Verso la conoscenza del territorio

Centro di attrazione permeabile e vitale

Il nome scelto racchiude il senso complessivo dell’intervento operato e sottolinea le possibilità offerte da un luogo capace di aprirsi al territorio e di attrarre contemporaneamente a sé il meglio di quanto la città di Volterra offra. Centro di attrazione, permeabile e vitale, ma anche di propulsione delle eccellenze volterrane, Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena si presenta quindi come un luogo duttile e adattabile a diverse finalità: espositive, di progettazione e produzione culturale, di sostegno alla sapienza artigiana e di raccolta della memoria.

Le finalità istituzionali della Fondazione stessa si realizzano qui pienamente, sottolineando l’importanza dell’azione di sostegno svolta, quale motore di benessere e sviluppo non solo sociale e culturale, ma anche economico. Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena è stato progettato dall’architetto Aldo Meucci. Come una struttura modulare, può ospitare in contemporanea più eventi come mostre di arte contemporanea ed esposizioni dedicate alle collezioni che sono state donate alla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

Tre piani

Esposizione, progettazione e produzione culturale

Al piano terra dell’edificio, l'area è destinata ad accogliere i laboratori e le attività culturali ed artigianali. L’area al primo piano dell’edificio presenta invece le Donazioni ad Arte: la Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra è quasi interamente dedicata all’esposizione di parte del ricco corpus di Donazioni che negli anni la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra ha raccolto, perseguendo i fini istituzionali della conservazione e valorizzazione di opere e artisti significativi per la città di Volterra. Sono esposte opere delle Donazioni Dino Caprai, Leonetto Cozzi, Paolo Molesti, Volterra 73.15, Licio Isolani, Giuseppe Guarguaglini e Mino e Giovanni Rosi.

Si tratta di un ampio excursus storico che, oltre a presentare opere databili dal Quattrocento ad oggi, vuole raccontare la curiosità, la conoscenza e la tecnica di uomini che hanno costruito la propria esistenza intorno all’atto creativo. Un raccolto ma importante spazio dell’area espositiva è dedicato alla civiltà etrusca, intesa come più significativa radice culturale e storica della città nella mostra Artisti e artigiani della civiltà etrusca: reperti e opere mai visti.

I sotterranei di un altra civiltà

Un polo moderno e archeologico

Grazie alla collaborazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno, si presentano reperti e opere mai esposti in precedenza al pubblico, che rappresentino momenti significativi dello sviluppo artistico etrusco, dall’epoca villanoviana a quella ellenistica: importanti corredi funerari provenienti dalla tomba a loculo dei Marmini, dalla Necropoli delle Ripaie e un straordinaria urna in selagite dalla Necropoli di Badia.

Al secondo piano è invece presente una bellissima terrazza, da dove è possibile ammirare il panorama di Volterra da un angolo veramente insolito.

E' inoltre possibile, con accesso controllato, accedere all’Area archeologica. Al di sotto del salone centrale al piano terra dell’edificio è oggi accessibile un’area archeologica di epoca romana, attualmente in fase di studio e approfondimento da parte di esperti dell’Università di Pisa.

Le sue sale, i suoi impianti, le sue soluzioni funzionali, i suoi apparati tecnologici sono pronti a confrontarsi con i moltissimi potenziali fruitori per valorizzare il territorio e dare rilancio all’immagine di Volterra.

Dalla cura all'arte

Spedale di Santa Maria

Questo edificio un tempo era chiamato sia Ospedale di S. Maria, che Ospedale del Duomo; poco prima della metà del Duecento fu interessato da ingenti lavori di restauro o di ricostruzione che fanno sì che da allora sia chiamato “nuovo”. Nella metà del Trecento furono qui riuniti tutti gli ospedali esistenti in città e la gestione fu posta sotto il controllo del Comune. Un inventario dei beni del Comune di inizio Cinquecento ci informa che in quell’anno l’edificio contava di 14 ambienti, di cui uno era adibito a cappella e un altro a forno per il pane; in totale vi erano circa 17 posti letto.

Di questa antica struttura rimane la suggestiva loggia esterna che si apre con cinque archi in Piazza San Giovanni e con tre in Via Roma; sotto di essa si trovano una lastra con rappresentazione a bassorilievo di una Madonna con Bambino ed un tondo in terracotta smaltata raffigurante Gesù in fasce. Solamente negli anni Ottanta del secolo scorso il centro ospedaliero fu trasferito in una più moderna struttura ricavata dai padiglioni dell’ex Ospedale Psichiatrico in Borgo San Lazzero.

