L'inizio del percorso

Piano Terra

AI periodo arcaico appartiene invece uno dei monumenti più noti della collezione guarnacciana: la stele di Avile Tite, un monumento funerario che raffigura un guerriero armato di lancia e spada che, stilisticamente mostra strette affinità con opere greco-orientali. Altri ritrovamenti rilevanti sono uno scarabeo in corniola con iscrizione greca relativa all'artefice (Lysandros), un cratere attico attribuito alla tarda produzione del Pittore di Berlino e bronzetti di età classica con varie raffigurazioni. Di oggetti curiosi ve ne sono una infinità!

Il percorso prosegue al primo e secondo piano, che, attraverso un'esposizione selettiva di monumenti, intende dare un'immagine panoramica delle produzioni e delle sepolture del periodo convenzionalmente definito Ellenistico. Elemento caratterizzante l'esposizione è l'urna cineraria tipica di Volterra e del suo territorio: in essa venivano riposti i resti del defunto dopo il rito della cremazione, quasi esclusivo a Volterra.

A metà strada

Primo Piano

Al primo piano sono esposte oltre seicento urne ordinate sulla base del soggetto dei bassorilievi della cassa: motivi ornamentali (demoni, maschere, rosoni); animali fantastici e feroci; addio del defunto ai parenti; viaggio agli inferi a cavallo, con il carro coperto (carpentum) o con la quadriga.

Non mancano urne con bassorilevi di argomento mitologico greco. Ciclo troiano: Cadmo che uccide il drago, Atteone sbranato dai cani, il supplizio di Dirce, Edipo e la Sfinge, i sette contro Tebe, sala XVI; Il riconoscimento di Paride per figlio di Priamo, il rapimento di Elena, Telefo nel campo dei greci, Filottete abbandonato nell'isola di Lemno, l'arrivo delle Amazzoni in aiuto di Priamo, il sacrificio dei prigionieri troiani in onore di Patroclo; saghe ateniesi: Teseo e il Minotauro, il ratto delle Leucippidi; miti argivi: Perseo libera Andromeda, la vicenda di Pelope, Enomao e Ippodamia. Alcuni episodi sono tratti direttamente dall'Odissea: Ulisse e le Sirene, l'accecamento di Polifemo, la trasformazione in animali dei marinai di Ulisse, l'uccisione dei Proci.

Tra i monumenti più conosciuti al mondo

L'ombra della Sera

Con un particolare risalto è esposto uno dei monumenti più significativi di tutta la collezione Il coperchio degli Sposi, due anziani coniugi distesi sul letto del convivio con i volti fortemente caratterizzati, modellati in terracotta.

Il pezzo indiscusso più conosciuto al mondo, richiesto in molte mostre estere, nonchè soggetto di ispirazione di arte contemporanea e letteraria, rimane l'ex-voto allungato di un giovinetto noto come Ombra della Sera. La sua grandissima fama, arricchita da leggende tanto curiose quanto false, è dovuta essenzialmente alla singolare forma di questo bronzo votivo che evoca l'ombra proiettata sul terreno dalla figura umana alla luce del tramonto e che trova singolari assonanze con opere di scultura contemporanea. Questa sua "modernità", unita allo straordinario modellato delle forme, anomale per l'allungamento innaturale della figura ma, al contempo, perfettamente proporzionate, fanno di questo bronzo uno dei capolavori della scultura etrusca.

Il fascino dell'antichità

Il mondo romano

Dopo una rampa di scale con al centro della tromba la figura marmorea del Guarnacci, l'archeologia si eleva al primo piano del Museo, che ha in tutte le sale pavimenti a mosaico provenienti da edifici di età imperiale romana di Volterra o di Segalari. Qui ci sono importanti sezioni della collezione guarnacciana: il monetiere con rarissimi esemplari etruschi in oro, argento, bronzo e oltre tremila monete greche, romane repubblicane e imperiali, i bronzetti, le oreficerie e le gemme.

Conclude la visita del primo piano la sala dedicata alla Volterra romana, nella quale sono esposti materiali provenienti dall'area urbana e da Vallebuona dove si trova il Teatro Romano, splendidamente conservato del quale consigliamo la visita. Qui è stata ricostruita l'iscrizione dedicatoria del Teatro fatto costruire da due personaggi della gens Caecina ai tempi di Augusto e di Tiberio.

Lungo le scale di accesso ai piani del Museo sono collocate alla parete, secondo una consuetudine del secolo scorso, moltissime epigrafi funerarie latine provenienti da Roma o dal Volterra e il suo territorio.

La tematica del ritratto

Secondo piano

Al secondo piano il focus va sull'esemplificazione dei soggetti rappresentati nei bassorilievi delle casse: miti greci oppure scene del viaggio del defunto nell'aldilà che ci illuminano sui gusti della committenza. Con la tematica del "ritratto" sui coperchi, si chiude la sezione relativa alle urne e si allarga la panoramica sulle altre produzioni artigianali della Volterra ellenistica: la lavorazione del bronzo con specchi, statuette votive, vasellame, monete battute dalla zecca locale e ceramiche a vernice nera o a figure rosse.

Non mancano alcuni monumenti scultorei di uso funerario tra i quali particolare importanza riveste la statua di donna con bambino (la cosiddetta kourotrophos Maffei) con iscrizione dedicatoria e le ceramiche a figure nere: skyphoi, kylikes, oinochoai, situle. Nel corridoio di uscita del secondo piano sono collocati frammenti della decorazione in terracotta proveniente da un tempio scavato sull'acropoli di Castello.

