La maturazione di una idea

Monumento ai Caduti della Grande Guerra

Dopo la prima guerra mondiale, promossi dalla Casa Regnante e dal nascente Partito Fascista, si istituirono comitati per l’ese­cuzione di monumenti ai caduti che a seconda delle località si rendevano più o meno consistenti.

Allo scopo a Pomarance si mobilitò un apposito comitato presieduto prima da Aurelio Funaioli e poi dal sostituto e nuovo eletto Sindaco Onorato Biondi, assieme al corpo Insegnanti locale. Il comitato si prodigò nel trovare quante più sottoscrizioni e non poche furono, come sempre succede quando c’è da tirar fuori i soldi, le polemiche e le reazioni.

La fiera di beneficenza creata Pro Monumento e le donazioni da parte di enti e personalità di spicco fecero il resto. Contribuirono le varie rappre­sentazioni drammatiche effettuate nel Teatro dei Coraggiosi dai dilettanti del luogo, dall’Amministrazione Comunale, dall’Amministrazione Provinciale, dalla Società Boracifera Larderello, dalle famiglie Bicocchi e Ricci e dal Marchese Antinori.

Opera di Francesco Notari

Più alto di dieci metri

L’incarico del progetto andò all'Architetto Francesco Notari di Siena, insegnante presso le classi di Belle Arti e Professore di disegno architettonico, il quale assunse nella costruzione e realizzazione artistica dell'opera anche alcuni pomarancini, come i fratelli Luigi e Quintilio Garfagnini, Luigi Bonucci e i numerosi volontari dell'Associa­zione Nazionale Combattenti locale.

L’imponente monumento fu costruito dove un tempo si trovava la Cappella Mortuaria di San Rocco, demolita alla fine dell'Ottocento. Si mostra con i suoi dieci metri e mezzo di altezza di pietra chiara, anticipata da una breve scalinata che propende giro giro verso il grosso blocco di tufo. Sul fronte, in un vuoto appositamente creato, è stata inserita una pergamena, racchiusa in una bottiglia di vetro blu, che porta un memoriale in latino. Sulle facciate laterali, invece, sono stati apposti dei grossi medaglioni. Sopra al basamento si ergono tre colonne; queste hanno ciascuno una lunghezza di tre metri e mezzo e sorreggono una elaborata guglia. Sulla guglia troneggia un'aquila.

Un diverbio singolare da ricordare

Le colonnette della discordia

Ai quattro angoli della scalinata sono presenti quattro piccole colonne: queste vennero apposte solo dopo la seconda guerra mondiale, perché vittime di un litigio che a tratti ha quasi dell'incredibile. Negli anni Venti, durante la realizzazione del monumento, i Garfagnini realizzatori delle colonnette non vennero mai pagati e non riuscendo a spuntare la situazione, una notte, si recarono sul posto minacciando di posizionare una mina da loro usata in cava. I committenti non si agitarono troppo, ma per evitare di pagare il peggio le colonnette furono sostituite da quattro bombe di aereo che, svuotate della loro potenzialità, furono infisse con le alette in basi quadrangolari ed unite tra loro, alle estremità, da catene pendenti.

Quando iniziò la seconda guerra mondiale, la carestia di materiale ferroso ad uso bellico arrivò anche al monumento, così le quattro bombe di acciaio vennero sottratte per un uso più funzionale e si dovette aspettare a dopo la guerra per il riposizionamento delle quattro colonnette, come erano commissionate in origine, e questa volta pagate.

In memoria ai caduti di tutte le guerre

Parco della Rimembranza

Oggi è parte integrante del Parco della Rimembranza che si estende anche ai giardini sottostanti. Il parco è dotato di settantanove cipressi, in egual numero dei soldati della prima guerra mondiale non tornati a casa. Un tempo ad ogni tronco si potevano vedere apposte delle targhette metalliche smaltate con inciso il nome di un caduto, ma successivamente vennero tolte per l'incuria crescente.

Il ricordo ai caduti si estende anche a quelli della seconda guerra mondiale, il quale trova luogo nel terreno adiacente dove, al centro di alcuni cipressi, è stato collocato un cippo. Sulla base del cippo sono scritti i nomi dei morti civili e militari di Pomarance.

Il viale che conduce al Parco della Rimembranza divenne luogo di passeggiate e di momenti di aggregazione sulle panchine dislocate qua e là nei punti più in ombra. Una meta ambita sia dai giovani, desiderosi di salire sui giochi di legno fatti installare in tempi recenti, che dagli anziani alla ricerca di un luogo piacevole d’incontro e di conversazione.

