Concedersi una passeggiata tra le viuzze del centro, quando il sole scende giù nel tepore delle giornate primaverili ed estive, è un'esperienza da fare. L'abitato, nella sua semplicità, è molto caratteristico; durante le belle giornate i ristoranti e le osterie allietano la visita con il bere e il mangiare genuino, ma è il valore artistico dei suoi molti edifici di pregio ad attirare l'attenzione.
Palazzo Surbone, residenza della famiglia Ridolfi, è uno di questi. Emblema della storia del paese e dell'intera comunità, questo edificio si annovera tra i più belli di Montescudaio. Il palazzo cinquecentesco acquistato e restaurato nel settecento dal marchese Ridolfi si sviluppa su tre piani con un'ampia corte esterna. Degni di nota, al suo interno, puoi ammirare le decorazioni a sfondo paesaggistico, gli affreschi e numerosi stucchi che risalgono alla seconda metà del Settecento e ai primi dell'Ottocento; pregevole è anche lo stemma della casata Ridolfi, situato nel salone principale del palazzo. Un tempo luogo di regalità, la dimora, oggi di proprietà del geometra Surbone, non è più abitato e rimane chiuso per la maggior parte dei giorni dell'anno; con una superficie di quasi settecento metri quadrati, tuttavia, ogni tanto viene utilizzato dal Comune per tenere mostre ed eventi locali.
L'edificio è annesso all'Oratorio di SS. Annunziata da un lato e guarda di spalle all'imponente Palazzo della Contessa, entrambi visitabili.
Palazzo Surbone si trova in Via della Libertà, prospicente all'accesso del paese, all'inizio della centralissima di Montescudaio. Dall'esterno si mostra con una facciata pressoché anonima con un intonaco color terra di Siena, ma la sua identità è marcata dal terrazzo che si affaccia importante. In tutta la Val di Cecina è tipico che i terrazzi gentilizi all'interno dei centri storici siano sinonimo di palazzi di un certo tenore, anche se nella sostanza, possono sembrare banali nella loro vena artistica di costruzione.
Lungo il corpo del palazzo, che si estende lateralmente su Via della Madonna, sono presenti alcune botti di legno. Queste sono figure di arredo che con sedute improvvisate si reinventano come luoghi sociali, per una chiacchierata o una sosta ristoratrice, ma allo stesso tempo rappresentano perfettamente l'anima di Montescudaio amante del vino e grande produttore vinicolo.
Concedersi una passeggiata tra le viuzze del centro, quando il sole scende giù nel tepore delle giornate primaverili ed estive, è un'esperienza da fare. L'abitato, nella sua semplicità, è molto caratteristico; durante le belle giornate i ristoranti e le osterie allietano la visita con il bere e il mangiare genuino, ma è il valore artistico dei suoi molti edifici di pregio ad attirare l'attenzione.
Palazzo Surbone, residenza della famiglia Ridolfi, è uno di questi. Emblema della storia del paese e dell'intera comunità, questo edificio si annovera tra i più belli di Montescudaio. Il palazzo cinquecentesco acquistato e restaurato nel settecento dal marchese Ridolfi si sviluppa su tre piani con un'ampia corte esterna. Degni di nota, al suo interno, puoi ammirare le decorazioni a sfondo paesaggistico, gli affreschi e numerosi stucchi che risalgono alla seconda metà del Settecento e ai primi dell'Ottocento; pregevole è anche lo stemma della casata Ridolfi, situato nel salone principale del palazzo. Un tempo luogo di regalità, la dimora, oggi di proprietà del geometra Surbone, non è più abitato e rimane chiuso per la maggior parte dei giorni dell'anno; con una superficie di quasi settecento metri quadrati, tuttavia, ogni tanto viene utilizzato dal Comune per tenere mostre ed eventi locali.
L'edificio è annesso all'Oratorio di SS. Annunziata da un lato e guarda di spalle all'imponente Palazzo della Contessa, entrambi visitabili.
Palazzo Surbone si trova in Via della Libertà, prospicente all'accesso del paese, all'inizio della centralissima di Montescudaio. Dall'esterno si mostra con una facciata pressoché anonima con un intonaco color terra di Siena, ma la sua identità è marcata dal terrazzo che si affaccia importante. In tutta la Val di Cecina è tipico che i terrazzi gentilizi all'interno dei centri storici siano sinonimo di palazzi di un certo tenore, anche se nella sostanza, possono sembrare banali nella loro vena artistica di costruzione.
Lungo il corpo del palazzo, che si estende lateralmente su Via della Madonna, sono presenti alcune botti di legno. Queste sono figure di arredo che con sedute improvvisate si reinventano come luoghi sociali, per una chiacchierata o una sosta ristoratrice, ma allo stesso tempo rappresentano perfettamente l'anima di Montescudaio amante del vino e grande produttore vinicolo.
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Dicembre 14, 2024 20:30 local time