A Casale Marittimo la sosta selvaggia non premia nella fotografia del turista di passaggio, ma Piazza del Popolo offre comunque uno scorcio piacevole alla vista. Un pianoro caratteristico, preceduto da discese e seguito da rampe di salita, dove gli edifici che qui vi si affacciano mantengono una coesione stilistica e architettonica da appagare i sensi; sono quasi tutti in muratura a facciavista con diversi richiami al medioevo nostrano fatto in pietra dai colori caldi, legno e ferro battuto. Un angolo molto bello.
Tra i diversi palazzi che possiamo ammirare in Piazza del Popolo non sfugge l'Oratorio di San Sebastiano posto ad intermezzo tra due dislivelli stradali. La piccola chiesa ha acquisito l'eredità di un antico oratorio del Quattrocento, poi distrutto e ricostruito alla fine del Settecento con materiali provenienti da una villa romana vicina al podere La Pieve. Essa apparteneva alla Confraternita di San Sebastiano, la quale, in qualità di compagnia di pubblica assistenza aveva il compito di aiutare gli infermi e i miseri, di raccogliere di offerte di grano da distribuire ai bisognosi e di socializzare.
Sebbene sia stato più volte restaurato nel corso dei secoli, a dimostrazione della sua antichità ci vengono in aiuto due sfere di pietra: una murata in alto a destra, l'altra posta in cima alla scalinata sul lato sinistro; probabilmente sono delle chiusure o delle porzioni di cippi di tombe etrusche. Il portale centrale è sormontato da una elegante finestra bifora, mentre sulla sinistra possiamo notare una piccola croce in bassorilievo su una delle pietre dalla facciata a bozze.
Non viene mai aperto, escluse particolari festività del paese; in quelle occasioni il piccolo campanile a vela si risveglia dal torpore del disuso per richiamare i fedeli al suo interno. Tra gli arredi sacri dell'oratorio possiamo ammirare una rarissima bandiera in legno raffigurante il Cristo ferito sorretto da alcuni Angeli, risalente alla seconda metà del Cinquecento per mano di Giovanni Maria Tacci. Alcune delle opere originali sono invece custodite nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Volterra, come il dipinto della Madonna col Bambino tra i San Sebastiano e San Rocco.
A Casale Marittimo la sosta selvaggia non premia nella fotografia del turista di passaggio, ma Piazza del Popolo offre comunque uno scorcio piacevole alla vista. Un pianoro caratteristico, preceduto da discese e seguito da rampe di salita, dove gli edifici che qui vi si affacciano mantengono una coesione stilistica e architettonica da appagare i sensi; sono quasi tutti in muratura a facciavista con diversi richiami al medioevo nostrano fatto in pietra dai colori caldi, legno e ferro battuto. Un angolo molto bello.
Tra i diversi palazzi che possiamo ammirare in Piazza del Popolo non sfugge l'Oratorio di San Sebastiano posto ad intermezzo tra due dislivelli stradali. La piccola chiesa ha acquisito l'eredità di un antico oratorio del Quattrocento, poi distrutto e ricostruito alla fine del Settecento con materiali provenienti da una villa romana vicina al podere La Pieve. Essa apparteneva alla Confraternita di San Sebastiano, la quale, in qualità di compagnia di pubblica assistenza aveva il compito di aiutare gli infermi e i miseri, di raccogliere di offerte di grano da distribuire ai bisognosi e di socializzare.
Sebbene sia stato più volte restaurato nel corso dei secoli, a dimostrazione della sua antichità ci vengono in aiuto due sfere di pietra: una murata in alto a destra, l'altra posta in cima alla scalinata sul lato sinistro; probabilmente sono delle chiusure o delle porzioni di cippi di tombe etrusche. Il portale centrale è sormontato da una elegante finestra bifora, mentre sulla sinistra possiamo notare una piccola croce in bassorilievo su una delle pietre dalla facciata a bozze.
Non viene mai aperto, escluse particolari festività del paese; in quelle occasioni il piccolo campanile a vela si risveglia dal torpore del disuso per richiamare i fedeli al suo interno. Tra gli arredi sacri dell'oratorio possiamo ammirare una rarissima bandiera in legno raffigurante il Cristo ferito sorretto da alcuni Angeli, risalente alla seconda metà del Cinquecento per mano di Giovanni Maria Tacci. Alcune delle opere originali sono invece custodite nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Volterra, come il dipinto della Madonna col Bambino tra i San Sebastiano e San Rocco.
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Ottobre 11, 2024 00:22 local time