Il Palazzo Minucci Solaini è certamente uno dei più bei palazzi di Volterra, ma la sua bellezza è frutto di un lungo e paziente intervento di restauro durato circa vent’anni.
L’edificio divenne di proprietà pubblica alla morte del suo ultimo proprietario, il commendator Ezio Solaini, deceduto nel Quaranta. Direttore del Museo Guarnacci, fu uno dei principali promotori della Pinacoteca e proprietario di 1/3 del palazzo che, per testamento, volle donare allo Stato.
Il resto dell’edificio venne acquistato negli anni Sessanta dopo un lungo iter burocratico. Solo allora iniziarono i lavori che lo riportarono all’originario splendore. Infatti nel corso dei secoli il palazzo era stato notevolmente trasformato. Nell’Ottocento, dopo l’estinzione della casata dei Minucci di Volterra, era stato frazionato in vari appartamenti ed il chiostro tamponato e suddiviso in ambienti destinati a botteghe. Per capire l’entità dei lavori basti pensare che negli anni Sessanta comprendeva oltre cinquantadue vani, mentre alla fine del restauro le sale originali sono tornate ad essere ventidue.
Il palazzo fu costruito alla fine del Cinquecento dai membri della famiglia Minucci, probabilmente su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio, ed era addossato alle antiche case torri di proprietà della stessa famiglia. Gli ambienti residenziali si sviluppano su tre piani intorno ad un chiostro che aiuta a dare luce alle stanze e che risultava essere anche un punto di aggregazione, data la presenza della cisterna e del collegamento con il giardino. Una altana all’ultimo piano contribuisce a rendere più agile e snella la struttura architettonica.Il progetto di destinazione che la Soprintendenza ai Monumenti di Pisa elaborò prevedeva di trasferirvi, una volta terminato il restauro, la Biblioteca Comunale, la Biblioteca Guarnacci, l’Archivio Storico Comunale e al secondo piano la Pinacoteca.
Il palazzo fu inaugurato ospitandovi, negli anni Ottanta una importante mostra di artigianato artistico: “Manualità, città dell’artigianato”. Due anni dopo il progetto fu modificato e l’intero edificio fu destinato ad ospitare la Pinacoteca Civica.
Il Palazzo Minucci Solaini è certamente uno dei più bei palazzi di Volterra, ma la sua bellezza è frutto di un lungo e paziente intervento di restauro durato circa vent’anni.
L’edificio divenne di proprietà pubblica alla morte del suo ultimo proprietario, il commendator Ezio Solaini, deceduto nel Quaranta. Direttore del Museo Guarnacci, fu uno dei principali promotori della Pinacoteca e proprietario di 1/3 del palazzo che, per testamento, volle donare allo Stato.
Il resto dell’edificio venne acquistato negli anni Sessanta dopo un lungo iter burocratico. Solo allora iniziarono i lavori che lo riportarono all’originario splendore. Infatti nel corso dei secoli il palazzo era stato notevolmente trasformato. Nell’Ottocento, dopo l’estinzione della casata dei Minucci di Volterra, era stato frazionato in vari appartamenti ed il chiostro tamponato e suddiviso in ambienti destinati a botteghe. Per capire l’entità dei lavori basti pensare che negli anni Sessanta comprendeva oltre cinquantadue vani, mentre alla fine del restauro le sale originali sono tornate ad essere ventidue.
Il palazzo fu costruito alla fine del Cinquecento dai membri della famiglia Minucci, probabilmente su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio, ed era addossato alle antiche case torri di proprietà della stessa famiglia. Gli ambienti residenziali si sviluppano su tre piani intorno ad un chiostro che aiuta a dare luce alle stanze e che risultava essere anche un punto di aggregazione, data la presenza della cisterna e del collegamento con il giardino. Una altana all’ultimo piano contribuisce a rendere più agile e snella la struttura architettonica.Il progetto di destinazione che la Soprintendenza ai Monumenti di Pisa elaborò prevedeva di trasferirvi, una volta terminato il restauro, la Biblioteca Comunale, la Biblioteca Guarnacci, l’Archivio Storico Comunale e al secondo piano la Pinacoteca.
Il palazzo fu inaugurato ospitandovi, negli anni Ottanta una importante mostra di artigianato artistico: “Manualità, città dell’artigianato”. Due anni dopo il progetto fu modificato e l’intero edificio fu destinato ad ospitare la Pinacoteca Civica.
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Dicembre 14, 2024 19:12 local time