Viale alberato

Un borgo ai limiti del Comune di Volterra

I suggestivi filari di Sensano si trovano ai confini del Comune di Volterra, ed è una strada alberata lunga cinque chilometri che collega Il bivio della Strada Provinciale dei Cornocchi fino al Borgo di Sensano. Senza fare paragoni, rimanda alla mente il Viale dei Cipressi di Bolgheri; un lunghissimo rettilinio, fiancheggiato da due file di fittissimi cipressi secolari.

Questa località, il cui villaggio è tuttora abitato, è situata sui crinali dei poggi dai quali ha origine il botro Fanciullo, che poi sfocia nello Strolla. Posto sulla via di Ulignano presenta varie strutture murarie di una certa consistenza, fra le quali una torre. Precedentemente facente parte del comune di Montevoltraio, Sensano è rammentato per la sua antica chiesa, dedicata a San Ippolito e San Casciano, già dall'anno Mille. Questa borgata dovette subire, verso la fine del Cinquecento, il patronato del cavaliere Belisario Vinta, segretario granducale e livellario di tutti i beni. Lo stemma dei Vinta si trova tuttora sopra l'ingresso della casa parrocchiale.

Borghi sperduti

La bellezza solitaria di Sensano

Oltre ai cipressi e al cimiterino zonale è anche la chiesa ad attirare l'attenzione. La chiesa di antica edificazione, ad una sola navata in stile romanico e priva di ogni elemento decorativo, si presenta all'ingresso con un insolito porticato ed è ascrivibile al XII secolo, anche se ristrutturata in tempi successivi. Questa località è tutt'ora abitata, ma la chiesa non apre più al pubblico se non durante la Festa di Sant'Ippolito, patrono di Sensano per una santa messa che solitamente si tiene la seconda domenica di Agosto.

Accanto alla chiesa dentro un’edicola è collocata la statua in cotto di Sant’Ottaviano in atto di offrire al cielo il modellino della città, in segno di protezione. Interessante è l’iscrizione alla base: dopo il nome del santo, al dativo, due lettere rappresentano l’epiteto con cui nei secoli il santo è sempre stato invocato dai volterrani: A.V. e cioè Advocatus Volaterrarum. In quel di Volterra, San Ottaviano viene stimato al pari di San Lino e dei due patroni San Giusto e San Clemente.

> Scopri, Prioria dei Santi Ippolito e Cassiano

Viale alberato

Un borgo ai limiti del Comune di Volterra

I suggestivi filari di Sensano si trovano ai confini del Comune di Volterra, ed è una strada alberata lunga cinque chilometri che collega Il bivio della Strada Provinciale dei Cornocchi fino al Borgo di Sensano. Senza fare paragoni, rimanda alla mente il Viale dei Cipressi di Bolgheri; un lunghissimo rettilinio, fiancheggiato da due file di fittissimi cipressi secolari.

Questa località, il cui villaggio è tuttora abitato, è situata sui crinali dei poggi dai quali ha origine il botro Fanciullo, che poi sfocia nello Strolla. Posto sulla via di Ulignano presenta varie strutture murarie di una certa consistenza, fra le quali una torre. Precedentemente facente parte del comune di Montevoltraio, Sensano è rammentato per la sua antica chiesa, dedicata a San Ippolito e San Casciano, già dall'anno Mille. Questa borgata dovette subire, verso la fine del Cinquecento, il patronato del cavaliere Belisario Vinta, segretario granducale e livellario di tutti i beni. Lo stemma dei Vinta si trova tuttora sopra l'ingresso della casa parrocchiale.

Borghi sperduti

La bellezza solitaria di Sensano

Oltre ai cipressi e al cimiterino zonale è anche la chiesa ad attirare l'attenzione. La chiesa di antica edificazione, ad una sola navata in stile romanico e priva di ogni elemento decorativo, si presenta all'ingresso con un insolito porticato ed è ascrivibile al XII secolo, anche se ristrutturata in tempi successivi. Questa località è tutt'ora abitata, ma la chiesa non apre più al pubblico se non durante la Festa di Sant'Ippolito, patrono di Sensano per una santa messa che solitamente si tiene la seconda domenica di Agosto.

Accanto alla chiesa dentro un’edicola è collocata la statua in cotto di Sant’Ottaviano in atto di offrire al cielo il modellino della città, in segno di protezione. Interessante è l’iscrizione alla base: dopo il nome del santo, al dativo, due lettere rappresentano l’epiteto con cui nei secoli il santo è sempre stato invocato dai volterrani: A.V. e cioè Advocatus Volaterrarum. In quel di Volterra, San Ottaviano viene stimato al pari di San Lino e dei due patroni San Giusto e San Clemente.

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