Verso la conoscenza del territorio

Centro di attrazione permeabile e vitale

Il nome scelto racchiude il senso complessivo dell’intervento operato e sottolinea le possibilità offerte da un luogo capace di aprirsi al territorio e di attrarre contemporaneamente a sé il meglio di quanto la città di Volterra offra. Centro di attrazione, permeabile e vitale, ma anche di propulsione delle eccellenze volterrane, Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena si presenta quindi come un luogo duttile e adattabile a diverse finalità: espositive, di progettazione e produzione culturale, di sostegno alla sapienza artigiana e di raccolta della memoria.

Le finalità istituzionali della Fondazione stessa si realizzano qui pienamente, sottolineando l’importanza dell’azione di sostegno svolta, quale motore di benessere e sviluppo non solo sociale e culturale, ma anche economico. Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena è stato progettato dall’architetto Aldo Meucci. Come una struttura modulare, può ospitare in contemporanea più eventi come mostre di arte contemporanea ed esposizioni dedicate alle collezioni che sono state donate alla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

Tre piani

Esposizione, progettazione e produzione culturale

Al piano terra dell’edificio, l'area è destinata ad accogliere i laboratori e le attività culturali ed artigianali. L’area al primo piano dell’edificio presenta invece le Donazioni ad Arte: la Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra è quasi interamente dedicata all’esposizione di parte del ricco corpus di Donazioni che negli anni la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra ha raccolto, perseguendo i fini istituzionali della conservazione e valorizzazione di opere e artisti significativi per la città di Volterra. Sono esposte opere delle Donazioni Dino Caprai, Leonetto Cozzi, Paolo Molesti, Volterra 73.15, Licio Isolani, Giuseppe Guarguaglini e Mino e Giovanni Rosi.

Si tratta di un ampio excursus storico che, oltre a presentare opere databili dal Quattrocento ad oggi, vuole raccontare la curiosità, la conoscenza e la tecnica di uomini che hanno costruito la propria esistenza intorno all’atto creativo. Un raccolto ma importante spazio dell’area espositiva è dedicato alla civiltà etrusca, intesa come più significativa radice culturale e storica della città nella mostra Artisti e artigiani della civiltà etrusca: reperti e opere mai visti.

I sotterranei di un altra civiltà

Un polo moderno e archeologico

Grazie alla collaborazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno, si presentano reperti e opere mai esposti in precedenza al pubblico, che rappresentino momenti significativi dello sviluppo artistico etrusco, dall’epoca villanoviana a quella ellenistica: importanti corredi funerari provenienti dalla tomba a loculo dei Marmini, dalla Necropoli delle Ripaie e un straordinaria urna in selagite dalla Necropoli di Badia.

Al secondo piano è invece presente una bellissima terrazza, da dove è possibile ammirare il panorama di Volterra da un angolo veramente insolito.

E' inoltre possibile, con accesso controllato, accedere all’Area archeologica. Al di sotto del salone centrale al piano terra dell’edificio è oggi accessibile un’area archeologica di epoca romana, attualmente in fase di studio e approfondimento da parte di esperti dell’Università di Pisa.

Le sue sale, i suoi impianti, le sue soluzioni funzionali, i suoi apparati tecnologici sono pronti a confrontarsi con i moltissimi potenziali fruitori per valorizzare il territorio e dare rilancio all’immagine di Volterra.

Dalla cura all'arte

Spedale di Santa Maria

Questo edificio un tempo era chiamato sia Ospedale di S. Maria, che Ospedale del Duomo; poco prima della metà del Duecento fu interessato da ingenti lavori di restauro o di ricostruzione che fanno sì che da allora sia chiamato “nuovo”. Nella metà del Trecento furono qui riuniti tutti gli ospedali esistenti in città e la gestione fu posta sotto il controllo del Comune. Un inventario dei beni del Comune di inizio Cinquecento ci informa che in quell’anno l’edificio contava di 14 ambienti, di cui uno era adibito a cappella e un altro a forno per il pane; in totale vi erano circa 17 posti letto.

Di questa antica struttura rimane la suggestiva loggia esterna che si apre con cinque archi in Piazza San Giovanni e con tre in Via Roma; sotto di essa si trovano una lastra con rappresentazione a bassorilievo di una Madonna con Bambino ed un tondo in terracotta smaltata raffigurante Gesù in fasce. Solamente negli anni Ottanta del secolo scorso il centro ospedaliero fu trasferito in una più moderna struttura ricavata dai padiglioni dell’ex Ospedale Psichiatrico in Borgo San Lazzero.

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  • Aprile 19, 2024 04:09 local time