Fuori Porta Fiorentina si apre Piazza Caduti nei Lager Nazisti e un arcipelago di isole verdi dove poter riposare un attimo, prima di riprendere il giro turistico. I giardini si estendono sulla sinistra, a ridosso degli ingressi del Teatro Romano e sulla destra al limitare del bastione fatto erigere da Cosimo I.
I giardini dispongono di panchine, tavolini per picnic e giochi in legno per i bambini con tanto di girello, scivolo e altalene. Proseguendo ancora sulla destra, si apre invece il Parco Pubblico il Bastione, altro spazio verde ancor più grande.
Il mattino è un luogo frequentato dalle madri con i figli o dai nonni con i nipoti, il pomeriggio e la sera da tutti i cittadini indistintamente e da numerosi turisti; quando fu bonificata negli anni Cinquanta questa zona divenne uno dei punti di incontro più popolari della città e lo rimase con onore fino all’inizio degli anni Novanta.
Sulla destra, oltre al Teatro Romano, fa mostra di sé un monumento dedicato ai partigiani e alla 23° Brigata Garibaldi "G. Boscaglia", apposta dall'ANPI di Volterra e ad opera del conterraneo e alabastraio Alessandro Marzetti.
Le forze fasciste non riuscirono mai ad affermarsi nei confronti della Brigata che, anche accresciuta nel suo potenziale dalla voce popolare antifascista, riuscì a preservare la popolazione del volterrano da ulteriori angherie e requisizioni, permettendo anche ai numerosissimi renitenti alla leva di sottrarsi alle ricerche, alla cattura e alla deportazione. Una umanità profonda che si è voluta rappresentare con una coppia abbracciata in un bacio intenso e profondo; non c'è nessuna certezza che quel saluto sia un arrivederci o piuttosto un addio, o nella versione più positiva un ritorno insperato da eroe vivente alla fine della guerra; questa immagine ci interroga sicuramente sulle emozioni, sui sacrifici morali e ci ricorda quanto doveva essere sottile la linea tra la vita e la morte e il significato prezioso dell'amore.
Tantissime furono quelle che, pur rimanendo a casa, rischiarono la loro vita e quella dei figli a causa dei bombardamenti americani che si indirizzavano verso qualsiasi luogo dove supponevano, a torto o a ragione, che vi fossero i tedeschi. I fascisti entravano nelle case a cercare gli uomini. Ma le donne, pur minacciate, non parlarono mai, mantenendo coraggio e sangue freddo anche quando i loro cari erano appena saltati dalla finestra o scappati in cantina.
Non a caso il libro che racconta la storia della 23° Brigata Garibaldi si intitola "La tavola del pane": una donna, non avendo altro da dare per seppellire un partigiano ucciso, offrì la sua tavola del pane, che in quel tempo era una cosa preziosa.
Fu così che Ciampini si è ispirato a questo avvenimento per realizzare il monumento che puoi vedere sulla destra a ridosso del bastione, fu commissionato dall'ANPI di Volterra dopo sessant'anni dagli avvenimenti.
Fuori Porta Fiorentina si apre Piazza Caduti nei Lager Nazisti e un arcipelago di isole verdi dove poter riposare un attimo, prima di riprendere il giro turistico. I giardini si estendono sulla sinistra, a ridosso degli ingressi del Teatro Romano e sulla destra al limitare del bastione fatto erigere da Cosimo I.
I giardini dispongono di panchine, tavolini per picnic e giochi in legno per i bambini con tanto di girello, scivolo e altalene. Proseguendo ancora sulla destra, si apre invece il Parco Pubblico il Bastione, altro spazio verde ancor più grande.
Il mattino è un luogo frequentato dalle madri con i figli o dai nonni con i nipoti, il pomeriggio e la sera da tutti i cittadini indistintamente e da numerosi turisti; quando fu bonificata negli anni Cinquanta questa zona divenne uno dei punti di incontro più popolari della città e lo rimase con onore fino all’inizio degli anni Novanta.
Sulla destra, oltre al Teatro Romano, fa mostra di sé un monumento dedicato ai partigiani e alla 23° Brigata Garibaldi "G. Boscaglia", apposta dall'ANPI di Volterra e ad opera del conterraneo e alabastraio Alessandro Marzetti.
Le forze fasciste non riuscirono mai ad affermarsi nei confronti della Brigata che, anche accresciuta nel suo potenziale dalla voce popolare antifascista, riuscì a preservare la popolazione del volterrano da ulteriori angherie e requisizioni, permettendo anche ai numerosissimi renitenti alla leva di sottrarsi alle ricerche, alla cattura e alla deportazione. Una umanità profonda che si è voluta rappresentare con una coppia abbracciata in un bacio intenso e profondo; non c'è nessuna certezza che quel saluto sia un arrivederci o piuttosto un addio, o nella versione più positiva un ritorno insperato da eroe vivente alla fine della guerra; questa immagine ci interroga sicuramente sulle emozioni, sui sacrifici morali e ci ricorda quanto doveva essere sottile la linea tra la vita e la morte e il significato prezioso dell'amore.
Tantissime furono quelle che, pur rimanendo a casa, rischiarono la loro vita e quella dei figli a causa dei bombardamenti americani che si indirizzavano verso qualsiasi luogo dove supponevano, a torto o a ragione, che vi fossero i tedeschi. I fascisti entravano nelle case a cercare gli uomini. Ma le donne, pur minacciate, non parlarono mai, mantenendo coraggio e sangue freddo anche quando i loro cari erano appena saltati dalla finestra o scappati in cantina.
Non a caso il libro che racconta la storia della 23° Brigata Garibaldi si intitola "La tavola del pane": una donna, non avendo altro da dare per seppellire un partigiano ucciso, offrì la sua tavola del pane, che in quel tempo era una cosa preziosa.
Fu così che Ciampini si è ispirato a questo avvenimento per realizzare il monumento che puoi vedere sulla destra a ridosso del bastione, fu commissionato dall'ANPI di Volterra dopo sessant'anni dagli avvenimenti.
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Febbraio 15, 2025 22:29 local time