Le abitudini funerarie

Tombe e corredi tombali

In questo Museo sono essenzialmente privilegiati complessi tombali di recente acquisizione che consentono di visualizzare l'urna nel suo contesto originario: quello della tomba familiare che accoglieva anche gli oggetti che i parenti collocavano accanto al monumento funerario e che, simbolicamente, consentivano al defunto di sopravvivere nell'aldilà: sono in genere suppellettili relative al banchetto (vasi per mescolare l'acqua col vino, per versare e per bere), ma anche oggetti d'ornamento e da toletta, in particolare per le donne.

Nelle altre sale non mancano corredi tombali con urne dalla necropoli di Badia e una produzione di urne in alabastro, la pietra locale, simile al marmo, che gli Etruschi volterrani impiegavano esclusivamente per uso funerario. La scenografia, premiata dai giochi delle luci strutturali e dall'arredamento vintage del museo, rende l'esposizione molto suggestiva, a tratti ansiogena, ma del tutto memorabile.

La generosità di Mario Guarnacci

Uno dei più antichi musei d'Europa

Il Museo Guarnacci è uno dei più antichi Musei pubblici d'Europa: nasce poco dopo la metà del Settecento quando il nobile abate Mario Guarnacci dona il suo ingente patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, al "pubblico della città di Volterra".

La donazione, che comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre cinquantamila volumi, fu un atto di estrema lungimiranza in quanto, oltre a dotare la città di uno strumento culturale importantissimo, scongiurò il pericolo che l'ingente patrimonio accumulato si disperdesse.

Il Guarnacci, eruditissimo storico, ebbe sicuramente il grande merito di attrarre su Volterra le attenzioni dei massimi intelletti dell'epoca come Giovanni Lami, Scipione Maffei, Anton Francesco Gori, che si dedicarono alla divulgazione scientifica dei materiali della sua collezione attraverso importanti pubblicazioni e costanti notizie su riviste come "Le Novelle Letterarie", edite a Firenze per cura dello stesso Lami.

La corsa al museo

La spinta di Pietro Franceschini

Anche se il nome del Museo richiama immediatamente il Guarnacci, non fu lui il solo ed esclusivo fondatore della raccolta museale. In realtà, tutti gli storici volterrani citano il nome di Pietro Franceschini, come fondatore di un Museo a Volterra di carattere pubblico nei primi anni del Settecento. Da quella esposizione si scatenò una vera e propria ricerca al reperto in Volterra, tanto che, intorno alla metà del Settecento, esistevano ben cinque Musei di antichità a Volterra. Oltre alle raccolte già menzionate, il Franceschini possedeva altri reperti che andarono a costituire una collezione privata. Un'altra collezione apparteneva alla famiglia Giorgi, una alla famiglia Galluzzi e una, molto più cospicua, appartenente alla famiglia Guarnacci.

Inizialmente la collezione guarnacciana ebbe come sede il palazzo Maffei di Via Matteotti, acquistato dal Guarnacci stesso per collocarvi il suo patrimonio; alla sua morte, i beni furono trasferiti, assieme alla biblioteca, nel duecentesco Palazzo dei Priori.

Gli esterni del museo

Palazzo Desideri Tangassi

Il museo rimase all'interno di Palazzo dei Priori per tre anni quando, accresciuto da donativi, acquisti e dai frutti di fortunate ricerche condotte in prima persona dai responsabili scientifici dell'Istituzione, fu collocato dal direttore Niccolò Maffei nella sede di palazzo Desideri Tangassi. Dalla seconda metà dell'Ottocento a ora il museo non ha più subito trasferimenti.

Il fronte della parte centrale di Via Don Minzoni diventa, grazie alla facciata del Museo Etrusco Guarnacci, un ritmo continuo di alte finestre sormontate dal timpano triangolare con davanzali in pietra sporgenti dalle campiture di intonaco al primo piano e mensole al secondo, impastato simmetricamente sul portale centrale. Un profilo suggestivo dall'aspetto autoritario.

Il Palazzo Desideri Tangassi si riconosce anche dal suo bel portale e soprattutto dal maestoso portone con affisso un Satiro. Il battiporta alquanto macabro, dagli occhi pungenti e dalla bocca serafica, con il suo sguardo demoniaco cerca di proteggere dai malintenzionati i tesori che si trovano oltre la soglia d'accesso. Un'usanza tutta tipica dell'Ottocento.

Dalla guida al bookshop

Tra guide e cataloghi

La disposizione attuale e la collocazione dei materiali risentono dell'impostazione, di stampo positivistico, data loro dal Maffei, con una separazione per classi degli oggetti e una distinzione delle urne secondo il tema del bassorilievo della cassa. Nel rispetto di questa impostazione, essa stessa memoria storica del Museo, si è cercato, in tempi recentissimi, di affiancarne un'altra, più didascalica, con un percorso cronologico ricavato all'interno dell'esposizione stessa, in grado di condurre il visitatore attraverso la lunga vicenda storica dell'etrusca Velathri.

Alla cassa è possibile noleggiare delle audioguide portatili in lingua italiana, inglese, francese e tedesco; servono ad accompagnare il visitatore durante il percorso di visita del museo e sono utilissime per calarsi nell'atmosfera e per comprendere al meglio le opere presenti nel museo. A promemoria di ciò che si è visto il museo ospita un bookshop in cui si possono acquistare numerosi articoli che si ispirano alle collezioni del museo: guide e cataloghi, diverse pubblicazioni didattiche e divulgative sugli etruschi.

Il volto della Volterra antica

Tre piani di grandi storie

Il percorso cronologico inizia al Piano terreno dove sono esposti monumenti significativi pre e protostorici, orientalizzanti e arcaici, poi quelli classici e prosegue al secondo piano dove è illustrato il periodo storico della grande fioritura economica e artistica della città, quello dalla fine del IV secolo a.C.

