Scuola d'arte

Officina Inghirami

Alla fine del Settecento, Marcello Inghirami-Fei dette origine alla prima scuola di alabastro a Volterra. In verità esisteva già una scuola di disegno e plastica, però l'Inghirami incrementò lo studio spostando la tematica sull'alabastro e sul suo disegno, chiamando da tutt'Italia, nomi rinomati nel campo.

Alla metà dell'Ottocento, su disegno dell'architetto Paolo Guarnacci, sorse così il maestoso edificio della Officina Inghirami. Era una scuola d'avanguardia dedicata all'arte che, oltre a vedere le normali lezioni ed esercitazioni scolastiche, prevedeva ogni anno degli esami con l'esposizione dei lavori; i migliori dei quali venivano premiati, insieme all'autore, con un Diploma speciale e con la medaglia. L'Officina Inghirami determinò anche una nuova fisionomia alla manifattura alabastrina volterrana, sia per l'importanza artistica che il fenomeno assunse, sia per l'ampliarsi della produzione.

Oggi la originaria Officina Inghirami ha il suo più illustre epigono nell'Istituto Statale d'Arte, fiore all'occhiello di Volterra, proprio in virtù della preziosa artigianalità dei suoi artisti e per la qualità della materia lavorata.

Sede di una università americana

Volterra Detroit Foundation

Nel corso degli anni il palazzo, ospitò numerosi e diversi istituti scolastici, dal Tecnico Commerciale, al Liceo, alle Magistrali, ai Geometri. A fine Novecento infine divenne sede dell'archivio comunale, ma all'alba del terzo millennio la destinazione d'uso del palazzo cambiò nuovamente per fare spazio alla Volterra International Residential College, sede distaccata della Detroit University di architettura, per una trasferta internazionale e semestrale a favore degli studenti che vogliono toccare con mano il patrimonio nostrano, la cultura della Toscana, dell'Italia e dell'Europa in generale. L'edificio è stato concesso ad uso gratuito, senza affitto, e per un periodo non inferiore a trent'anni alla Volterra-Detroit Foundation, la quale in cambio ha portato avanti tutte le necessarie migliorie e lavori per adattare l'edificio alla nuova funzione scolastica per quasi un milione di euro. Uno scambio che ha permesso alla città di riappropriarsi in modo proficuo di un importante spazio all'interno del centro storico.

Oggi nei quattro piani a disposizione trovano spazio un'aula conferenze, studi, bagni, uffici, cucina e tante camere per ospitare fino ad un massimo di ventisei studenti.

Scuola d'arte

Officina Inghirami

Alla fine del Settecento, Marcello Inghirami-Fei dette origine alla prima scuola di alabastro a Volterra. In verità esisteva già una scuola di disegno e plastica, però l'Inghirami incrementò lo studio spostando la tematica sull'alabastro e sul suo disegno, chiamando da tutt'Italia, nomi rinomati nel campo.

Alla metà dell'Ottocento, su disegno dell'architetto Paolo Guarnacci, sorse così il maestoso edificio della Officina Inghirami. Era una scuola d'avanguardia dedicata all'arte che, oltre a vedere le normali lezioni ed esercitazioni scolastiche, prevedeva ogni anno degli esami con l'esposizione dei lavori; i migliori dei quali venivano premiati, insieme all'autore, con un Diploma speciale e con la medaglia. L'Officina Inghirami determinò anche una nuova fisionomia alla manifattura alabastrina volterrana, sia per l'importanza artistica che il fenomeno assunse, sia per l'ampliarsi della produzione.

Oggi la originaria Officina Inghirami ha il suo più illustre epigono nell'Istituto Statale d'Arte, fiore all'occhiello di Volterra, proprio in virtù della preziosa artigianalità dei suoi artisti e per la qualità della materia lavorata.

Sede di una università americana

Volterra Detroit Foundation

Nel corso degli anni il palazzo, ospitò numerosi e diversi istituti scolastici, dal Tecnico Commerciale, al Liceo, alle Magistrali, ai Geometri. A fine Novecento infine divenne sede dell'archivio comunale, ma all'alba del terzo millennio la destinazione d'uso del palazzo cambiò nuovamente per fare spazio alla Volterra International Residential College, sede distaccata della Detroit University di architettura, per una trasferta internazionale e semestrale a favore degli studenti che vogliono toccare con mano il patrimonio nostrano, la cultura della Toscana, dell'Italia e dell'Europa in generale. L'edificio è stato concesso ad uso gratuito, senza affitto, e per un periodo non inferiore a trent'anni alla Volterra-Detroit Foundation, la quale in cambio ha portato avanti tutte le necessarie migliorie e lavori per adattare l'edificio alla nuova funzione scolastica per quasi un milione di euro. Uno scambio che ha permesso alla città di riappropriarsi in modo proficuo di un importante spazio all'interno del centro storico.

Oggi nei quattro piani a disposizione trovano spazio un'aula conferenze, studi, bagni, uffici, cucina e tante camere per ospitare fino ad un massimo di ventisei studenti.

BIBLIOGRAFIA
C. GUELFI, Via San Lino, in "Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade - piazze - palazzi - chiese - ville e opere d'arte del volterrano", Pacini, 1997, pp. 516-525
C. GUELFI, Piazza Inghirami, in "Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade - piazze - palazzi - chiese - ville e opere d'arte del volterrano", Pacini, 1997, pp. 427-437
VOLTERRA DETROIT FOUNDATION, volterra-detroit.org

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  • Aprile 23, 2024 07:42 local time