L’appuntamento principale per le contrade della città e momento culminante dell’attività annuale è costituito dal Palio del Cero, una gara dove otto squadre, una per contrada, composte da otto tiratori sei uomini e due donne, si sfidano nella contesa con una macchina di legno sulla cui sommità è fissato un cero.
Questo gioco si ispira a molte delle tradizioni civili e religiose della Volterra medievale. Sappiamo infatti che in quell’epoca si svolgevano molte feste e la cera era spesso la protagonista. Le più importanti feste erano quelle legate alla celebrazione del patrono San Giusto e delle festività dell’Assunta.
La festa di San Giusto veniva celebrata con l'Avvinta, una particolare cerimonia religiosa che consisteva nel circondare con una corda intinta di cera tutta la chiesa di San Giusto; la corda veniva poi distribuita ai fedeli che la usavano per accendere il fuoco di casa. In quest’occasione le contrade facevano a gara a raccogliere la cera ottenendo il privilegio di poter sfilare nella processione dell’anno successivo dietro all’immagine del santo.
A volte si svolgeva anche un palio di cavalli senza fantino che correvano partendo dalla vecchia chiesa di San Giusto fino a San Francesco. In occasioni particolari (vittorie militari, visite di ospiti illustri, etc.) venivano corsi anche palii di cavalli o asini con o senza fantini oppure venivano indette gare di balestrieri, a cui spesso seguivano banchetti allestiti per centinaia di invitati consumati per le strade e le piazze della città, che per l’occasione veniva illuminata a giorno con una Luminaria. Per molti anni le contrade di sono invece sfidate in una corsa di ceri, grandi macchine di legno decorate con immagini religiose e fantastiche, sulla cui sommità si trovava la candela vera e propria.
Il Palio del Cero, riprende invece la consuetudine di donare, da parte delle contrade e delle comunità di Volterra, un certo quantitativo di cera ai patroni cittadini durante le principali festività religiose. Spesso questi ceri medievali erano portati in processione su delle grandi strutture in legno decorate con animali fantastici, stemmi o immagini religiose.
Legato alla tradizione è anche l’uso di appesantire la struttura in legno con sacchi di sale, principale fonte di ricchezza della Volterra medievale. Il cero, riccamente decorato, ogni anno da un artista volterrano, viene posto alla sommità della macchina.
Una serie di cerimonie, che si svolgono in svariati punti della città e del territorio, precedono il momento agonistico e preparano l’atmosfera in cui è immersa la tenzone, che coinvolge invece la Piazza dei Priori. Infatti alcuni giorni prima i rappresentanti di Villamagna consegnano i canapi per la gara a quelli di San Giusto che li custodiscono nella chiesa patronale. A Saline viene invece pesato il sale che zavorra la macchina; i sacchi di sale vengono caricati su muli che, simbolicamente, iniziano la salita per Volterra.
Lo svolgimento della gara è abbastanza semplice; le otto contrade si sfidano in due gironi all’italiana di quattro contrade, con estrazione a sorte. Le prime due classificate per ogni girone, disputano le semifinali, in due incontri ad eliminazione diretta. Le vincenti si contendono il Cero in un unico tiro finale.
Le squadre sono costituite da otto tiratori maggiorenni (sei uomini e due donne). Ogni squadra può disporre di quattro riserve, senza indicazione di sesso; la sostituzione può essere fatta per ragioni tattiche o per infortunio, ma le riserve non devono alterare il peso complessivo della squadra che non deve superare i 750 kg.
Ogni squadra può avere un proprio Capitano per dirigere le tirate e la posizione dei tiratori nell’ordine preferito. La scelta del campi di gara viene effettuata tramite lancio della monetina che a seconda dell'ora può rivelarsi vantaggioso se si tiene di conto delle zone di luce e di ombra che i palazzi circostanti muovono. In caso di pioggia, a meno che non si possa considerare un evento eccezionale, il Palio viene comunque disputato.
La gara si considera pronta al via quando le squadre sono nella posizione di tiro sotto la diretta supervisione del giudice capo. Il suono di una campanella ufficializza l'inizio della tenzone che in tempo poco viene sovrastato da un boato di urli, battimani e incitamenti vigorosi. Lo spettacolo ha inizio.
I turni di gara si suddividono in Qualificazioni, Semifinali e Finali. Nelle Qualificazioni le Contrade vengono suddivise con sorteggio in due gironi di qualificazione. Ogni girone è composto da quattro Contrade che, tramite incontri diretti cronometrati con schieramento a sorteggio, si scontrano fra loro. Viene così assegnato un punto per ogni incontro vinto.