All'inizio del percorso segnalo la ricostruzione delle sepolture della prima età del ferro, i materiali ricavati dagli scavi delle necropoli di Badia e Guerruccia; nelle adiacenze quelli della necropoli delle Ripaie.

Poi si passa al periodo orientalizzante, scarsamente documentato a Volterra, che è rappresentato da oggetti significativi: il kyathos (attingitoio) in bucchero da Monteriggioni con incisa una iscrizione dedicatoria, una serie di bronzetti di offerenti, e le eccezionali oreficerie provenienti da Gesseri di Berignone donate al Museo dal Vescovo Incontri agli inizi dell'Ottocento.

L'inizio del percorso

Piano Terra

AI periodo arcaico appartiene invece uno dei monumenti più noti della collezione guarnacciana: la stele di Avile Tite, un monumento funerario che raffigura un guerriero armato di lancia e spada che, stilisticamente mostra strette affinità con opere greco-orientali. Altri ritrovamenti rilevanti sono uno scarabeo in corniola con iscrizione greca relativa all'artefice (Lysandros), un cratere attico attribuito alla tarda produzione del Pittore di Berlino e bronzetti di età classica con varie raffigurazioni. Di oggetti curiosi ve ne sono una infinità!

Il percorso prosegue al primo e secondo piano, che, attraverso un'esposizione selettiva di monumenti, intende dare un'immagine panoramica delle produzioni e delle sepolture del periodo convenzionalmente definito Ellenistico. Elemento caratterizzante l'esposizione è l'urna cineraria tipica di Volterra e del suo territorio: in essa venivano riposti i resti del defunto dopo il rito della cremazione, quasi esclusivo a Volterra.

A metà strada

Primo Piano

Al primo piano sono esposte oltre seicento urne ordinate sulla base del soggetto dei bassorilievi della cassa: motivi ornamentali (demoni, maschere, rosoni); animali fantastici e feroci; addio del defunto ai parenti; viaggio agli inferi a cavallo, con il carro coperto (carpentum) o con la quadriga.

Non mancano urne con bassorilevi di argomento mitologico greco. Ciclo troiano: Cadmo che uccide il drago, Atteone sbranato dai cani, il supplizio di Dirce, Edipo e la Sfinge, i sette contro Tebe, sala XVI; Il riconoscimento di Paride per figlio di Priamo, il rapimento di Elena, Telefo nel campo dei greci, Filottete abbandonato nell'isola di Lemno, l'arrivo delle Amazzoni in aiuto di Priamo, il sacrificio dei prigionieri troiani in onore di Patroclo; saghe ateniesi: Teseo e il Minotauro, il ratto delle Leucippidi; miti argivi: Perseo libera Andromeda, la vicenda di Pelope, Enomao e Ippodamia. Alcuni episodi sono tratti direttamente dall'Odissea: Ulisse e le Sirene, l'accecamento di Polifemo, la trasformazione in animali dei marinai di Ulisse, l'uccisione dei Proci.

Tra i monumenti più conosciuti al mondo

L'ombra della Sera

Con un particolare risalto è esposto uno dei monumenti più significativi di tutta la collezione Il coperchio degli Sposi, due anziani coniugi distesi sul letto del convivio con i volti fortemente caratterizzati, modellati in terracotta.

Il pezzo indiscusso più conosciuto al mondo, richiesto in molte mostre estere, nonchè soggetto di ispirazione di arte contemporanea e letteraria, rimane l'ex-voto allungato di un giovinetto noto come Ombra della Sera. La sua grandissima fama, arricchita da leggende tanto curiose quanto false, è dovuta essenzialmente alla singolare forma di questo bronzo votivo che evoca l'ombra proiettata sul terreno dalla figura umana alla luce del tramonto e che trova singolari assonanze con opere di scultura contemporanea. Questa sua "modernità", unita allo straordinario modellato delle forme, anomale per l'allungamento innaturale della figura ma, al contempo, perfettamente proporzionate, fanno di questo bronzo uno dei capolavori della scultura etrusca.

Il fascino dell'antichità

Il mondo romano

Dopo una rampa di scale con al centro della tromba la figura marmorea del Guarnacci, l'archeologia si eleva al primo piano del Museo, che ha in tutte le sale pavimenti a mosaico provenienti da edifici di età imperiale romana di Volterra o di Segalari. Qui ci sono importanti sezioni della collezione guarnacciana: il monetiere con rarissimi esemplari etruschi in oro, argento, bronzo e oltre tremila monete greche, romane repubblicane e imperiali, i bronzetti, le oreficerie e le gemme.

Conclude la visita del primo piano la sala dedicata alla Volterra romana, nella quale sono esposti materiali provenienti dall'area urbana e da Vallebuona dove si trova il Teatro Romano, splendidamente conservato del quale consigliamo la visita. Qui è stata ricostruita l'iscrizione dedicatoria del Teatro fatto costruire da due personaggi della gens Caecina ai tempi di Augusto e di Tiberio.

Lungo le scale di accesso ai piani del Museo sono collocate alla parete, secondo una consuetudine del secolo scorso, moltissime epigrafi funerarie latine provenienti da Roma o dal Volterra e il suo territorio.

La tematica del ritratto

Secondo piano

Al secondo piano il focus va sull'esemplificazione dei soggetti rappresentati nei bassorilievi delle casse: miti greci oppure scene del viaggio del defunto nell'aldilà che ci illuminano sui gusti della committenza. Con la tematica del "ritratto" sui coperchi, si chiude la sezione relativa alle urne e si allarga la panoramica sulle altre produzioni artigianali della Volterra ellenistica: la lavorazione del bronzo con specchi, statuette votive, vasellame, monete battute dalla zecca locale e ceramiche a vernice nera o a figure rosse.

