Da edicola a chiesa

La fortuna della famiglia Baroni

Questa rustica e solitaria chiesetta è situata su una collina del Comune di Pomarance, dominante le valli del Passera e del Cecina. Vi si accede dalla stessa strada che porta a Rocca Sillana e si trova nei pressi della prima casa colonica che si incontra sulla sinistra. La chiesa della Madonna della Casa ha avuto origine da una edicola costruita in ringraziamento dalla famiglia Baroni, l'allora proprietaria del podere adiacente La Casa, in quanto Giovanni Antonio Baroni cadde da un'alta quercia rimanendo prodigiosamente illeso.

L'edicola primitiva, con all'interno l'immagine della Madonna ad opera del pittore Emilio Bambagi, divenne ben presto meta di visite e di preghiere anche degli abitanti dei vicini paesi. Fu da allora, vista la crescente adorazione, che il parroco della frazione e pievano Michele Viviani mosse l'idea di edificare una chiesa a protezione della piccola edicola. La chiesa venne eretta agli inizi del Settecento e fu chiamata Madonna della Casa.

Il restauro e l'ampliamento della chiesa

I miracoli della Madonna della Casa

Dopo la metà dell'Ottocento, quando furono intrapresi i lavori di ampliamento del santuario, sgorgò improvvisamente dal terreno una polla di acqua, alla quale la «pietà» del fedeli attribui virtù miracolose. Numerosi i casi segnalati, tra cui quello del frate francescano Faustino Brunetti di San Dalmazio che recuperò la vista. Molti altri guarirono da diverse malattie della pelle e incredibile fu quando un paralitico vi cadde dentro, riacquistando l'uso degli arti. La fama della chiesa generò un circolo virtuoso di continui pellegrinaggi, visite di vescovi, celebrazioni di matrimoni, nonché preghiere di gruppo, scampagnate e mercati.

Di questa chiesa fanno spicco il frontale, il portico in mattoni e il basso campanile sul lato sinistro. Generalmente chiusa al pubblico, viene aperta nel mese di maggio in occasione delle feste della Madonna, molto sentite nel territorio dell'Alta Valdicecina. Dispiace per il corredo interno di nuova fattura in sostituzione agli elementi precedenti rubati negli anni Ottanta del secolo scorso e mai più ritrovati.

Da edicola a chiesa

La fortuna della famiglia Baroni

Questa rustica e solitaria chiesetta è situata su una collina del Comune di Pomarance, dominante le valli del Passera e del Cecina. Vi si accede dalla stessa strada che porta a Rocca Sillana e si trova nei pressi della prima casa colonica che si incontra sulla sinistra. La chiesa della Madonna della Casa ha avuto origine da una edicola costruita in ringraziamento dalla famiglia Baroni, l'allora proprietaria del podere adiacente La Casa, in quanto Giovanni Antonio Baroni cadde da un'alta quercia rimanendo prodigiosamente illeso.

L'edicola primitiva, con all'interno l'immagine della Madonna ad opera del pittore Emilio Bambagi, divenne ben presto meta di visite e di preghiere anche degli abitanti dei vicini paesi. Fu da allora, vista la crescente adorazione, che il parroco della frazione e pievano Michele Viviani mosse l'idea di edificare una chiesa a protezione della piccola edicola. La chiesa venne eretta agli inizi del Settecento e fu chiamata Madonna della Casa.

Il restauro e l'ampliamento della chiesa

I miracoli della Madonna della Casa

Dopo la metà dell'Ottocento, quando furono intrapresi i lavori di ampliamento del santuario, sgorgò improvvisamente dal terreno una polla di acqua, alla quale la «pietà» del fedeli attribui virtù miracolose. Numerosi i casi segnalati, tra cui quello del frate francescano Faustino Brunetti di San Dalmazio che recuperò la vista. Molti altri guarirono da diverse malattie della pelle e incredibile fu quando un paralitico vi cadde dentro, riacquistando l'uso degli arti. La fama della chiesa generò un circolo virtuoso di continui pellegrinaggi, visite di vescovi, celebrazioni di matrimoni, nonché preghiere di gruppo, scampagnate e mercati.

Di questa chiesa fanno spicco il frontale, il portico in mattoni e il basso campanile sul lato sinistro. Generalmente chiusa al pubblico, viene aperta nel mese di maggio in occasione delle feste della Madonna, molto sentite nel territorio dell'Alta Valdicecina. Dispiace per il corredo interno di nuova fattura in sostituzione agli elementi precedenti rubati negli anni Ottanta del secolo scorso e mai più ritrovati.

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