La Val di Cecina grazie al suo importante patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico, rappresenta una delle zone più curiose e da esplorare della Toscana; una perla di rara bellezza che abbraccia sì la percezione della tuscanity da cartolina, ma anche l'aspetto occulto e religioso fatto di credenze, leggende e simboli ancestrali e concettuali tra antico e minimalismo.
Volterra non è soltanto una città dalle antichissime origini, in cui architettura medievale e scavi etruschi convivono in armonia, ma è anche un luogo in cui l'arte contemporanea trova spazio, creando contaminazioni che affatto ne alterano le sue nobili origini bensì le arricchiscono, offrendo inediti punti di vista e nuove occasioni di riflessione. Parleremo, dunque, di una presenza inedita, che da diversi anni a questa parte anima la vita culturale della città e che ultimamente ha dato vita a un itinerario turistico alternativo. Un itinerario molto articolato, caratterizzato dalla presenza capillare di opere d'arte sulle colline che circondano l'abitato di Volterra, che ne hanno rimodellato la fisionomia rappresentando un valore aggiunto per il paesaggio.
L'opera si trova nelle proprietà del Podere di San Nicola, sulla SS. 68, al bivio per Mazzolla, poste proprio sull'isola stradale che ne delimita l'incrocio. Titolo: Ebro Sensazioni. Sono due belle sculture in pietra panchina, due volti posti in profilo e si guardano l'uno verso l'altro. Rimandano alle maschere del teatro ellenico con due volti che rappresentano la tragedia e la commedia; un volto piange, l'altro ride. Sono realizzate dal giovane alabastraio Federico Pruneti, non insolito alla realizzazione di opere artistiche per il decoro urbano della città, e posizionate dal Comune nell'ambito del simposio del San Luca degli Alabastrai.
La pietra panchina è un materiale nostrano, del territorio volterrano. Rilascia sfumature che vanno dal marrone all'arancione. A Volterra è stato utilizzato come materiale da costruzione, fino all'epoca etrusca e romana. In città oggi la ritroviamo sia per la muratura dei palazzi che per i lastricati stradali. Attualmente non viene più coltivata, con conseguenti difficoltà nei restauri storici, ma in piccole quantità è ottima per fare arte.
La Val di Cecina grazie al suo importante patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico, rappresenta una delle zone più curiose e da esplorare della Toscana; una perla di rara bellezza che abbraccia sì la percezione della tuscanity da cartolina, ma anche l'aspetto occulto e religioso fatto di credenze, leggende e simboli ancestrali e concettuali tra antico e minimalismo.
Volterra non è soltanto una città dalle antichissime origini, in cui architettura medievale e scavi etruschi convivono in armonia, ma è anche un luogo in cui l'arte contemporanea trova spazio, creando contaminazioni che affatto ne alterano le sue nobili origini bensì le arricchiscono, offrendo inediti punti di vista e nuove occasioni di riflessione. Parleremo, dunque, di una presenza inedita, che da diversi anni a questa parte anima la vita culturale della città e che ultimamente ha dato vita a un itinerario turistico alternativo. Un itinerario molto articolato, caratterizzato dalla presenza capillare di opere d'arte sulle colline che circondano l'abitato di Volterra, che ne hanno rimodellato la fisionomia rappresentando un valore aggiunto per il paesaggio.
L'opera si trova nelle proprietà del Podere di San Nicola, sulla SS. 68, al bivio per Mazzolla, poste proprio sull'isola stradale che ne delimita l'incrocio. Titolo: Ebro Sensazioni. Sono due belle sculture in pietra panchina, due volti posti in profilo e si guardano l'uno verso l'altro. Rimandano alle maschere del teatro ellenico con due volti che rappresentano la tragedia e la commedia; un volto piange, l'altro ride. Sono realizzate dal giovane alabastraio Federico Pruneti, non insolito alla realizzazione di opere artistiche per il decoro urbano della città, e posizionate dal Comune nell'ambito del simposio del San Luca degli Alabastrai.
La pietra panchina è un materiale nostrano, del territorio volterrano. Rilascia sfumature che vanno dal marrone all'arancione. A Volterra è stato utilizzato come materiale da costruzione, fino all'epoca etrusca e romana. In città oggi la ritroviamo sia per la muratura dei palazzi che per i lastricati stradali. Attualmente non viene più coltivata, con conseguenti difficoltà nei restauri storici, ma in piccole quantità è ottima per fare arte.
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Dicembre 14, 2024 20:29 local time