Non mancano alcuni monumenti scultorei di uso funerario tra i quali particolare importanza riveste la statua di donna con bambino (la cosiddetta kourotrophos Maffei) con iscrizione dedicatoria e le ceramiche a figure nere: skyphoi, kylikes, oinochoai, situle. Nel corridoio di uscita del secondo piano sono collocati frammenti della decorazione in terracotta proveniente da un tempio scavato sull'acropoli di Castello.

Le abitudini funerarie

Tombe e corredi tombali

In questo Museo sono essenzialmente privilegiati complessi tombali di recente acquisizione che consentono di visualizzare l'urna nel suo contesto originario: quello della tomba familiare che accoglieva anche gli oggetti che i parenti collocavano accanto al monumento funerario e che, simbolicamente, consentivano al defunto di sopravvivere nell'aldilà: sono in genere suppellettili relative al banchetto (vasi per mescolare l'acqua col vino, per versare e per bere), ma anche oggetti d'ornamento e da toletta, in particolare per le donne.

Nelle altre sale non mancano corredi tombali con urne dalla necropoli di Badia e una produzione di urne in alabastro, la pietra locale, simile al marmo, che gli Etruschi volterrani impiegavano esclusivamente per uso funerario. La scenografia, premiata dai giochi delle luci strutturali e dall'arredamento vintage del museo, rende l'esposizione molto suggestiva, a tratti ansiogena, ma del tutto memorabile.

BIBLIOGRAFIA
C. GUELFI, Via Don Minzoni, in "Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade - piazze - palazzi - chiese - ville e opere d'arte del volterrano", Pacini, 1997, pp. 376-397
COMUNEDIVOLTERRA.IT, comune.volterra.pi.it/musei/museo-etrusco-guarnacci

