La nascita

La chiesa e i frati di Monte Oliveto

La chiesa di Sant'Andrea in Postierla è esistita fin da prima del Duecento. Poi nel Trecento, sopra le antiche mura etrusche che le girano intorno, fu costruito il monastero dei padri Olivetani. Gli olivetani sono rimasti fino alla fine del Settecento, dopo la riforma di Pietro Leopoldo, furono costretti ad allontanarsi, lasciando la fabbrica ad uso del Seminario vescovile. Oggi è il seminario a fare bella mostra di sé, mentre della chiesa, chiusa al pubblico, è possibile vederne solo la facciata.

La chiesa dispone di un sagrato su manto erboso sul quale settimanalmente i Balestrieri della Città di Volterra si esercitano con i tiri a distanza, in attesa dei campionati italiani.

In fase di allenamento o in certi eventi rivolti al pubblico è possibile visitare anche una particolare ala del seminario e la chiostra interna nella quale è possibile toccare con mano tutti i suoi rimaneggiamenti effettuati nel corso dei secoli.

Ristrutturazione ed evoluzione

L'abbellimento del monastero

Una volta divenuto vescovo della città Filippo Belforti, il monastero e i frati olivetani, da poco entrati, dovettero sopportarne le ingiustizie e i soprusi che misero a dura prova le risorse economiche, per altro già sofferenti, del monastero. A soccorrere i frati giunsero donazioni di privati e del Comune che, comunque, non bastavano mai perché alle spese per il ripristino del complesso si aggiunsero guerre, epidemie e un incendio che, nella metà del Trecento, arrecò notevoli danni. In seguito furono intrapresi importanti lavori di abbellimento: altare maggiore, sacrestia e campanile. La torre sorse snella e leggera, dominante la valle silenziosa; disponeva di una campana grossa e di una campanella delle ore. Il suo campanile lo vediamo anche da molto lontano.

Dal Quattrocento, quando le condizioni economiche degli olivetani iniziarono ad essere soddisfacenti, il monastero poté accogliere sempre più artisti e autori che riempirono, arricchendola, la struttura con numerose opere e interventi artistici.

Il cambiamento

Da convento a seminario della Chiesa

Tuttavia quando Volterra fu messa al sacco dai fiorentini, anche il Monastero di Sant'Andrea non rimase indenne dalle distinzioni e ruberie che i fiorentini offrirono come lascito alla insubordinazione della città.

Proseguirono i lavori di ampliamento ed abbellimento del monastero e della chiesa per volere di Alfonso II, re di Napoli. Dopo l'occupazione del monastero da parte dei soldati di Maramaldo, in cui niente che riguarda l'arredo sacro fu salvato, la peste e il rischio di chiusura nel 1677, il monastero sorse a nuova vita tanto che si rifece il tetto della chiesa, si rimise in piano la facciata e rifatta la volta. La chiesa fu ornata di arazzi, la facciata esterna fu completata con il cornicione, la balaustra e l'arme dell'ordine e croce. Fu rifatto il claustro, il corridoio, furono dipinti il secondo braccio del secondo claustro, la scala per andare nel dormitorio e l'entrone. Fu un settecento memorabile, ma la soppressione degli ordini religiosi, voluta da Pietro Leopoldo, colpì anche i frati olivetani di Sant'Andrea. In seguito il monastero fu assegnato al clero per solo uso di Seminario.

Panorami

Riscoprire Volterra da una angolazione insolita

Uno scorcio insolito che vale la pena di vedere. Seppur lontano del centro storico, offre molti itinerari alla scoperta di una Volterra sconosciuta, fuori mano. Quando ti appresti a visitare il Seminario di Sant'Andrea, ti immetti in un ampio piazzale sterrato dal quale puoi godere di un panorama senza eguali.

E' il cosiddetto piazzale di Sant'Andrea, aperto verso il paesaggio circostante, caratterizzato da una serie di immagini suggestive: Fortezza medicea, mura medievali dal Conservatorio fino al Bastione con porta Docciola in primo piano e il complesso del cimitero, San Giusto e la Badia, oltre alla immensa estensione delle colline che conducono lo sguardo fino a giungere agli Appennini, d'inverno ancora più belli e più visibili.

Il piazzale, adibito all'uso di parcheggio libero, si annette ad una piccola strada sterrata, sovrastata dalle antiche mura della Postierla, e al museo dei Balestrieri della Città di Volterra, memorabilia dei pluricampioni italiani del tiro con la balestra antica da banco.

