Raffaello Consortini

Uno scultore del Novecento

Borgo San Giusto è una appendice del centro storico e seppur fuori dal circuito turistico classico propone punti di interesse meritevoli di visita con tappe facili e molto intuitive in quanto tutto si estende lungo la sua via principale. Dinanzi al grande prato della Chiesa di San Giusto si trova ad esempio la Casa Museo Consortini, dove vi è allestita una esposizione personale e artistica di Raffaello Consortini, scultore di respiro nazionale e dal carattere schivo e di talento verace.

Consortini nacque a Volterra agli inizi del Novecento in una famiglia di artisti dell'alabastro; il padre aveva un laboratorio, mentre il nonno e uno zio fecero parte del gruppo dei celebri viaggiatori dell'alabastro. Era naturale che sulla bottega si indirizzasse la curiosità del piccolo Raffaello, il quale dimostrava predisposizione al disegno e attitudine alla manualità. Ancora adolescente poteva dirsi padrone di tecniche e abilità esecutive, da scultore fatto. Possedeva altresì straordinarie qualità di modellatore, come attestano alcune precoci prove plastiche delle quali si conservano le foto, opere di impostazione compositiva e di risoluzione formale già evolute, che segnano il suo notabile esordio alla Scuola d'Arte di Volterra.

Talento indiscusso

Artista contemporaneo tra premi e consensi

Fu docente ordinario di plastica decorativa e figurativa all'Istituto d'Arte di Palermo, ma è nell'attività espositiva che raccolse consensi e riconoscimenti. La sua bravura lo portò, sia in Italia che all'estero, a vincere numerosi premi e a ottenere lusinghieri giudizi dalla critica più qualificata, fino a esporre alla Biennale di Venezia. La sua fama lo portò ad una intensa attività di committenza pubblica e privata.

Dette anche un contributo qualificato e continuo allo sviluppo dell'industria volterrana dell'alabastro e alla sua affermazione nel mondo, ideando nuovi modelli e vincendo premi nelle più importanti esposizioni internazionali dell'artigianato, da Firenze a Berlino. Amava così tanto la realtà volterrana che prima di morire dispose, in accordo con la sorella Pia Consortini, che le sue opere ed i suoi averi fossero donati alla adiacente parrocchia di Borgo San Giusto e messe a disposizione del pubblico, proprio nella casa dove egli nacque, visse e lavorò tutta la sua vita. Da qui lo sviluppo di una casa museo.

Dalla terracotta al cemento

Opere da ammirare

L'impegno dello scultore si fonde perfettamente con quello del maestro artigiano che opera calato in una situazione locale segnata dall'alabastro, ed è in questa simbiosi che si realizza il senso profondo del suo esempio di artista autentico che attinge dalla vita i suoi valori ed i suoi contenuti.

Sono quaranta le opere principali dello scultore volterrano; sono state selezionate da Ornella Casazza, già direttrice del museo degli Argenti di Firenze, e sono in mostra nelle prime sale della sua casa, visibili in parte anche dalle grandi vetrine che danno sulla strada. Consistono in scene scultoree di vita quotidiana, di vita cittadina e contadina, di animali e persone tipiche del luogo che fanno cose o che semplicemente sono in posa per un ritratto. E ancora, di oggetti per la casa, di corredi funerari e varie decorazioni classiche. Affascinanti fotografie di terracotta, in bronzo e in legno di momenti personali di vita vissuta, di una Volterra che non esiste più, di un Novecento passato ormai alla storia. Un grande patrimonio artistico!

In Borgo San Giusto

Casa Museo Consortini

Il museo affianca una sala proiezione, dove un video a disposizione dei più interessati racconta la vita e il profilo dello scultore, poi si apre su un piccolo giardino interno. In amalgama con la natura circostante ci sono altre opere da ammirare, in pietra, in marmo e in cemento, frutto degli ultimi esperimenti di lavorazione della sua esistenza. A fianco del giardino un piccolo laboratorio invece si propone come magazzino di altri pezzi lavorati, esercizi di stile, bozzetti per la tecnica dello studio preparatorio con il gesso e opere in alabastro.

L'esposizione permanente, che raccoglie più di quarant'anni di attività, è gestita dalla parrocchia di San Giusto, la quale apre al pubblico gratuitamente o su donazione e sulla disponibilità volontaria dei parrocchiani stessi. Le condizioni di volontariato non permettono una apertura costante e giornaliera, ma è possibile visitarla su prenotazione da parte di gruppi numerosi e in occasione di eventi speciali culturali cittadini.

