Fuori Porta Fiorentina si apre Piazza Caduti nei Lager Nazisti con un angolino di verde dove poter riposare un attimo, prima di riprendere il giro turistico. I giardini si estendono sulla sinistra, a ridosso degli ingressi del Teatro Romano e sulla destra al limitare del bastione fatto erigere da Cosimo I. I giardini dispongono di panchine, tavolini per picnic e giochi in legno per i bambini con tanto di girello, scivolo e altalene.
Sulla destra, oltre al Teatro Romano, fa mostra di se un monumento dedicato ai partigiani e alla 23° Brigata Garibaldi "G. Boscaglia", apposta dall'A.N.P.I. e ad opera di Alessandro Marzetti. Viene rappresentata una coppia abbracciata in un bacio intenso e profondo; non c'è nessuna certezza che quel saluto sia un arrivederci o piuttosto un addio, o nella versione più positiva un ritorno insperato da eroe vivente alla fine della guerra
Al di là del messaggio, questa immagine ci interroga sulle emozioni, sui sacrifici morali e ci ricorda quanto doveva essere sottile la linea tra la vita e della morte. Onore al partigiano!
Le azioni della Brigata Garibaldi contribuirono alla resistenza. La Brigata Garibaldi si formò nel maggio 1944 dalla fusione di diversi distaccamenti partigiani e agiva nelle zone a cavallo delle provincie senese, pisana e grossetana. Queste terre erano difficili; disponevano di poca acqua, erano prevalentemente collinose e, nonostante vi fossero macchie di vegetazione coperte assai estese e fitte, erano attraversate da numerose strade che permettevano rapidi concentramenti di truppe nemiche autotrasportate.
Fare resistenza era faticoso per via della scarsità di mezzi bellici, dei rifornimenti e di servizi sanitari ma, anche nei momenti peggiori, le forze fasciste non riuscirono mai ad affermarsi nei confronti della Brigata che, anche accresciuta nel suo potenziale dalla voce popolare antifascista, riuscì a preservare la popolazione da ulteriori angherie e requisizioni, permettendo anche ai numerosissimi renitenti alla leva di sottrarsi alle ricerche, alla cattura e alla deportazione.
La Brigata nasce dal definitivo raggruppamento di tre distaccamenti: il Guido Boscaglia, l'Otello Gattoli e il Velio. A Volterra dalla Resistenza alla Liberazione determinante per la nascita della Brigata fu il contributo della formazione di Stoppa, della Brigata Garibaldi. Del tutto secondario risulta, inoltre, il ruolo attribuito alla formazione Gattoli, ma occorre invece precisare che questo distaccamento, formato quasi esclusivamente da volterrani, risultava il più numeroso.
Le attività logistiche e militari partigiane volterrane si concentrarono nella immensa riserva di Berignone. Il comprensorio di Berignone è situato nell'angolo a sud-est del territorio del Comune di Volterra e sconfina in quello di Pomarance e si estende in duemila ettari di bosco. Un luogo complesso, ricco di nascondigli e di scenari naturali mozzafiato, oggi non più segreti e bellissimi da visitare.
Fuori Porta Fiorentina si apre Piazza Caduti nei Lager Nazisti con un angolino di verde dove poter riposare un attimo, prima di riprendere il giro turistico. I giardini si estendono sulla sinistra, a ridosso degli ingressi del Teatro Romano e sulla destra al limitare del bastione fatto erigere da Cosimo I. I giardini dispongono di panchine, tavolini per picnic e giochi in legno per i bambini con tanto di girello, scivolo e altalene.
Sulla destra, oltre al Teatro Romano, fa mostra di se un monumento dedicato ai partigiani e alla 23° Brigata Garibaldi "G. Boscaglia", apposta dall'A.N.P.I. e ad opera di Alessandro Marzetti. Viene rappresentata una coppia abbracciata in un bacio intenso e profondo; non c'è nessuna certezza che quel saluto sia un arrivederci o piuttosto un addio, o nella versione più positiva un ritorno insperato da eroe vivente alla fine della guerra
Al di là del messaggio, questa immagine ci interroga sulle emozioni, sui sacrifici morali e ci ricorda quanto doveva essere sottile la linea tra la vita e della morte. Onore al partigiano!
Le azioni della Brigata Garibaldi contribuirono alla resistenza. La Brigata Garibaldi si formò nel maggio 1944 dalla fusione di diversi distaccamenti partigiani e agiva nelle zone a cavallo delle provincie senese, pisana e grossetana. Queste terre erano difficili; disponevano di poca acqua, erano prevalentemente collinose e, nonostante vi fossero macchie di vegetazione coperte assai estese e fitte, erano attraversate da numerose strade che permettevano rapidi concentramenti di truppe nemiche autotrasportate.
Fare resistenza era faticoso per via della scarsità di mezzi bellici, dei rifornimenti e di servizi sanitari ma, anche nei momenti peggiori, le forze fasciste non riuscirono mai ad affermarsi nei confronti della Brigata che, anche accresciuta nel suo potenziale dalla voce popolare antifascista, riuscì a preservare la popolazione da ulteriori angherie e requisizioni, permettendo anche ai numerosissimi renitenti alla leva di sottrarsi alle ricerche, alla cattura e alla deportazione.
La Brigata nasce dal definitivo raggruppamento di tre distaccamenti: il Guido Boscaglia, l'Otello Gattoli e il Velio. A Volterra dalla Resistenza alla Liberazione determinante per la nascita della Brigata fu il contributo della formazione di Stoppa, della Brigata Garibaldi. Del tutto secondario risulta, inoltre, il ruolo attribuito alla formazione Gattoli, ma occorre invece precisare che questo distaccamento, formato quasi esclusivamente da volterrani, risultava il più numeroso.
Le attività logistiche e militari partigiane volterrane si concentrarono nella immensa riserva di Berignone. Il comprensorio di Berignone è situato nell'angolo a sud-est del territorio del Comune di Volterra e sconfina in quello di Pomarance e si estende in duemila ettari di bosco. Un luogo complesso, ricco di nascondigli e di scenari naturali mozzafiato, oggi non più segreti e bellissimi da visitare.
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Ottobre 11, 2024 00:23 local time