Oratorio del Seicento

Ai confini della Valdicecina

Sulla strada provinciale, quasi al confine con la Val di Cornia, uscendo da Castelnuovo Val di Cecina per volgere lo sguardo su Massa Marittima, sorge l'ultima chiesetta dell'alta Valdicecina. Parliamo dell'oratorio di San Rocco, ubicato nella traversina di Via Verdi che conduce fuori dal borgo di Castelnuovo. Lo si riconosce per la sua facciata a capanna in bozze, l'unica che si differenzia dal resto delle abitazioni adiacenti, per lo più intonacate e dallo stile più moderno.

Venne eretta nella prima metà del Seicento, a seguito dell’epidemia di peste, che colpì duramente il borgo, provocando innumerevoli vittime. Quasi perennemente chiuso, non è certamente il luogo di culto più interessante di Castelnuovo, ma gli interni, distribuiti su un'unica navata, stupiscono per i suoi bellissimi altari ricchi di stucchi. Meritevole di nota, una tela raffigurante la Presentazione di Gesù al tempio, eseguita da Cosimo Daddi alla fine del Cinquecento, proveniente dalla Chiesa della Purificazione.

Protettore dei malati infettivi

La figura di Rocco da Montpelier

San Rocco è una figura che si lega molto alla comunità castelnovina. Egli fu un pellegrino francese dalle doti miracolose che fece voto di recarsi a Roma per pregare sulla tomba dei Santi Pietro e Paolo. Non è possibile ricostruire il suo percorso di cammino, ma la tradizione porta a credere che si sia fermato a Sasso Pisano, a nove chilometri di distanza da qui, per curarsi dalle piaghe tra i bollori delle acque sulfuree. Un luogo a lui attribuito è la cosiddetta Buca di San Rocco, una caverna dove si riposò prima di riprendere il cammino.

La peste e il nome di San Rocco non sono associazioni casuali. San Rocco fu venerato come santo dalla Chiesa cattolica proprio perchè nei luoghi di passaggio era riuscito a guarire i malati di peste col segno di croce sulla fronte. Un gesto salvifico che lo rese famoso al punto di essere identificato come il protettore di malati infettivi, degli invalidi e dei poveri. Il pellegrino di Montpellier è uno dei Santi più amati e festeggiati dalla pietà popolare anche se nonostante questa grande popolarità, le notizie sulla sua vita sono molto frammentarie.

Oratorio del Seicento

Ai confini della Valdicecina

Sulla strada provinciale, quasi al confine con la Val di Cornia, uscendo da Castelnuovo Val di Cecina per volgere lo sguardo su Massa Marittima, sorge l'ultima chiesetta dell'alta Valdicecina. Parliamo dell'oratorio di San Rocco, ubicato nella traversina di Via Verdi che conduce fuori dal borgo di Castelnuovo. Lo si riconosce per la sua facciata a capanna in bozze, l'unica che si differenzia dal resto delle abitazioni adiacenti, per lo più intonacate e dallo stile più moderno.

Venne eretta nella prima metà del Seicento, a seguito dell’epidemia di peste, che colpì duramente il borgo, provocando innumerevoli vittime. Quasi perennemente chiuso, non è certamente il luogo di culto più interessante di Castelnuovo, ma gli interni, distribuiti su un'unica navata, stupiscono per i suoi bellissimi altari ricchi di stucchi. Meritevole di nota, una tela raffigurante la Presentazione di Gesù al tempio, eseguita da Cosimo Daddi alla fine del Cinquecento, proveniente dalla Chiesa della Purificazione.

Protettore dei malati infettivi

La figura di Rocco da Montpelier

San Rocco è una figura che si lega molto alla comunità castelnovina. Egli fu un pellegrino francese dalle doti miracolose che fece voto di recarsi a Roma per pregare sulla tomba dei Santi Pietro e Paolo. Non è possibile ricostruire il suo percorso di cammino, ma la tradizione porta a credere che si sia fermato a Sasso Pisano, a nove chilometri di distanza da qui, per curarsi dalle piaghe tra i bollori delle acque sulfuree. Un luogo a lui attribuito è la cosiddetta Buca di San Rocco, una caverna dove si riposò prima di riprendere il cammino.

La peste e il nome di San Rocco non sono associazioni casuali. San Rocco fu venerato come santo dalla Chiesa cattolica proprio perchè nei luoghi di passaggio era riuscito a guarire i malati di peste col segno di croce sulla fronte. Un gesto salvifico che lo rese famoso al punto di essere identificato come il protettore di malati infettivi, degli invalidi e dei poveri. Il pellegrino di Montpellier è uno dei Santi più amati e festeggiati dalla pietà popolare anche se nonostante questa grande popolarità, le notizie sulla sua vita sono molto frammentarie.

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