Uno spaccato dal sapore medievale

L'oratorio accanto alla porta superiore di San Felice

Accanto alla porta superiore di San Felice possiamo vedere l'Oratorio della Madonna del Gabellino. Venne costruita agli inizi del Settecento con il contributo degli abitanti della zona; per essa Giuseppe Arrighi dipinse una tela con una Madonna con Bambìno ed un San Felice. Sull’altare vi è un quadro raffigurante San Francesco di Paola, opera di lppolito Cigna, e in un tabernacolo è racchiusa l’immagine della Madonna dei Gabellieri.

Uno spaccato dall'ambientazione simil medievale veramente suggestivo. Di fronte all’oratorio inizia la ripida stradina trasversale che conduce alle Fonti di San Felice, una strada che collega l’asse viario principale della zona, Via San Lino, con le fonti e la porta di San Felice, da cui prende il nome; non ha andamento rettilineo, ma disegna una leggerissima S con le due quinte di case, dal tipico andamento scalettato, che scendono verso la porta di accesso alle mura. Le fonti, che danno il nome alla strada ed al quartiere, erano così chiamate per l’esistenza, nelle vicinanze, di una chiesa intitolata a questo santo, da identificarsi non con l’oratorio che si trova a ridosso della porta, ma con un’altra oggi scomparsa.

Uno spaccato dal sapore medievale

L'oratorio accanto alla porta superiore di San Felice

Accanto alla porta superiore di San Felice possiamo vedere l'Oratorio della Madonna del Gabellino. Venne costruita agli inizi del Settecento con il contributo degli abitanti della zona; per essa Giuseppe Arrighi dipinse una tela con una Madonna con Bambìno ed un San Felice. Sull’altare vi è un quadro raffigurante San Francesco di Paola, opera di lppolito Cigna, e in un tabernacolo è racchiusa l’immagine della Madonna dei Gabellieri.

Uno spaccato dall'ambientazione simil medievale veramente suggestivo. Di fronte all’oratorio inizia la ripida stradina trasversale che conduce alle Fonti di San Felice, una strada che collega l’asse viario principale della zona, Via San Lino, con le fonti e la porta di San Felice, da cui prende il nome; non ha andamento rettilineo, ma disegna una leggerissima S con le due quinte di case, dal tipico andamento scalettato, che scendono verso la porta di accesso alle mura. Le fonti, che danno il nome alla strada ed al quartiere, erano così chiamate per l’esistenza, nelle vicinanze, di una chiesa intitolata a questo santo, da identificarsi non con l’oratorio che si trova a ridosso della porta, ma con un’altra oggi scomparsa.

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