Biglietti
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  • Guide Turistiche Autorizzate
    0€
  • Residenti
    0€
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    CLOSED
Recensioni
Daniele Baggiani
Daniele Baggiani
11:45 19 Mar 18
Il museo è stato rinnovato al primo piano. Infatti gli affreschi, le decorazioni, originali. Certo non è un museo modernissimo, ai diversi custoditi sono eccezionali Cinque stelle. È la nostra storia. Il personale è gentilissimo. Speriamo che presto siano preparati materiali multimediali, a far applicare ai bambini la storia dei nostri avi.
Cristina Furno
Cristina Furno
17:17 01 Feb 18
Bello e ben strutturato. Questo piccolo gioiello museale nel centro storico della graziosa cittadina di Volterra propone ai visitatori uno spaccato della vita degli Etruschi , frutto dei ritrovamenti archeologici effettuati durante gli scavi nei dintorni della città. Dalle antiche tombe e' emerso uno spaccato della vita quotidiana di un popolo che abbiamo imparato a conoscere grazie anche ai tanti e interessanti reperti ben posizionati nelle sale del museo e anche grazie alla comoda e esaustiva audio guida siamo stati accompagnati alla sala in cui spicca in luce soffusa quello che secondo me è il gioiello della collezione: la statuetta chiamata " l' ombra della sera " .
ursea1952 innocenti
ursea1952 innocenti
06:05 30 Oct 17
A Volterra in Via Don Minzioni si trova il Museo Guarnacci, uno dei Musei piu' antichi d'Europa, ed una delle piu' complete raccolte etrusche d'Italia. Iniziata nel 1732, la collezione ando' costituendosi per opera dell'archeologo Mons. Mario Guarnacci, che nel 1761 la dono' "al popolo volterrano". La donazione comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi. Il museo è articolato su tre piani: le prime sale comprendono una sezione preistorica, la parte piu' importante, pero', e' costituita da una vasta sezione etrusca formata da centinaia di urne cinerarie in alabastro, tufo e terracotta, Gli Etruschi sono forse il primo popolo che ha attuato la parita' fra uomo e donna: è famosissima "l'urna degli sposi" (I sec. a.C.). Importante è la collezione di statuette, la piu' nota e' la famosa "Ombra della sera", bronzetto votivo etrusco del III sec. a.C. che evoca l'ombra proiettata sul terreno dalla figura umana alla luce del tramonto (il nome gli venne attribuito dal D'Annunzio)
Michele Maione
Michele Maione
23:00 12 Feb 18
Ombra della sera Volterra, alta due piedi romani, pesante quanto dieci monete di Volterra, incredibilmente moderna, non ha niente di primitivo, niente di orientale, niente di classico, è un capolavoro troppo attuale, certo la ha avuta tra le mani un Buonarroti e poi siamo nella terra di Modigliani. Ma chi era L'abate Guarnacci, un erudito colto studioso della cultura italica, raccolse matereiale etrusco della sua terra, scriise moltissimo, aveva una ricchissima Biblioteca e donò la sua collezione ai Volterrani facendo in modo che tutto non andasee disperso, Ecco cosa è il museo che da Guarnacci prende il nome a Volterra.
Andrea Crawford
Andrea Crawford
22:13 16 Dec 17
Poco adatto a famiglie, perché risulta noioso. La ricchezza dei reperti, disposta come un enorme ordinato archivio, non riesce a comunicare al visitatore l'emozione di scoprire questa meravigliosa civiltà. Eppure ci sono urne funerarie con bassorilievi molto evocativi, per non parlare della meravigliosa Ombra della Sera. Sarebbe necessaria una maggior cura divulgativa.
Giovanni Valente
Giovanni Valente
16:56 28 Apr 18
Molto bello! Unico grande difetto: la mancanza di didascalie. Ma assolutamente da vedere!
Julie B
Julie B
10:10 29 Apr 18
Molti reperti ben conservati, soprattutto attinenti all'arte funeraria etrusca; discreta cura della mostra, forse si potevano illuminare meglio alcune stanze. Ricca collezione di monete antiche e giardinetto ombreggiato in cui godere di aperto panorama e silenzio completano il tutto. Merita vederlo, che siate appassionati etruscologi o semplici curiosi.
Rossana Neri
Rossana Neri
20:43 01 May 18
Il museo ha una infinità di urne, suddivise a seconda dei temi rappresentati (scene mitologiche, legate alla famiglia, floreali ecc.)Personalmente ho sentito la necessità di una guida, per poter apprezzare al meglio un allestimento che, agli occhi dei profani di storia dell'arte, appare monotono. Altro discorso è il fascino che esercita il piccolo bronzo denominato "l'ombra della sera". Da solo vale la visita.
antonello arteviaggi
antonello arteviaggi
18:17 01 May 18
Un bel museo, alcuni pezzi sono eccezionali come la corona di alloro in oro. simpatica la batteria di padelle. Le urne sono, per me, un po troppe. alcuni vasi greci di buona fattura, bello il mosaico posto al primo piano.Allestimento da rivedere.
Rita McTrapp
Rita McTrapp
17:48 26 May 18
Bel Museo, nello splendido contesto di Volterra. Peccato per la scarsa valorizzazione (non per colpa del Direttore che, anzi, organizza quel che può con le scarse risorse che ha a disposizione). I volterrani stessi dovrebbero apprezzarlo di più.
Lorenzo Lavezzi
Lorenzo Lavezzi
19:47 29 Jun 18
Mix di museo moderno e ottocentesco. Collezione infinita di piccoli sarcofagi Etruschi tutti con scene diverse ad altorilievo. Al di là dei reperti (che mi sono piaciuti) ha un suo fascino come museo. Avrei apprezzato però una maggiore documentazione nelle varie sale per spiegare per esempio le scene mitologiche raffigurate.
Gabriele Lanza
Gabriele Lanza
22:01 23 Jul 18
È un museo molto ricco e bello... Vi sono altresì conservate "l'ombra della sera" e "l'urna degli sposi". Per gli amanti del genere, una visita a questo museo, sen non è d'obbligo, è sicuramente auspicabile...
Cinzia Tedeschi
Cinzia Tedeschi
07:53 27 Jul 18
Straordinario viaggio nel tempo, sulle tracce del misterioso popolo degli Etruschi. Dai primi insediamenti villanoviani, sino alla conquista romana, un florilegio di sarcofagi triclinari, urne e corredi funebri perfettamente conservati in un allestimento sobrio ma efficace. "L'ombra della sera", statuetta in bronzo raffigurante un giovinetto, anticipa di oltre venti secoli la scultura moderna di Giacometti, mentre l'Urna degli Sposi ci ricorda che il vero amore è per sempre.
