L'ex oratorio sconsacrato della Santissima Annunziata si riconosce dall'edicola sacra in piastrelle colorate installata sulla sua facciata. L'immagine rappresenta la natività del Signore ed è proprio per questa, ogniqualvolta arriva il Natale, che l'oratorio diventa orgoglio del paese. Qualcuno ha definito Riparbella uno dei centri toscani più legati alle tradizioni dei presepi e non a torto. Tralasciando l'immagine suggestiva dei piccoli presepi che ogni anno popolano le strade che attraversano il paese, dentro le botti delle cantine aperte, sui pianerottoli e sugli scalini, è prima di tutto il capolavoro di artigianato che dimora la cappella a darne conferma.
Si tratta di un presepe meccanico ricco di particolari costituito da circa centoquaranta personaggi che rappresentano i mestieri di campagna, dal pastore al lanaiolo, dall'arrotino al taglialegna. Un'opera di grande gusto che con gli anni è cresciuta e si è ampliata fino a divenire un imponente plastico tutto da ammirare. Lo chiamano il presepe mobile ed è motivo di visita da parte di migliaia di turisti che passano la fine dell'anno nella bassa Val di Cecina.
I presepi, soprattutto in Valdicecina, sono piccole opere d’arte che ogni anno si rinnovano grazie all’abilità di appassionati e artisti. Iconografie e scenografie molto sentite dai popoli locali che impegnano talvolta anche mesi di appassionato lavoro, alla ricerca dell'immaginario perfetto. Singolari sono quelli di Montescudaio; di Sasso e Montecastelli borghi di Castelnuovo e quelli di Montegemoli paese di Pomarance.
Il presepe di Riparbella occupa però un ruolo di primo piano nell'arte presepiale regionale e nazionale. I personaggi animati dai meccanismi elettronici sono davvero forti, ma curiosi sono anche gli effetti speciali che consistono nella riproduzione dell'alba, del giorno, del tramonto e della notte, nella stella cometa che si illumina sopra la capanna e nelle cascate e le fontane con acqua corrente disposte lungo lo scenario. Una visione suggestiva di alta qualità realizzata con passione e dedizione dai cittadini di Riparbella che puoi ammirare, oltre al periodo consueto invernale, anche tutto l'anno durante le festività e gli orari festivi definiti dalla parrocchia.
Costruita all'inizio del Cinquecento divenne, durante il periodo della peste del secolo successivo, ospedale e lazzaretto, per poi essere trasformata come ultimo rifugio dei vagabondi e senza tetto fino alla prima metà dell'Ottocento.
Inizialmente assolveva la funzione di cappella mortuaria a supporto del piccolo cimitero annesso, e anche se successivamente dovette far fronte ad altri compiti, mantenne tale servizio fino al periodo napoleonico. Dopodiché fu il cimitero a non soddisfare più le richieste della popolazione che nel frattempo stava aumentando. Tra le altre cose anche lo sviluppo urbano dovette far fronte all'evidenza che il cimitero si trovasse ormai troppo vicino alle nuove abitazioni.
Di conseguenza la cappella venne sconsacrata e il cimitero spostato in un luogo più consono. Privato del suo valore cattolico divenne dunque dimora di soldati napoleonici e durante la Prima Guerra Mondiale prese di nuovo forma come ospedale per i soldati feriti. Nel ventennio fascista venne trasformata in deposito e poi in cinema teatro "Roma" fino agli anni Ottanta del secolo scorso. Oggi ospita il famoso presepe animato.
L'ex oratorio sconsacrato della Santissima Annunziata si riconosce dall'edicola sacra in piastrelle colorate installata sulla sua facciata. L'immagine rappresenta la natività del Signore ed è proprio per questa, ogniqualvolta arriva il Natale, che l'oratorio diventa orgoglio del paese. Qualcuno ha definito Riparbella uno dei centri toscani più legati alle tradizioni dei presepi e non a torto. Tralasciando l'immagine suggestiva dei piccoli presepi che ogni anno popolano le strade che attraversano il paese, dentro le botti delle cantine aperte, sui pianerottoli e sugli scalini, è prima di tutto il capolavoro di artigianato che dimora la cappella a darne conferma.
Si tratta di un presepe meccanico ricco di particolari costituito da circa centoquaranta personaggi che rappresentano i mestieri di campagna, dal pastore al lanaiolo, dall'arrotino al taglialegna. Un'opera di grande gusto che con gli anni è cresciuta e si è ampliata fino a divenire un imponente plastico tutto da ammirare. Lo chiamano il presepe mobile ed è motivo di visita da parte di migliaia di turisti che passano la fine dell'anno nella bassa Val di Cecina.
I presepi, soprattutto in Valdicecina, sono piccole opere d’arte che ogni anno si rinnovano grazie all’abilità di appassionati e artisti. Iconografie e scenografie molto sentite dai popoli locali che impegnano talvolta anche mesi di appassionato lavoro, alla ricerca dell'immaginario perfetto. Singolari sono quelli di Montescudaio; di Sasso e Montecastelli borghi di Castelnuovo e quelli di Montegemoli paese di Pomarance.
Il presepe di Riparbella occupa però un ruolo di primo piano nell'arte presepiale regionale e nazionale. I personaggi animati dai meccanismi elettronici sono davvero forti, ma curiosi sono anche gli effetti speciali che consistono nella riproduzione dell'alba, del giorno, del tramonto e della notte, nella stella cometa che si illumina sopra la capanna e nelle cascate e le fontane con acqua corrente disposte lungo lo scenario. Una visione suggestiva di alta qualità realizzata con passione e dedizione dai cittadini di Riparbella che puoi ammirare, oltre al periodo consueto invernale, anche tutto l'anno durante le festività e gli orari festivi definiti dalla parrocchia.
Costruita all'inizio del Cinquecento divenne, durante il periodo della peste del secolo successivo, ospedale e lazzaretto, per poi essere trasformata come ultimo rifugio dei vagabondi e senza tetto fino alla prima metà dell'Ottocento.
Inizialmente assolveva la funzione di cappella mortuaria a supporto del piccolo cimitero annesso, e anche se successivamente dovette far fronte ad altri compiti, mantenne tale servizio fino al periodo napoleonico. Dopodiché fu il cimitero a non soddisfare più le richieste della popolazione che nel frattempo stava aumentando. Tra le altre cose anche lo sviluppo urbano dovette far fronte all'evidenza che il cimitero si trovasse ormai troppo vicino alle nuove abitazioni.
Di conseguenza la cappella venne sconsacrata e il cimitero spostato in un luogo più consono. Privato del suo valore cattolico divenne dunque dimora di soldati napoleonici e durante la Prima Guerra Mondiale prese di nuovo forma come ospedale per i soldati feriti. Nel ventennio fascista venne trasformata in deposito e poi in cinema teatro "Roma" fino agli anni Ottanta del secolo scorso. Oggi ospita il famoso presepe animato.