In fondo Via Ricciarelli

L'oratorio della Famiglia Arrighi

Prima della costruzione dell’oratorio nello stesso punto si trovava una loggia che serviva a riparare le guardie notturne che vigilavano sulla città. L’oratorio fu costruito dalla famiglia Arrighi, che aveva, nel Cinquecento, la propria abitazione nell’edificio attiguo. Oggi si conserva la struttura del Seicento; ad una sola sala, è interamente realizzato a mattoni a faccia vista, senza intonaco. Sul fianco sinistro vi era un’apertura secondaria coperta da un arco in cotto; il campanile è a vela ed è costruito sul lato destro, quello che dà verso Via Franceschini. Sopra il portale si apre una lunetta semicircolare, fra la lunetta ed il timpano c’è una nicchia a forma ellissoidale che racchiude l’effigie di S. Cristoforo; in origine era stata dipinta con una scena di presepe da Giuseppe Arrighi.

Lo stesso Arrighi dipinse l’interno della cappella con scene della vita di San Giuseppe, non conservatesi perché la volta crollò agli inizi del Settecento. Al suo interno si trova un affresco cinquecentesco in cattive condizioni raffigurante la Madonna del pittore Vincenzo Tamagni.

 

Leggende

La chiesa che ha il potere di arrestare le Balze

I miti nascono da sempre per esorcizzare le paure e chiedere l’aiuto divino contro i pericoli. Le Balze volterrane, nell’immaginario collettivo, rappresentano un luogo di morte. Sono, infatti, legate alla superstizione e alle molte leggende della tradizione della città. Questi racconti sono condizionati soprattutto dall’erosione costante che, nel corso dei secoli, ha travolto nella voragine mura etrusche, tombe antiche e abitazioni.

Proprio per questo, si dice che si volle edificare una chiesa che avesse il potere di arrestare per sempre il fenomeno geologico e salvare la città. Questo compito salvifico fu affidato alla chiesa di San Cristoforo che si trova tra via Ricciarelli e via Franceschini, quasi fosse posta a difesa della piazza dei Priori e, quindi, del cuore stesso della città.

Quasi a contraddire l’importanza della funzione che il popolo le ha attribuito, l’edificio religioso è estremamente semplice ed essenziale. La sua dimensione architettonica e la sua linearità, infatti, non farebbero mai sospettare un ruolo così importante.

In fondo Via Ricciarelli

L'oratorio della Famiglia Arrighi

Prima della costruzione dell’oratorio nello stesso punto si trovava una loggia che serviva a riparare le guardie notturne che vigilavano sulla città. L’oratorio fu costruito dalla famiglia Arrighi, che aveva, nel Cinquecento, la propria abitazione nell’edificio attiguo. Oggi si conserva la struttura del Seicento; ad una sola sala, è interamente realizzato a mattoni a faccia vista, senza intonaco. Sul fianco sinistro vi era un’apertura secondaria coperta da un arco in cotto; il campanile è a vela ed è costruito sul lato destro, quello che dà verso Via Franceschini. Sopra il portale si apre una lunetta semicircolare, fra la lunetta ed il timpano c’è una nicchia a forma ellissoidale che racchiude l’effigie di S. Cristoforo; in origine era stata dipinta con una scena di presepe da Giuseppe Arrighi.

Lo stesso Arrighi dipinse l’interno della cappella con scene della vita di San Giuseppe, non conservatesi perché la volta crollò agli inizi del Settecento. Al suo interno si trova un affresco cinquecentesco in cattive condizioni raffigurante la Madonna del pittore Vincenzo Tamagni.

 

Leggende

La chiesa che ha il potere di arrestare le Balze

I miti nascono da sempre per esorcizzare le paure e chiedere l’aiuto divino contro i pericoli. Le Balze volterrane, nell’immaginario collettivo, rappresentano un luogo di morte. Sono, infatti, legate alla superstizione e alle molte leggende della tradizione della città. Questi racconti sono condizionati soprattutto dall’erosione costante che, nel corso dei secoli, ha travolto nella voragine mura etrusche, tombe antiche e abitazioni.

Proprio per questo, si dice che si volle edificare una chiesa che avesse il potere di arrestare per sempre il fenomeno geologico e salvare la città. Questo compito salvifico fu affidato alla chiesa di San Cristoforo che si trova tra via Ricciarelli e via Franceschini, quasi fosse posta a difesa della piazza dei Priori e, quindi, del cuore stesso della città.

Quasi a contraddire l’importanza della funzione che il popolo le ha attribuito, l’edificio religioso è estremamente semplice ed essenziale. La sua dimensione architettonica e la sua linearità, infatti, non farebbero mai sospettare un ruolo così importante.

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