Eugenia Rossi
Eugenia Rossi
07:02 16 Aug 18
Museo di impianto ottocentesco a cui si unisce un nuova concezione della peculiarità dei reperti esposti che per quantità, qualità e novità costituiscono un patrimonio imperdibile della civiltà etrusca
Pinkroger Sim
Pinkroger Sim
20:02 21 Aug 18
Un patrimonio di reperti incredibile ed inimmaginabile! Una tappa obbligatoria se si visita la città. Oltre 500 urne cenerarie simili a piccoli sarcofagi, ceramiche, utensili e oggettistica di vita quotidiana lasciati dagli Etruschi. Solitamente ci si passa davanti senza percepire minimamente quanto il museo custodia al suo interno. Stanze accuratamente organizzate e tenute, dislocate su tre piani, in cui è possibile ammirare reperti straordinariamente conservati. Forse la caratteristica meno conosciuta, ma di certo più importante, di Volterra.
Sabrina Cafieri
Sabrina Cafieri
04:33 22 Aug 18
Sembra di entrare in un altro secolo. Le collezioni sono nelle teche originali dell'800 organizzate con i criteri dell'epoca. Davvero magico, consigliatissimo
Maria Cristina Monselli
Maria Cristina Monselli
19:27 05 Sep 18
Museo ben tenuto,ricco di reperti ben conservati ma con una scarsa varietà : si tratta quasi esclusivamente di sarcofagi e urne cinerarie. Non mi ha entusiasmato anche perché avendo visitato in precedenza il museo etrusco a Villa Giulia a Roma quest'ultimo è decisamente migliore.
Eleonora Raffaelli
Eleonora Raffaelli
15:02 02 Sep 18
Molto bella la collezione di reperti etruschi, fatta soprattutto di urne/sarcofagi. Dispone di audioguide. L'esposizione potrebbe essere un po' rimodernata.
andrea missaglia
andrea missaglia
07:38 10 Sep 18
E' un museo ricchissimo di reperti di altissimo valore ma con un impianto museale fermo all'800. Nella maggior parte dei casi non ci sono neppure le etichette accanto agli oggetti in mostra ed i pannelli esplicativi sono in numero appena sufficiente
Ascanio Pressato
Ascanio Pressato
19:04 12 Sep 18
Il museo gode di una certa "abbondanza" di reperti ma devo dare una valutazione e bassa perché non vi é un percorso guidato.I numeri delle stanze, che sono i codici per le audio guide (unico modo per sapere cosa si sta osservando vista la totale.mancanza di cartelli esplicativi) saltano "di palo in frasca" lasciando il visitatore smarrito.Peccato, una bella collezione anche se "pasticciata" (la maggioranza dei pezzi è stata rinvenuta intorno al 1600/1700 dove non esisteva una cultura archeologica e quindi molte urne sono state mischiate.) Rovinata dalla totale mancanza di un percorso guidato legato alla guida.Guida che peraltro produce un forte suono di campanelli alla fine di ogni spiegazione per avvisare l'ascoltatore che il messaggio è stato completamente riprodotto.
Alessandro Macuzzi
Alessandro Macuzzi
20:09 23 Sep 18
Imperdibile per capire Volterra e per chi è attratto dalla civiltà etrusca. Tanti i pezzi eccezionali. Consiglio l'uso della audio guida ne basta una per due o più persone. Mancano talvolta degli appropriati approfondimenti didascalici specie per le urne, cosa che mi è piuttosto dispiaciuta. Si può chiedere qualche informazione al personale che mi sembra gentile e disponibile. Attenzione a non farsi accerchiare dai nutriti gruppi di turisti inglesi se volete avere la tranquillità necessaria per un buona visita.
Marie Selea
Marie Selea
22:42 15 Oct 18
Bellissimo. Ampia collezione di reperti.Il Museo Guarnacci è uno dei più antichi Musei pubblici d'Europa: nasce nel 1761 quando il nobile abate Mario Guarnacci (Volterra 1701-1785) dona il suo ingente patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, al "pubblico della città di Volterra". La donazione -che comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi- fu un atto di estrema lungimiranza in quanto, oltre a dotare la città di uno strumento culturale importantissimo, scongiurò il pericolo che l'ingente patrimonio accumulato si disperdesse. Il Guarnacci, eruditissimo storico, autore, tra l'altro, di una storia dei più antichi abitatori d'Italia ("Le Origini Italiche", Lucca 1767) che appena pubblicata scatenò vivaci reazioni polemiche negli ambienti eruditi, ebbe sicuramente il grande merito di attrarre su Volterra le attenzioni dei massimi intelletti dell'epoca come Giovanni Lami, Scipione Maffei, Anton Francesco Gori, che si dedicarono alla divulgazione scientifica dei materiali della sua collezione attraverso importanti pubblicazioni e costanti notizie su riviste come "Le Novelle Letterarie", edite a Firenze per cura dello stesso Lami.
Ciccio Masagga
Ciccio Masagga
18:34 20 Oct 18
Bellissimo è dire poco, da visitare assolutamente! Ci sono numerose sale disposte su tanti piani, messi in un palazzo storico, bellissimo. Per chi ama la storia, soprattutto Etrusca, consiglio una visita accurata. Ci tornerò sicuramente
perna lucia
perna lucia
00:49 02 Jan 19
Da visitare assolutamente. Una grande collezione di canopi, buccheri e monete etusche e romane ed altri reperti attendono i visitatori. Meravigliosa la famosissima Ombra della sera. Consigliata la visita durante la Notte Rossa, quando tutto a Volterra acquista un fascino particolare e il museo Guarnacci riesce ad incantare anche i meno interessati. Andrebbe un po' rimodernato, ma resta una tappa imperdibile per conoscere e studiare i misteriosi Etruschi. Vivamente consigliato.alle scolaresche toscane in abbinamento alla visita della città.
Cristina Cunsolo
Cristina Cunsolo
18:40 10 Jan 19
Si tratta di uno dei più antichi musei pubblici d'Europa che prende il nome dal nobile abate che nel 1761 donò il suo patrimonio archeologico alla città di Volterra. Vi sono raccolti moltissimi reperti che vanno dalla prima età del ferro al I secolo a.C. Ricchissima la collezione di bassorilievi delle casse funebri. Tra i pezzi di rilievo la cosiddetta Ombra della sera, statuetta ex voto in bronzo del III sec. a.C., Il coperchio degli sposi, coperchio in terracotta di un'arma funebre rappresentante i 2 anziani coniugi distesi su un letto da convivio del I sec. Interessanti anche i vasi e le monete in esposizione. Da visitare assolutamente
