Negli anni Cinquanta del secolo scorso, quando i lavori di scavo dell’antico Teatro Romano di Vallebuona erano giunti a buon punto, il Prof. Enrico Fiumi ripropose l’esplorazione e la sistemazione del Piano di Castello, tanto più che lo stesso era sottoposto fin dagli anni Venti al vincolo archeologico e paesaggistico.
A suo tempo i proprietari del terreno, gli Inghirami, confermarono la loro disponibilità alla cessione dell’area e il Ministero della Pubblica Istruzione assicurò che la spesa sarebbe stata inserita nel suo bilancio. Tutto sembrava ormai avviato ad una felice soluzione, senonché a causa di una serie di complicate verifiche catastali, di sopralluoghi da parte della Sovrintendenza alle antichità e di altri uffici statali, la pratica si perse in un intricato iter burocratico. Purtroppo dopo alcuni anni l’acquisto del terreno da parte della Stato non era più riproponibile; allo stesso tempo il Comune non poteva assumere un onere così pesante.
Per fortuna l'acquisto avvenne per mano di un terzo ente: Piano di Castello non sarebbe stato utile solo sotto l’aspetto archeologico, ma prezioso anche nel tentativo di dotare la città di una zona verde bella, vasta e centrale.
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Volterra, che in base ad una norma statutaria può destinare somme per beneficenza e per fini sociali, dette mandato alla Direzione generale di prendere contatti con i proprietari del terreno. Le trattative si svolsero in modo assai favorevole. L’ente cittadino fece predisporre il progetto di sistemazione e, dopo la sua approvazione, dette subito il via ai lavori, riducendo a prato e a zona alberata un ettaro e mezzo di terreno, dotandolo di vialetti per una facile circolazione pedonale, di attrezzature adeguate per i giochi dei bambini e dei servizi necessari. Tutto sorse come per incanto. Da un terreno per anni destinato alla coltivazione, costellato di acquitrini e roveti, nacque un bel parco, il Parco Pubblico Enrico Fiumi, che ne fu l’ideatore e il promotore.
Negli anni Cinquanta del secolo scorso, quando i lavori di scavo dell’antico Teatro Romano di Vallebuona erano giunti a buon punto, il Prof. Enrico Fiumi ripropose l’esplorazione e la sistemazione del Piano di Castello, tanto più che lo stesso era sottoposto fin dagli anni Venti al vincolo archeologico e paesaggistico.
A suo tempo i proprietari del terreno, gli Inghirami, confermarono la loro disponibilità alla cessione dell’area e il Ministero della Pubblica Istruzione assicurò che la spesa sarebbe stata inserita nel suo bilancio. Tutto sembrava ormai avviato ad una felice soluzione, senonché a causa di una serie di complicate verifiche catastali, di sopralluoghi da parte della Sovrintendenza alle antichità e di altri uffici statali, la pratica si perse in un intricato iter burocratico. Purtroppo dopo alcuni anni l’acquisto del terreno da parte della Stato non era più riproponibile; allo stesso tempo il Comune non poteva assumere un onere così pesante.
Per fortuna l'acquisto avvenne per mano di un terzo ente: Piano di Castello non sarebbe stato utile solo sotto l’aspetto archeologico, ma prezioso anche nel tentativo di dotare la città di una zona verde bella, vasta e centrale.
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Volterra, che in base ad una norma statutaria può destinare somme per beneficenza e per fini sociali, dette mandato alla Direzione generale di prendere contatti con i proprietari del terreno. Le trattative si svolsero in modo assai favorevole. L’ente cittadino fece predisporre il progetto di sistemazione e, dopo la sua approvazione, dette subito il via ai lavori, riducendo a prato e a zona alberata un ettaro e mezzo di terreno, dotandolo di vialetti per una facile circolazione pedonale, di attrezzature adeguate per i giochi dei bambini e dei servizi necessari. Tutto sorse come per incanto. Da un terreno per anni destinato alla coltivazione, costellato di acquitrini e roveti, nacque un bel parco, il Parco Pubblico Enrico Fiumi, che ne fu l’ideatore e il promotore.
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Settembre 19, 2024 17:15 local time