Ogni tirata non può superare i due minuti. Nel caso in cui la tirata raggiunga i due minuti, il punto è assegnato alla Contrada i cui tiranti abbiano portato la macchina più vicino ai propri blocchi di arrivo. Al termine di tutti gli incontri viene stilata una classifica e le prime due contrade classificate di ogni girone si aggiudicano il passaggio alle semifinali. In caso di parità fra le squadre vincenti viene preso in considerazione per la vittoria la sommatoria del tempo minore cronometrato. In caso si ulteriore parità viene considerato la sommatoria degli spazi mancanti per raggiungere i blocchi di arrivo, di seguito il minor numero delle ammonizioni subite ed infine il sorteggio.
Mentre le otto Contrade cittadine di Sant'Agnolo, Porta a Selci, Porta all’Arco e Sant'Alessandro, Cavallaro Moje Regis, Santa Maria, Santo Stefano e Colombaie, San Giusto e Villamagna, si sfidano a suon di tiri di fune per ottenere l’ambito Cero, ad arricchire la manifestazione ci sono anche cortei in costume con nobili, tamburini, sbandieratori e balestrieri.
Semifinali e finale si svolgono con tiro secco, senza limite di tempo. Alle Semifinali, la prima squadra del girone A affronta la seconda del girone B, mentre la prima del girone B si scontra con la seconda del girone A. Le vincenti delle semifinali si affrontano in finale.
Le premiazioni sono motivo di esultanza e di invasione di campo dei contradaioli vincenti. Immancabile la foto di rito con i giocatori, con i Balitori delle Contrade e con il Sindaco di Volterra, mostrando l'ambito cero al pubblico presente sugli spalti e sulle tribune. Consueto il giro del centro storico, tra cori ed incitamenti, che trova termine in Via Nuova dove si tengono gli ultimi ringraziamenti e l'arrivederci al prossimo anno.
L’appuntamento principale per le contrade della città e momento culminante dell’attività annuale è costituito dal Palio del Cero, una gara dove otto squadre, una per contrada, composte da otto tiratori sei uomini e due donne, si sfidano nella contesa con una macchina di legno sulla cui sommità è fissato un cero.
Questo gioco si ispira a molte delle tradizioni civili e religiose della Volterra medievale. Sappiamo infatti che in quell’epoca si svolgevano molte feste e la cera era spesso la protagonista. Le più importanti feste erano quelle legate alla celebrazione del patrono San Giusto e delle festività dell’Assunta.
La festa di San Giusto veniva celebrata con l'Avvinta, una particolare cerimonia religiosa che consisteva nel circondare con una corda intinta di cera tutta la chiesa di San Giusto; la corda veniva poi distribuita ai fedeli che la usavano per accendere il fuoco di casa. In quest’occasione le contrade facevano a gara a raccogliere la cera ottenendo il privilegio di poter sfilare nella processione dell’anno successivo dietro all’immagine del santo.
A volte si svolgeva anche un palio di cavalli senza fantino che correvano partendo dalla vecchia chiesa di San Giusto fino a San Francesco. In occasioni particolari (vittorie militari, visite di ospiti illustri, etc.) venivano corsi anche palii di cavalli o asini con o senza fantini oppure venivano indette gare di balestrieri, a cui spesso seguivano banchetti allestiti per centinaia di invitati consumati per le strade e le piazze della città, che per l’occasione veniva illuminata a giorno con una Luminaria. Per molti anni le contrade di sono invece sfidate in una corsa di ceri, grandi macchine di legno decorate con immagini religiose e fantastiche, sulla cui sommità si trovava la candela vera e propria.
Il Palio del Cero, riprende invece la consuetudine di donare, da parte delle contrade e delle comunità di Volterra, un certo quantitativo di cera ai patroni cittadini durante le principali festività religiose. Spesso questi ceri medievali erano portati in processione su delle grandi strutture in legno decorate con animali fantastici, stemmi o immagini religiose.
Legato alla tradizione è anche l’uso di appesantire la struttura in legno con sacchi di sale, principale fonte di ricchezza della Volterra medievale. Il cero, riccamente decorato, ogni anno da un artista volterrano, viene posto alla sommità della macchina.
Una serie di cerimonie, che si svolgono in svariati punti della città e del territorio, precedono il momento agonistico e preparano l’atmosfera in cui è immersa la tenzone, che coinvolge invece la Piazza dei Priori. Infatti alcuni giorni prima i rappresentanti di Villamagna consegnano i canapi per la gara a quelli di San Giusto che li custodiscono nella chiesa patronale. A Saline viene invece pesato il sale che zavorra la macchina; i sacchi di sale vengono caricati su muli che, simbolicamente, iniziano la salita per Volterra.