marco peverelli
marco peverelli
12:41 11 Jan 19
Sicuramente completo, ma al 99% di urne cinerarie ed anfore. Il rimanente é residui dibpavimento. Da visitare in estate per il giardino.
jacopo foti
jacopo foti
16:28 18 Jan 19
Pessimo, un venerdì. Sul sito internet è indicato l'orario di chiusura alle 18.45. Arrivo alle 17.05 e trovo chiuso con indicato come orario fino alle 16.30. Evidentemente Volterra è così ricca da non aver bisogno di turismo. In compenso il circolo Arci vicino è aperto. Datelo in gestione a loro per garantire in servizio almeno decente...Mah.
arnaldo mazzacchera
arnaldo mazzacchera
09:09 30 Jan 19
Il museo Guarnacci ha un capolavoro entro le sue mura, è l'ombra della sera un bronzo votivo etrusco di raffinatissima fattuta. Rappresentante un ragazzo forse strappato prematuramente all'amore dei suoi cari. Assolutamente consigliato
Giuseppe Trovò
Giuseppe Trovò
17:37 02 Mar 19
MUSEO BELLISSIMO. HO AVUTO L`OPPORTUNITÀ DI FARE BELLISSIME FOTOSUI REPERTI ARCHEOLOGICI IL PREZZO DEL BIGLIETTO ERA ADEGUATO A QUELLO CHE IL MUSEO CI OFFRIVA.
Tiziano Rigacci
Tiziano Rigacci
13:31 08 Mar 19
Il museo Etrusco Guarnacci di Volterra ha la propria sede in centro. Il Museo Guarnacci, è soprattutto un museo di territorio, nel quale sono presenti collezioni provenienti dalle varie necropoli della zona. Infatti è presenta la più vasta collezione di urne cinerarie di stile volterrane. Si può inoltre ammirare la famosa Ombra della sera, una statuetta bronzea antropomorfa filiforme, unica nel suo genere. Vi è anche una collezione di vasi, Buccheri, Etrusco corinzi, impasti villanoviani biconici, ed altro materiale presentato in teche ottocentesche. Interessanti mosaici e la ricostruzione di una tomba villanoviana con il corredo funebre accolgono i visitatori al piano terreno.
alessandro nardi
alessandro nardi
14:27 12 Mar 19
Considerando il mio basso profilo in materia, devo dire che questo museo è stato una rivelazione.Il personale è stato fondamentale, ci ha dato le informazioni e le spiegazioni necessarie a capire che splendido popolo sono siano stati gli etruschi.
gianfranco contatore
gianfranco contatore
07:59 26 Apr 19
Siamo andati al museo per conoscere un po' di storia etrusca, dopo aver visitato la bella Volterra.Nel complesso il museo è interessante e val la pena visitarlo, gli addetti sono gentili e disponibili, ma vi sono vari aspetti da migliorare a mio parere:- assenza guardaroba/armadietti e portaombrelli- percorso non chiaramente segnalato (le sale hanno numeri romani sulle pareti ma vi sono anche cartelli con differente numerazione che dovrebbero forse guidarci nella visita)- mancanza di note descrittive; i reperti sono solo numerati, ad esclusione di alcuni pezzi, esposti all'ultimo piano.Comunque bellissima la collezione. L'opera "ombra della sera" in particolare è meravigliosa.Il piccolo shop all'ingresso offre cartoline e riproduzioni dei pezzi esposti.Mi permetto di consigliare una pulizia generale delle teche (vasellame e monete), l'inserimento di cartellini descrittivi e la creazione di un percorso chiaro, supportato da depliant.
gianfranco contatore
gianfranco contatore
13:24 26 Apr 19
Siamo andati al museo per conoscere un po' di storia etrusca, dopo aver visitato la bella Volterra.Nel complesso il museo è interessante e val la pena visitarlo, gli addetti sono gentili e disponibili, ma vi sono vari aspetti da migliorare a mio parere:- assenza guardaroba/armadietti e portaombrelli- percorso non chiaramente segnalato (le sale hanno numeri romani sulle pareti ma vi sono anche cartelli con differente numerazione che dovrebbero forse guidarci nella visita)- mancanza di note descrittive; i reperti sono solo numerati, ad esclusione di alcuni pezzi, esposti all'ultimo piano.Comunque bellissima la collezione. L'opera "ombra della sera" in particolare è meravigliosa.Il piccolo shop all'ingresso offre cartoline e riproduzioni dei pezzi esposti.Mi permetto di consigliare una pulizia generale delle teche (vasellame e monete), l'inserimento di cartellini descrittivi e la creazione di un percorso chiaro, supportato da depliant.
Maria Cristina Catinari
Maria Cristina Catinari
17:19 26 Apr 19
È un vero peccato che una tale ricchezza di reperti archeologici sia gestita in maniera così indecorosa.1- personale all'accoglienza e nelle sale brusco e sgarbato;2- visita pressoché infattibile senza una guida o audio guida a causa della mancanza quasi tutte di didascalie a parte qualche scarno pannello esplicativo e schede di sala (vedi foto allegate);3- condizioni termo-igrometriche di conservazione del tutto inadeguate: diversi reperti lapidei presentano efflorescenze saline (vedi foto);4- teche con sporcizia all'interno, segno di evidente negligenza nella manutenzione;5- materiale esplicativo inerente.
Luca Giorgi
Luca Giorgi
12:29 29 Apr 19
Interessante e ricco di reperti. Ma molto scarno di informazioni: totalmente assenti senza audioguida. Ma anche con la audioguida molto scarni
Ercole Giovinetti
Ercole Giovinetti
09:16 04 May 19
È uno dei più antichi ed importanti musei etruschi d' Italia fondato nel 1731. Arricchito dalla collezione del volterrano Mario Guarnacci . Notevole. Da visitare
Luca Espis
Luca Espis
18:41 12 May 19
Piacevole scoperta. Reperti molto interessanti dal IV secolo a.c. in poi. Alcuni sono in condizioni veramente incredibili. Lo consiglio a chiunque si rechi a Volterra.
Graziella Colombara
Graziella Colombara
12:17 27 Jun 19
Molto interessante, numerosi elementi tali da poter creare due musei. Merita visita. Non farei pagare la guida elettronica, ma dovrebbe essere compresa nel prezzo del biglietto.
Davide Crivellari
Davide Crivellari
07:47 30 Jun 19
Un salto indietro nel tempo. Il museo Etrusco di Volterra è forse uno dei musei del suo genere più bello d'Italia. Merita una visita.
Nunzio Capelli
Nunzio Capelli
19:39 27 Aug 19
entrati in una giornata di pioggia. ed abbiamo scoperto un luogo incantevole. il caso riserva a volte delle piacevoli sorprese.vedere dal vivo "l'ombra della sera" non ha prezzo.gentili e cortesi tutti i membri dello staff incontrati durante la.visita. Merita davvero!
