Qualche chilometro più in là delle rovine del castello di Santa Maria, verso Sasso Pisano, a sud di Castelnuovo, si trova quel che ne resta della villa fattoria d Bruciano. La Fattoria di Bruciano, è stata proprietà della famiglia von Wesendonk per ben trent'anni. Il magistrato tedesco Franz Von Wesendonk, Pico come il genio della Mirandola per gli amici di Castelnuovo, alla metà circa degli anni Ottanta del secolo scorso decise di ritirarsi qui per godere della propria pensione in tranquillità, dopo una frenetica esistenza passata attraverso la guerra, la prigionia in Russia e una carriera giudiziaria degna di nota.
La fattoria di sublime bellezza è composta da una villa, due edifici annessi e una cappella gentilizia dedicata a Sant'Ottaviano e Santa Maria. Intorno al complesso un vero e proprio feudo di circa settecento ettari. Tutto questo un tempo era dimora della famiglia Ricciarelli, nobili volterrani. I Ricciarelli acquisirono le terre dal Comune di Volterra poco prima della metà del Settecento e vi costruirono sopra fino agli inizi dell'Ottocento, per poi abbandonare tutto agli inizi del Novecento. La villa nel corso degli anni ha subito diversi interventi architettonici, per cui l'aspetto attuale non risulta fedele all'originale: è frutto di molti rimaneggiamenti. Alla morte di Pico la villa è rimasta disabitata portandola alla malora.
La tenuta di Bruciano è dotata di una caratteristica cappella a pianta centrale dedicata a Sant'Ottaviano e Santa Maria, nel cui sotterraneo si trovano le tombe sepolcrali della famiglia Ricciarelli di Volterra, già proprietaria di tale vasto ed interessante complesso rustico.
Davanti alla cappella sono state collocate delle pietre e i resti di colonne di origine etrusca, mentre sul retro si apre la stanza che un tempo fu destinata dal dott. Wesendonk a museo di interessanti reperti che, a seguito delle sue appassionate ricerche, era riuscito a strappare alla terra e al logorio del tempo. Tra questi primeggiano embrici del tardo periodo etrusco con sigillo originale che, in alcuni casi, si riferisce alle città di Populonia e di Volterra.
La cappella gentilizia fu edificata nella metà dell'Ottocento su progetto dell'architetto Jughetti, dipendente della famiglia Ricciarelli. Sebbene questo territorio sia sotto la giurisdizione della Diocesi di Volterra, la cappella non appartiene ad essa: è infatti una proprietà privata degli eredi della famiglia Wesendonk, attuali detentori della Tenuta di Bruciano.
Qualche chilometro più in là delle rovine del castello di Santa Maria, verso Sasso Pisano, a sud di Castelnuovo, si trova quel che ne resta della villa fattoria d Bruciano. La Fattoria di Bruciano, è stata proprietà della famiglia von Wesendonk per ben trent'anni. Il magistrato tedesco Franz Von Wesendonk, Pico come il genio della Mirandola per gli amici di Castelnuovo, alla metà circa degli anni Ottanta del secolo scorso decise di ritirarsi qui per godere della propria pensione in tranquillità, dopo una frenetica esistenza passata attraverso la guerra, la prigionia in Russia e una carriera giudiziaria degna di nota.
La fattoria di sublime bellezza è composta da una villa, due edifici annessi e una cappella gentilizia dedicata a Sant'Ottaviano e Santa Maria. Intorno al complesso un vero e proprio feudo di circa settecento ettari. Tutto questo un tempo era dimora della famiglia Ricciarelli, nobili volterrani. I Ricciarelli acquisirono le terre dal Comune di Volterra poco prima della metà del Settecento e vi costruirono sopra fino agli inizi dell'Ottocento, per poi abbandonare tutto agli inizi del Novecento. La villa nel corso degli anni ha subito diversi interventi architettonici, per cui l'aspetto attuale non risulta fedele all'originale: è frutto di molti rimaneggiamenti. Alla morte di Pico la villa è rimasta disabitata portandola alla malora.
La tenuta di Bruciano è dotata di una caratteristica cappella a pianta centrale dedicata a Sant'Ottaviano e Santa Maria, nel cui sotterraneo si trovano le tombe sepolcrali della famiglia Ricciarelli di Volterra, già proprietaria di tale vasto ed interessante complesso rustico.
Davanti alla cappella sono state collocate delle pietre e i resti di colonne di origine etrusca, mentre sul retro si apre la stanza che un tempo fu destinata dal dott. Wesendonk a museo di interessanti reperti che, a seguito delle sue appassionate ricerche, era riuscito a strappare alla terra e al logorio del tempo. Tra questi primeggiano embrici del tardo periodo etrusco con sigillo originale che, in alcuni casi, si riferisce alle città di Populonia e di Volterra.
La cappella gentilizia fu edificata nella metà dell'Ottocento su progetto dell'architetto Jughetti, dipendente della famiglia Ricciarelli. Sebbene questo territorio sia sotto la giurisdizione della Diocesi di Volterra, la cappella non appartiene ad essa: è infatti una proprietà privata degli eredi della famiglia Wesendonk, attuali detentori della Tenuta di Bruciano.
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Ottobre 10, 2024 22:39 local time