> Scopri, Veduta del Seminario

La nascita

La chiesa e i frati di Monte Oliveto

La chiesa di Sant'Andrea in Postierla è esistita fin da prima del Duecento. Poi nel Trecento, sopra le antiche mura etrusche che le girano intorno, fu costruito il monastero dei padri Olivetani. Gli olivetani sono rimasti fino alla fine del Settecento, dopo la riforma di Pietro Leopoldo, furono costretti ad allontanarsi, lasciando la fabbrica ad uso del Seminario vescovile. Oggi è il seminario a fare bella mostra di sé, mentre della chiesa, chiusa al pubblico, è possibile vederne solo la facciata.

La chiesa dispone di un sagrato su manto erboso sul quale settimanalmente i Balestrieri della Città di Volterra si esercitano con i tiri a distanza, in attesa dei campionati italiani.

In fase di allenamento o in certi eventi rivolti al pubblico è possibile visitare anche una particolare ala del seminario e la chiostra interna nella quale è possibile toccare con mano tutti i suoi rimaneggiamenti effettuati nel corso dei secoli.

Ristrutturazione ed evoluzione

L'abbellimento del monastero

Una volta divenuto vescovo della città Filippo Belforti, il monastero e i frati olivetani, da poco entrati, dovettero sopportarne le ingiustizie e i soprusi che misero a dura prova le risorse economiche, per altro già sofferenti, del monastero. A soccorrere i frati giunsero donazioni di privati e del Comune che, comunque, non bastavano mai perché alle spese per il ripristino del complesso si aggiunsero guerre, epidemie e un incendio che, nella metà del Trecento, arrecò notevoli danni. In seguito furono intrapresi importanti lavori di abbellimento: altare maggiore, sacrestia e campanile. La torre sorse snella e leggera, dominante la valle silenziosa; disponeva di una campana grossa e di una campanella delle ore. Il suo campanile lo vediamo anche da molto lontano.

Dal Quattrocento, quando le condizioni economiche degli olivetani iniziarono ad essere soddisfacenti, il monastero poté accogliere sempre più artisti e autori che riempirono, arricchendola, la struttura con numerose opere e interventi artistici.

Il cambiamento

Da convento a seminario della Chiesa

Tuttavia quando Volterra fu messa al sacco dai fiorentini, anche il Monastero di Sant'Andrea non rimase indenne dalle distinzioni e ruberie che i fiorentini offrirono come lascito alla insubordinazione della città.

Proseguirono i lavori di ampliamento ed abbellimento del monastero e della chiesa per volere di Alfonso II, re di Napoli. Dopo l'occupazione del monastero da parte dei soldati di Maramaldo, in cui niente che riguarda l'arredo sacro fu salvato, la peste e il rischio di chiusura nel 1677, il monastero sorse a nuova vita tanto che si rifece il tetto della chiesa, si rimise in piano la facciata e rifatta la volta. La chiesa fu ornata di arazzi, la facciata esterna fu completata con il cornicione, la balaustra e l'arme dell'ordine e croce. Fu rifatto il claustro, il corridoio, furono dipinti il secondo braccio del secondo claustro, la scala per andare nel dormitorio e l'entrone. Fu un settecento memorabile, ma la soppressione degli ordini religiosi, voluta da Pietro Leopoldo, colpì anche i frati olivetani di Sant'Andrea. In seguito il monastero fu assegnato al clero per solo uso di Seminario.

Panorami

Riscoprire Volterra da una angolazione insolita

Uno scorcio insolito che vale la pena di vedere. Seppur lontano del centro storico, offre molti itinerari alla scoperta di una Volterra sconosciuta, fuori mano. Quando ti appresti a visitare il Seminario di Sant'Andrea, ti immetti in un ampio piazzale sterrato dal quale puoi godere di un panorama senza eguali.

E' il cosiddetto piazzale di Sant'Andrea, aperto verso il paesaggio circostante, caratterizzato da una serie di immagini suggestive: Fortezza medicea, mura medievali dal Conservatorio fino al Bastione con porta Docciola in primo piano e il complesso del cimitero, San Giusto e la Badia, oltre alla immensa estensione delle colline che conducono lo sguardo fino a giungere agli Appennini, d'inverno ancora più belli e più visibili.

Il piazzale, adibito all'uso di parcheggio libero, si annette ad una piccola strada sterrata, sovrastata dalle antiche mura della Postierla, e al museo dei Balestrieri della Città di Volterra, memorabilia dei pluricampioni italiani del tiro con la balestra antica da banco.

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