Dalla Preistoria al Rinascimento

Artigiani e Guerrieri

Via Roncalli si erige a ultimo baluardo di storie pomarancine con la Casa museo Bicocchi, fotografia vivente di uno spaccato ottocentesco borghese, e con il Palazzo Ricci, sede della mostra permanente di reperti archeologici del territorio. Mentre il primo valorizza la cultura moderna, il secondo sviluppa un percorso nel nostro passato partendo dagli etruschi fino ad arrivare alla massima espressione del Cinquecento. Sono entrambi musei strettamente locali che permettono al visitatore di sviscerare e conoscere i popoli e le figure che hanno fatto importanti alcune terre del Volterrano.

Negli ultimi anni, sotto la direzione della Soprintendenza di Firenze che coordina molti scavi all'interno dell'Alta Valdicecina, sono stati scoperti oggetti di indubbio interesse storico provenienti dai territori che spaziano dal Comune di Pomarance fino al Comune di Castelnuovo. Fino a quelche anno fa, non essendovi un adeguato polo espositivo che li potesse valorizzare al meglio, i reperti venivano riposti all'interno di scatoloni e archiviati nei magazzini, ma oggi il problema non sussiste più: è proprio il Palazzo Ricci ad ospitarli.

Reperti dell'Alta Valdicecina

Da Pomarance a Castelnuovo

La mostra permanente occupa tutto il piano residenziale del palazzo e si snoda su sette sale comunicanti. In sei di esse sono esposti i reperti archeologici, la settima restante invece è adibita a sala video dove in loop vengono proiettate le fasi di scavo e di restauro di alcuni pezzi qui in esposizione. Un pezzo di grande valore è senz'altro la grande stele etrusca in pietra, un tempo ospite del museo archeologico di Firenze, ma recuperato per la gioia dei residenti che fanno di questa il simbolo delle loro antiche origini. Stupiscono anche i bronzetti votivi recuperati nelle zone di Lustignano, San Mario e di San Casciano, figlie minori della più famosa Ombra della Sera di Volterra.

Curiosi anche i reperti rinvenuti negli scavi della Rocca Sillana, il cosiddetto faro della Valdicecina, dove tutt'ora è in processo un lavoro certosino di riqualificazione. Non mancano testimonianze del paleolitico, una infinità di corredi tombali etruschi, di ceramiche medievali e di oggetti provenienti dalla produzione pomarancina di ceramiche. La mostra accoglie anche i reperti degli scavi del complesso archeologico di Bagnone unico esempio di terme sacre etrusche più antiche al mondo.

Il lusso della famiglia Ricci

Palazzo ottocentesco

Palazzo Ricci è una ex villa signorile dell'Ottocento; nei secoli passati fu abitata da numerose famiglie nobiliari locali come i Biondi, i Ghilli, i Fabbricotti, e infine dalla famiglia Ricci da cui prende il nome. Fu acquisita dal Comune di Pomarance negli anni Ottanta del secolo scorso proprio per sopperire all'assenza di un centro museale, divenendo così, dopo un lungo periodo di recupero, luogo ideale per un approfondimento su "L'Alta Valle del Cecina dalla Preistoria al Rinascimento". Macro tema generale: Guerrieri e Artigiani.

Arricchita anche dal fascino vintage del palazzo stesso, dotato di un particolare lusso nobiliare del periodo moderno, la mostra è nella sostanza curiosa e meritevole di un giro; si presenta al pubblico come un approfondimento dei siti storici presenti nel territorio dei quali la visita si fa obbligatoria se si vuole davvero comprendere la storia e le realtà misteriose dei nostri antichi popoli di cui ancora troppo poco sappiamo.

Dalla Preistoria al Rinascimento

Artigiani e Guerrieri

Via Roncalli si erige a ultimo baluardo di storie pomarancine con la Casa museo Bicocchi, fotografia vivente di uno spaccato ottocentesco borghese, e con il Palazzo Ricci, sede della mostra permanente di reperti archeologici del territorio. Mentre il primo valorizza la cultura moderna, il secondo sviluppa un percorso nel nostro passato partendo dagli etruschi fino ad arrivare alla massima espressione del Cinquecento. Sono entrambi musei strettamente locali che permettono al visitatore di sviscerare e conoscere i popoli e le figure che hanno fatto importanti alcune terre del Volterrano.

Negli ultimi anni, sotto la direzione della Soprintendenza di Firenze che coordina molti scavi all'interno dell'Alta Valdicecina, sono stati scoperti oggetti di indubbio interesse storico provenienti dai territori che spaziano dal Comune di Pomarance fino al Comune di Castelnuovo. Fino a quelche anno fa, non essendovi un adeguato polo espositivo che li potesse valorizzare al meglio, i reperti venivano riposti all'interno di scatoloni e archiviati nei magazzini, ma oggi il problema non sussiste più: è proprio il Palazzo Ricci ad ospitarli.

Reperti dell'Alta Valdicecina

Da Pomarance a Castelnuovo

La mostra permanente occupa tutto il piano residenziale del palazzo e si snoda su sette sale comunicanti. In sei di esse sono esposti i reperti archeologici, la settima restante invece è adibita a sala video dove in loop vengono proiettate le fasi di scavo e di restauro di alcuni pezzi qui in esposizione. Un pezzo di grande valore è senz'altro la grande stele etrusca in pietra, un tempo ospite del museo archeologico di Firenze, ma recuperato per la gioia dei residenti che fanno di questa il simbolo delle loro antiche origini. Stupiscono anche i bronzetti votivi recuperati nelle zone di Lustignano, San Mario e di San Casciano, figlie minori della più famosa Ombra della Sera di Volterra.

Curiosi anche i reperti rinvenuti negli scavi della Rocca Sillana, il cosiddetto faro della Valdicecina, dove tutt'ora è in processo un lavoro certosino di riqualificazione. Non mancano testimonianze del paleolitico, una infinità di corredi tombali etruschi, di ceramiche medievali e di oggetti provenienti dalla produzione pomarancina di ceramiche. La mostra accoglie anche i reperti degli scavi del complesso archeologico di Bagnone unico esempio di terme sacre etrusche più antiche al mondo.

Il lusso della famiglia Ricci

Palazzo ottocentesco

Palazzo Ricci è una ex villa signorile dell'Ottocento; nei secoli passati fu abitata da numerose famiglie nobiliari locali come i Biondi, i Ghilli, i Fabbricotti, e infine dalla famiglia Ricci da cui prende il nome. Fu acquisita dal Comune di Pomarance negli anni Ottanta del secolo scorso proprio per sopperire all'assenza di un centro museale, divenendo così, dopo un lungo periodo di recupero, luogo ideale per un approfondimento su "L'Alta Valle del Cecina dalla Preistoria al Rinascimento". Macro tema generale: Guerrieri e Artigiani.

Arricchita anche dal fascino vintage del palazzo stesso, dotato di un particolare lusso nobiliare del periodo moderno, la mostra è nella sostanza curiosa e meritevole di un giro; si presenta al pubblico come un approfondimento dei siti storici presenti nel territorio dei quali la visita si fa obbligatoria se si vuole davvero comprendere la storia e le realtà misteriose dei nostri antichi popoli di cui ancora troppo poco sappiamo.