Misteri

Il Masso delle streghe

Un masso erratico: grande blocco di roccia che si trova “dove non dovrebbe”. Non deve stupire, dunque, che queste pietre misteriose affascinassero gli antichi: gli Etruschi e i Romani, per esempio, li usavano per costruire le tombe di personaggi importanti. Sulla origine di questi massi, in passato, è stato detto di tutto: che fossero state spostate dai giganti, oppure che fossero state mosse dal diluvio universale o eruttate dai vulcani, oppure ancora che fossero state portate a valle, usando incantesimi, da sacerdoti druidici per compiere sacrifici.

Il Masso di Mandringa è uno di questi massi strani, intorno al quale, leggenda narra, si riunivano di notte le streghe per danze sabbatiche. Il masso è di color ocra, sabbione tipico del Volterrano. Una crepa sfigura la sua pancia; uno squarcio importante, sicuramente naturale che, in epoche passate, ha assunto la funzione di riparo e di sosta. Potrebbe essere altresì, e forse si tratta della versione più comprensibile, essere parte della cerchia muraria etrusca che qui prendeva forma, offrendo addirittura una porta di accesso, oggi perduta detta Porta di Mandringa.

Gli ultimi resti

Una fonte sotto il masso di Mandringa

Le fonti volterrane, da Mandringa a San Felice, passando da Docciola, possono avere un futuro soltanto sfruttando il loro valore storico: valorizzare quello che hanno rappresentato per tante generazioni di volterrani. L'impiego per i bisogni attuali è ovviamente da scartare.

La Fonte di Mandringa si trova lungo la Via Pisana, oltre il guard rail, quasi a ridosso della deviazione che porta su per Via di Mandringa. Passandoci con l’auto nemmeno si nota: il sito storico si inabissa sotto il livello della strada.

Per raggiungerla è necessario sostare al parcheggio sopra le Balze, per poi intraprendere la discesa sul ciglio della strada, stando attenti al suo veloce traffico. Superato il Masso di Mandringa puoi finalmente notare la fonte medievale; la raggiungi facilmente passando da un’apertura laterale; dopodiché scendere le scalette. Ai suoi piedi, sotto l’arco duecentesco, sgorga da sempre un’acqua limpida e pura, ritenuta in ogni tempo la migliore della città, ma oggi, forse, meglio non berla.

> Scopri, Fonte di Mandringa

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Il Masso delle streghe

Un masso erratico: grande blocco di roccia che si trova “dove non dovrebbe”. Non deve stupire, dunque, che queste pietre misteriose affascinassero gli antichi: gli Etruschi e i Romani, per esempio, li usavano per costruire le tombe di personaggi importanti. Sulla origine di questi massi, in passato, è stato detto di tutto: che fossero state spostate dai giganti, oppure che fossero state mosse dal diluvio universale o eruttate dai vulcani, oppure ancora che fossero state portate a valle, usando incantesimi, da sacerdoti druidici per compiere sacrifici.

Il Masso di Mandringa è uno di questi massi strani, intorno al quale, leggenda narra, si riunivano di notte le streghe per danze sabbatiche. Il masso è di color ocra, sabbione tipico del Volterrano. Una crepa sfigura la sua pancia; uno squarcio importante, sicuramente naturale che, in epoche passate, ha assunto la funzione di riparo e di sosta. Potrebbe essere altresì, e forse si tratta della versione più comprensibile, essere parte della cerchia muraria etrusca che qui prendeva forma, offrendo addirittura una porta di accesso, oggi perduta detta Porta di Mandringa.

Gli ultimi resti

Una fonte sotto il masso di Mandringa

Le fonti volterrane, da Mandringa a San Felice, passando da Docciola, possono avere un futuro soltanto sfruttando il loro valore storico: valorizzare quello che hanno rappresentato per tante generazioni di volterrani. L'impiego per i bisogni attuali è ovviamente da scartare.

La Fonte di Mandringa si trova lungo la Via Pisana, oltre il guard rail, quasi a ridosso della deviazione che porta su per Via di Mandringa. Passandoci con l’auto nemmeno si nota: il sito storico si inabissa sotto il livello della strada.

Per raggiungerla è necessario sostare al parcheggio sopra le Balze, per poi intraprendere la discesa sul ciglio della strada, stando attenti al suo veloce traffico. Superato il Masso di Mandringa puoi finalmente notare la fonte medievale; la raggiungi facilmente passando da un’apertura laterale; dopodiché scendere le scalette. Ai suoi piedi, sotto l’arco duecentesco, sgorga da sempre un’acqua limpida e pura, ritenuta in ogni tempo la migliore della città, ma oggi, forse, meglio non berla.

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Recensioni
Alessio Guiggi
Alessio Guiggi
18:11 02 Feb 18
Si tratta di un enorme masso, nei pressi del quale nel 296 furono martirizzate due ragazze, Attinia e Greciniana, elette poi a Sante protettrici di Volterra. Per quanto riguarda il profano, invece, una leggenda narra che attorno al masso, il sabato notte, si radunavano le streghe con un fruscio lento e rabbrividente, per poi mettersi a danzare vorticosamente con voci stridule e sghignazzanti, tanto che neppure gli uomini avevano il coraggio di uscire di casa...
Mirco Di Giorgio
Mirco Di Giorgio
19:58 13 Feb 18
Un luogo suggestivo, vicino le balze di Volterra..
sabrina fantozzi
sabrina fantozzi
19:56 19 Mar 18
Vittoria Ghioldi
Vittoria Ghioldi
17:42 07 Feb 18
silvia fulceri
silvia fulceri
17:14 29 Jan 18
GUIDO VAGHEGGINI
GUIDO VAGHEGGINI
13:48 13 May 18
Anna Carrano
Anna Carrano
16:01 01 Aug 18
Niente da vedere un flop!
Vincenzo Di Caro
Vincenzo Di Caro
12:50 12 Aug 18
Simone Buselli
Simone Buselli
14:19 08 Sep 18
Leonardo Baldassini
Leonardo Baldassini
15:06 30 Dec 18
Un sasso inutile
Andrea
Andrea
21:20 16 Jan 19
Monolite isolato e molto interessante. Da vedere anche la fonte sottostante.
Andrea
Andrea
15:52 29 Jan 19
Monolite isolato e molto interessante. Da vedere anche la fonte sottostante.
Marti 306
Marti 306
15:15 19 Aug 19
Masso molto interessante specialmente per il mistero che lo circonda
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