Ai confini del territorio di Volterra, sulla destra del torrente Fosci, si trova Luppiano. Scendendo da Spicchiaiola, a circa due chilometri e mezzo di distanza, su un rilievo roccioso, che si erge a picco sul torrente, c'è il castello. Il castello è il più antico fra quelli documentati in Valdicecina.
L'edificio, che conserva ancora parte della cinta muraria, prende avvio da una torre, situata proprio all'ingresso del cortile che è sovrastato da un caratteristico archetto merlato. Le sue fondamenta sono costituite dalla base di una precedente costruzione, forse etrusco-romana. L'origine di questa località è quindi molto antica e, nelle varie epoche, il castello di Luppiano, data la sua particolare posizione, avrà svolto senz'altro una funzione importante, come il presunto controllo della ripida zona.
La più antica testimonianza su Luppiano, a noi pervenuta, è una pergamena rogata nello stesso castello, che si riferisce ad una donazione fatta alla chiesa di Santa Maria da un certo Camarino: erano cinquant'anni prima dell'anno Mille. Oggi, ancora in buono stato di conservazione, è visibile solo dall'esterno perchè di proprietà privata.
Il castello fu per un lungo periodo proprietà della famiglia Picchena e, di essa, nella facciata all'interno del cortile, anche se assai rovinato, è visibile lo stemma dei tre picchi. Nel Duecento Iacopo di Gualfredi dei signori Picchena, con Usimbardo suo figlio, cedette al Comune di Volterra, insieme a quanto aveva nella rocca di Monte Voltraio e nella villa di Ponsano, la giurisdizione sul castello di Luppiano e sulla corte, insieme alle selve, purché fosse concessa alla sua famiglia la cittadinanza volterrana.
Non è dato sapere quali e quanti proprietari si succedettero poi in Luppiano; risulta solo che, a fine Cinquecento, Santino di Luigi Marrucci di Villamagna vendette ai due canonici Ottaviano e Iacopo di Giovan Matteo, ed ai loro nipoti Bernardo di Tommaso e Giovanni di Bernardo, tutti Picchinesi, tale tenimento. La proprietà di Luppiano risulta poi passata all'Avv. Giuseppe Petracchi-Mari e successivamente alla famiglia Maffei di Volterra.
La chiesa di Luppiano, forse dedicata a Sant'Andrea, oggi non più esistente, è ricordata nelle decime e nel sinodo Belforti del Trecento. Doveva sorgere sul vicino poggio di Sant'Andrea.
Ai confini del territorio di Volterra, sulla destra del torrente Fosci, si trova Luppiano. Scendendo da Spicchiaiola, a circa due chilometri e mezzo di distanza, su un rilievo roccioso, che si erge a picco sul torrente, c'è il castello. Il castello è il più antico fra quelli documentati in Valdicecina.
L'edificio, che conserva ancora parte della cinta muraria, prende avvio da una torre, situata proprio all'ingresso del cortile che è sovrastato da un caratteristico archetto merlato. Le sue fondamenta sono costituite dalla base di una precedente costruzione, forse etrusco-romana. L'origine di questa località è quindi molto antica e, nelle varie epoche, il castello di Luppiano, data la sua particolare posizione, avrà svolto senz'altro una funzione importante, come il presunto controllo della ripida zona.
La più antica testimonianza su Luppiano, a noi pervenuta, è una pergamena rogata nello stesso castello, che si riferisce ad una donazione fatta alla chiesa di Santa Maria da un certo Camarino: erano cinquant'anni prima dell'anno Mille. Oggi, ancora in buono stato di conservazione, è visibile solo dall'esterno perchè di proprietà privata.
Il castello fu per un lungo periodo proprietà della famiglia Picchena e, di essa, nella facciata all'interno del cortile, anche se assai rovinato, è visibile lo stemma dei tre picchi. Nel Duecento Iacopo di Gualfredi dei signori Picchena, con Usimbardo suo figlio, cedette al Comune di Volterra, insieme a quanto aveva nella rocca di Monte Voltraio e nella villa di Ponsano, la giurisdizione sul castello di Luppiano e sulla corte, insieme alle selve, purché fosse concessa alla sua famiglia la cittadinanza volterrana.
Non è dato sapere quali e quanti proprietari si succedettero poi in Luppiano; risulta solo che, a fine Cinquecento, Santino di Luigi Marrucci di Villamagna vendette ai due canonici Ottaviano e Iacopo di Giovan Matteo, ed ai loro nipoti Bernardo di Tommaso e Giovanni di Bernardo, tutti Picchinesi, tale tenimento. La proprietà di Luppiano risulta poi passata all'Avv. Giuseppe Petracchi-Mari e successivamente alla famiglia Maffei di Volterra.
La chiesa di Luppiano, forse dedicata a Sant'Andrea, oggi non più esistente, è ricordata nelle decime e nel sinodo Belforti del Trecento. Doveva sorgere sul vicino poggio di Sant'Andrea.
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Dicembre 14, 2024 18:38 local time