Matteo Campanella
Matteo Campanella
05:44 28 Aug 19
Il museo stesso dovrebbe essere esposto all'interno di un museo, costituendo esso stesso un pezzo unico nel suo genere. Alcune zone del museo sono segnate dal tempo e forse dall'incuria di alcune gestioni e dalla mancanza di fondi, ma non saprei se preferire un restauro a questi micro degradi che tutto sommato raccontano dei secoli che il museo si porta sulle spalle. Lodevole lo sforzo di conservazione degli splendidi mosaici ai piani superiori.
Marco
Marco
16:36 20 Aug 19
Museo di indubbio valore archeologico, da visitare se piace la storia, ma avrebbe bisogno di esser svecchiato, motivo per cui ho messo 3 stelle. Museo da migliorare con aree tematiche, non per forza digitali, ma semplicemente cartelloni con spiegazioni mirate e di facile comprensione che possano attirare l'attenzione dei visitatori e soprattutto scolaresche. Tante e forse troppe urne cinerarie, dopo le prime 100 si tende a fare carrellata e cambiare stanza.
giuseppe ferrante
giuseppe ferrante
20:21 07 Aug 19
Un museo molto all'antica, con molte cose da vedere. Quattro stelle perché il museo non è messo molto bene,a leggendo la storia dei volontari che hanno rimesso in moto questa risorsa non si può non premiare questa chicca nel cuore di Volterra. Il museo espone molti pezzi, tutti conservati bene e molto belli. Si sa poco delle civiltà etrusche e da questo museo se ne esce molto arricchiti su questa civiltà. Se vi capita di passare da Volterra, città etrusca per eccellenza, date una chance a questo museo, non ve ne pentirete!P.s ho messo solo due foto per rispetto del museo stesso, ma c'è molto da vedere !
giovanna merini
giovanna merini
12:26 23 Aug 19
Le persone preposte al servizio sono preparate e hanno passione per il loro lavoro. Peccato non potersi avvalere del loro sapere e fare affidamento solo.sulle audioguide. Insufficienti le scritte esposte e quasi invisibili. Peccato perché il museo è ricco di reperti interessanti
Matteo Campanella
Matteo Campanella
05:44 28 Aug 19
Il museo stesso dovrebbe essere esposto all'interno di un museo, costituendo esso stesso un pezzo unico nel suo genere. Alcune zone del museo sono segnate dal tempo e forse dall'incuria di alcune gestioni e dalla mancanza di fondi, ma non saprei se preferire un restauro a questi micro degradi che tutto sommato raccontano dei secoli che il museo si porta sulle spalle. Lodevole lo sforzo di conservazione degli splendidi mosaici ai piani superiori.
Marco
Marco
16:36 20 Aug 19
Museo di indubbio valore archeologico, da visitare se piace la storia, ma avrebbe bisogno di esser svecchiato, motivo per cui ho messo 3 stelle. Museo da migliorare con aree tematiche, non per forza digitali, ma semplicemente cartelloni con spiegazioni mirate e di facile comprensione che possano attirare l'attenzione dei visitatori e soprattutto scolaresche. Tante e forse troppe urne cinerarie, dopo le prime 100 si tende a fare carrellata e cambiare stanza.
giuseppe ferrante
giuseppe ferrante
20:21 07 Aug 19
Un museo molto all'antica, con molte cose da vedere. Quattro stelle perché il museo non è messo molto bene,a leggendo la storia dei volontari che hanno rimesso in moto questa risorsa non si può non premiare questa chicca nel cuore di Volterra. Il museo espone molti pezzi, tutti conservati bene e molto belli. Si sa poco delle civiltà etrusche e da questo museo se ne esce molto arricchiti su questa civiltà. Se vi capita di passare da Volterra, città etrusca per eccellenza, date una chance a questo museo, non ve ne pentirete!P.s ho messo solo due foto per rispetto del museo stesso, ma c'è molto da vedere !
Simone Verlengia
Simone Verlengia
13:39 02 Sep 19
Museo interessante con ampia collezione. La disposizione però lascia a desiderare (pochissime targhe e didascalie) e non rende pienamente fruibile la visita ad un non addetto ai lavori. Si consiglia fortemente l'uso della audioguida in quanto, seppur non aggiornata all'attuale disposizione delle collezioni, rende la visita molto più interessante e fruibile per i non archeologi.
Antonio Ghu
Antonio Ghu
20:05 02 Nov 19
Uno sguardo sorprendente sugli etruschi e in particolare sulla loro arte funeraria. A partire dall'età della pietra, di cui vengono esposti alcuni utensili, come punte di frecce, all'età romana, di cui si possono ammirare urne cinerarie riccamente lavorate, passando per la civiltà villanoviana. Sono rimasto particolarmente colpito e affascinato dai monili e gioielli rinvenuti nelle tombe e, in particolare, da quelli più antichi a causa della finezza ed eleganza della loro lavorazione. La precisione della realizzazione e i minuscoli dettagli di alcuni gioielli, ma talvolta anche di strumenti quotidiani, risalenti a oltre 3000 anni fa mi ha riempito di ammirazione per questi nostri antenati!
Jacopo Cherzad
Jacopo Cherzad
09:48 07 Jan 20
Museo con contenuti veramente pregevoli, opere stupende, ma con un approccio espositivo criptico e obsoleto. Poche le schede esplicative sia al primo che al secondo piano, meglio il terzo che, si vede chiaramente, è molto più moderno degli altri due.L'esposizione museale sembra rimasta intatta dall'800, con alcune sale del secondo piano che sembrano più gabinetti delle curiosità, delle piccole wunderkammer storiche, che sale di museo. Peccato!
Francesca Riguzzi
Francesca Riguzzi
13:17 18 Jan 20
Un gioiello ricchissimo di reperti etruschi della antica Velathri (Volterra). Bello farsi accompagnare dalle custodi, volterrane doc che regalano chicche di storia che aiutano a guardare i reperti in maniera diversa...meraviglioso!!!
Lucia Niccolini
Lucia Niccolini
16:48 28 Jan 20
Meraviglioso come sempre. Anche i lavori nella parte più bassa sono iniziati. Presto la ristrutturazione del museo Etrusco più importante dal punto di vista iconografico, giungerà a termine, mostrandolo in tutto il suo fascino
Matteo De Stefano
Matteo De Stefano
07:14 11 Feb 20
Bello, interessante, ma onestamente con tanti reperti simili. Alla fine sembra di girare sempre nella stessa stanza nonostante sia suddiviso in 3 piani.
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