Lo svolgimento della gara è abbastanza semplice; le otto contrade si sfidano in due gironi all’italiana di quattro contrade, con estrazione a sorte. Le prime due classificate per ogni girone, disputano le semifinali, in due incontri ad eliminazione diretta. Le vincenti si contendono il Cero in un unico tiro finale.
Le squadre sono costituite da otto tiratori maggiorenni (sei uomini e due donne). Ogni squadra può disporre di quattro riserve, senza indicazione di sesso; la sostituzione può essere fatta per ragioni tattiche o per infortunio, ma le riserve non devono alterare il peso complessivo della squadra che non deve superare i 750 kg.
Ogni squadra può avere un proprio Capitano per dirigere le tirate e la posizione dei tiratori nell’ordine preferito. La scelta del campi di gara viene effettuata tramite lancio della monetina che a seconda dell'ora può rivelarsi vantaggioso se si tiene di conto delle zone di luce e di ombra che i palazzi circostanti muovono. In caso di pioggia, a meno che non si possa considerare un evento eccezionale, il Palio viene comunque disputato.
La gara si considera pronta al via quando le squadre sono nella posizione di tiro sotto la diretta supervisione del giudice capo. Il suono di una campanella ufficializza l'inizio della tenzone che in tempo poco viene sovrastato da un boato di urli, battimani e incitamenti vigorosi. Lo spettacolo ha inizio.
I turni di gara si suddividono in Qualificazioni, Semifinali e Finali. Nelle Qualificazioni le Contrade vengono suddivise con sorteggio in due gironi di qualificazione. Ogni girone è composto da quattro Contrade che, tramite incontri diretti cronometrati con schieramento a sorteggio, si scontrano fra loro. Viene così assegnato un punto per ogni incontro vinto.
Ogni tirata non può superare i due minuti. Nel caso in cui la tirata raggiunga i due minuti, il punto è assegnato alla Contrada i cui tiranti abbiano portato la macchina più vicino ai propri blocchi di arrivo. Al termine di tutti gli incontri viene stilata una classifica e le prime due contrade classificate di ogni girone si aggiudicano il passaggio alle semifinali. In caso di parità fra le squadre vincenti viene preso in considerazione per la vittoria la sommatoria del tempo minore cronometrato. In caso si ulteriore parità viene considerato la sommatoria degli spazi mancanti per raggiungere i blocchi di arrivo, di seguito il minor numero delle ammonizioni subite ed infine il sorteggio.
Mentre le otto Contrade cittadine di Sant'Agnolo, Porta a Selci, Porta all’Arco e Sant'Alessandro, Cavallaro Moje Regis, Santa Maria, Santo Stefano e Colombaie, San Giusto e Villamagna, si sfidano a suon di tiri di fune per ottenere l’ambito Cero, ad arricchire la manifestazione ci sono anche cortei in costume con nobili, tamburini, sbandieratori e balestrieri.
Semifinali e finale si svolgono con tiro secco, senza limite di tempo. Alle Semifinali, la prima squadra del girone A affronta la seconda del girone B, mentre la prima del girone B si scontra con la seconda del girone A. Le vincenti delle semifinali si affrontano in finale.
Le premiazioni sono motivo di esultanza e di invasione di campo dei contradaioli vincenti. Immancabile la foto di rito con i giocatori, con i Balitori delle Contrade e con il Sindaco di Volterra, mostrando l'ambito cero al pubblico presente sugli spalti e sulle tribune. Consueto il giro del centro storico, tra cori ed incitamenti, che trova termine in Via Nuova dove si tengono gli ultimi ringraziamenti e l'arrivederci al prossimo anno.
Le manifestazioni che si svolgono nella Valdicecina sono l'occasione perfetta per immergersi nelle nostre antiche tradizioni. Partecipa alle processioni religiose, assapora la cucina locale nelle sagre e festival, e perdi te stesso tra i mercatini dell'artigianato locale. Qui, la nostra cultura è palpabile in ogni evento, e ti invitiamo a farne parte.
Gli eventi a Volterra non sono solo un'occasione per apprezzare la bellezza del nostro territorio, ma anche un'opportunità per incontrare persone nuove e connettersi con la comunità. La nostra accoglienza calorosa è estesa a tutti coloro che desiderano condividere queste esperienze con noi.
Il nostro calendario annuale è fitto di appuntamenti imperdibili. Che tu sia qui per una breve visita o desideri immergerti completamente nella vitalità toscana, troverai sempre un evento adatto ai tuoi interessi.
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