Raffaello Consortini

Uno scultore del Novecento

Borgo San Giusto è una appendice del centro storico e seppur fuori dal circuito turistico classico propone punti di interesse meritevoli di visita con tappe facili e molto intuitive in quanto tutto si estende lungo la sua via principale. Dinanzi al grande prato della Chiesa di San Giusto si trova ad esempio la Casa Museo Consortini, dove vi è allestita una esposizione personale e artistica di Raffaello Consortini, scultore di respiro nazionale e dal carattere schivo e di talento verace.

Consortini nacque a Volterra agli inizi del Novecento in una famiglia di artisti dell'alabastro; il padre aveva un laboratorio, mentre il nonno e uno zio fecero parte del gruppo dei celebri viaggiatori dell'alabastro. Era naturale che sulla bottega si indirizzasse la curiosità del piccolo Raffaello, il quale dimostrava predisposizione al disegno e attitudine alla manualità. Ancora adolescente poteva dirsi padrone di tecniche e abilità esecutive, da scultore fatto. Possedeva altresì straordinarie qualità di modellatore, come attestano alcune precoci prove plastiche delle quali si conservano le foto, opere di impostazione compositiva e di risoluzione formale già evolute, che segnano il suo notabile esordio alla Scuola d'Arte di Volterra.

Talento indiscusso

Artista contemporaneo tra premi e consensi

Fu docente ordinario di plastica decorativa e figurativa all'Istituto d'Arte di Palermo, ma è nell'attività espositiva che raccolse consensi e riconoscimenti. La sua bravura lo portò, sia in Italia che all'estero, a vincere numerosi premi e a ottenere lusinghieri giudizi dalla critica più qualificata, fino a esporre alla Biennale di Venezia. La sua fama lo portò ad una intensa attività di committenza pubblica e privata.

Dette anche un contributo qualificato e continuo allo sviluppo dell'industria volterrana dell'alabastro e alla sua affermazione nel mondo, ideando nuovi modelli e vincendo premi nelle più importanti esposizioni internazionali dell'artigianato, da Firenze a Berlino. Amava così tanto la realtà volterrana che prima di morire dispose, in accordo con la sorella Pia Consortini, che le sue opere ed i suoi averi fossero donati alla adiacente parrocchia di Borgo San Giusto e messe a disposizione del pubblico, proprio nella casa dove egli nacque, visse e lavorò tutta la sua vita. Da qui lo sviluppo di una casa museo.

Dalla terracotta al cemento

Opere da ammirare

L'impegno dello scultore si fonde perfettamente con quello del maestro artigiano che opera calato in una situazione locale segnata dall'alabastro, ed è in questa simbiosi che si realizza il senso profondo del suo esempio di artista autentico che attinge dalla vita i suoi valori ed i suoi contenuti.

Sono quaranta le opere principali dello scultore volterrano; sono state selezionate da Ornella Casazza, già direttrice del museo degli Argenti di Firenze, e sono in mostra nelle prime sale della sua casa, visibili in parte anche dalle grandi vetrine che danno sulla strada. Consistono in scene scultoree di vita quotidiana, di vita cittadina e contadina, di animali e persone tipiche del luogo che fanno cose o che semplicemente sono in posa per un ritratto. E ancora, di oggetti per la casa, di corredi funerari e varie decorazioni classiche. Affascinanti fotografie di terracotta, in bronzo e in legno di momenti personali di vita vissuta, di una Volterra che non esiste più, di un Novecento passato ormai alla storia. Un grande patrimonio artistico!

In Borgo San Giusto

Casa Museo Consortini

Il museo affianca una sala proiezione, dove un video a disposizione dei più interessati racconta la vita e il profilo dello scultore, poi si apre su un piccolo giardino interno. In amalgama con la natura circostante ci sono altre opere da ammirare, in pietra, in marmo e in cemento, frutto degli ultimi esperimenti di lavorazione della sua esistenza. A fianco del giardino un piccolo laboratorio invece si propone come magazzino di altri pezzi lavorati, esercizi di stile, bozzetti per la tecnica dello studio preparatorio con il gesso e opere in alabastro.

L'esposizione permanente, che raccoglie più di quarant'anni di attività, è gestita dalla parrocchia di San Giusto, la quale apre al pubblico gratuitamente o su donazione e sulla disponibilità volontaria dei parrocchiani stessi. Le condizioni di volontariato non permettono una apertura costante e giornaliera, ma è possibile visitarla su prenotazione da parte di gruppi numerosi e in occasione di eventi speciali culturali cittadini.

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  • Luglio 27, 2024 05:18 local time