La maturazione di una idea

Monumento ai Caduti della Grande Guerra

Dopo la prima guerra mondiale, promossi dalla Casa Regnante e dal nascente Partito Fascista, si istituirono comitati per l’ese­cuzione di monumenti ai caduti che a seconda delle località si rendevano più o meno consistenti.

Allo scopo a Pomarance si mobilitò un apposito comitato presieduto prima da Aurelio Funaioli e poi dal sostituto e nuovo eletto Sindaco Onorato Biondi, assieme al corpo Insegnanti locale. Il comitato si prodigò nel trovare quante più sottoscrizioni e non poche furono, come sempre succede quando c’è da tirar fuori i soldi, le polemiche e le reazioni.

La fiera di beneficenza creata Pro Monumento e le donazioni da parte di enti e personalità di spicco fecero il resto. Contribuirono le varie rappre­sentazioni drammatiche effettuate nel Teatro dei Coraggiosi dai dilettanti del luogo, dall’Amministrazione Comunale, dall’Amministrazione Provinciale, dalla Società Boracifera Larderello, dalle famiglie Bicocchi e Ricci e dal Marchese Antinori.

Opera di Francesco Notari

Più alto di dieci metri

L’incarico del progetto andò all'Architetto Francesco Notari di Siena, insegnante presso le classi di Belle Arti e Professore di disegno architettonico, il quale assunse nella costruzione e realizzazione artistica dell'opera anche alcuni pomarancini, come i fratelli Luigi e Quintilio Garfagnini, Luigi Bonucci e i numerosi volontari dell'Associa­zione Nazionale Combattenti locale.

L’imponente monumento fu costruito dove un tempo si trovava la Cappella Mortuaria di San Rocco, demolita alla fine dell'Ottocento. Si mostra con i suoi dieci metri e mezzo di altezza di pietra chiara, anticipata da una breve scalinata che propende giro giro verso il grosso blocco di tufo. Sul fronte, in un vuoto appositamente creato, è stata inserita una pergamena, racchiusa in una bottiglia di vetro blu, che porta un memoriale in latino. Sulle facciate laterali, invece, sono stati apposti dei grossi medaglioni. Sopra al basamento si ergono tre colonne; queste hanno ciascuno una lunghezza di tre metri e mezzo e sorreggono una elaborata guglia. Sulla guglia troneggia un'aquila.

Un diverbio singolare da ricordare

Le colonnette della discordia

Ai quattro angoli della scalinata sono presenti quattro piccole colonne: queste vennero apposte solo dopo la seconda guerra mondiale, perché vittime di un litigio che a tratti ha quasi dell'incredibile. Negli anni Venti, durante la realizzazione del monumento, i Garfagnini realizzatori delle colonnette non vennero mai pagati e non riuscendo a spuntare la situazione, una notte, si recarono sul posto minacciando di posizionare una mina da loro usata in cava. I committenti non si agitarono troppo, ma per evitare di pagare il peggio le colonnette furono sostituite da quattro bombe di aereo che, svuotate della loro potenzialità, furono infisse con le alette in basi quadrangolari ed unite tra loro, alle estremità, da catene pendenti.

Quando iniziò la seconda guerra mondiale, la carestia di materiale ferroso ad uso bellico arrivò anche al monumento, così le quattro bombe di acciaio vennero sottratte per un uso più funzionale e si dovette aspettare a dopo la guerra per il riposizionamento delle quattro colonnette, come erano commissionate in origine, e questa volta pagate.

In memoria ai caduti di tutte le guerre

Parco della Rimembranza

Oggi è parte integrante del Parco della Rimembranza che si estende anche ai giardini sottostanti. Il parco è dotato di settantanove cipressi, in egual numero dei soldati della prima guerra mondiale non tornati a casa. Un tempo ad ogni tronco si potevano vedere apposte delle targhette metalliche smaltate con inciso il nome di un caduto, ma successivamente vennero tolte per l'incuria crescente.

Il ricordo ai caduti si estende anche a quelli della seconda guerra mondiale, il quale trova luogo nel terreno adiacente dove, al centro di alcuni cipressi, è stato collocato un cippo. Sulla base del cippo sono scritti i nomi dei morti civili e militari di Pomarance.

Il viale che conduce al Parco della Rimembranza divenne luogo di passeggiate e di momenti di aggregazione sulle panchine dislocate qua e là nei punti più in ombra. Una meta ambita sia dai giovani, desiderosi di salire sui giochi di legno fatti installare in tempi recenti, che dagli anziani alla ricerca di un luogo piacevole d’incontro e di conversazione.

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  • Marzo 28, 2024 11:10 local time