Oltre ai cipressi e al cimiterino zonale è anche la chiesa ad attirare l'attenzione. La chiesa di antica edificazione, ad una sola navata in stile romanico e priva di ogni elemento decorativo, si presenta all'ingresso con un insolito porticato ed è ascrivibile al XII secolo, anche se ristrutturata in tempi successivi. Questa località è tutt'ora abitata, ma la chiesa non apre più al pubblico se non durante la Festa di Sant'Ippolito, patrono di Sensano per una santa messa che solitamente si tiene la seconda domenica di Agosto.
Accanto alla chiesa dentro un’edicola è collocata la statua in cotto di Sant’Ottaviano in atto di offrire al cielo il modellino della città, in segno di protezione. Interessante è l’iscrizione alla base: dopo il nome del santo, al dativo, due lettere rappresentano l’epiteto con cui nei secoli il santo è sempre stato invocato dai volterrani: A.V. e cioè Advocatus Volaterrarum. In quel di Volterra, San Ottaviano viene stimato al pari di San Lino e dei due patroni San Giusto e San Clemente.
Oltre ai cipressi e al cimiterino zonale è anche la chiesa ad attirare l'attenzione. La chiesa di antica edificazione, ad una sola navata in stile romanico e priva di ogni elemento decorativo, si presenta all'ingresso con un insolito porticato ed è ascrivibile al XII secolo, anche se ristrutturata in tempi successivi. Questa località è tutt'ora abitata, ma la chiesa non apre più al pubblico se non durante la Festa di Sant'Ippolito, patrono di Sensano per una santa messa che solitamente si tiene la seconda domenica di Agosto.
Accanto alla chiesa dentro un’edicola è collocata la statua in cotto di Sant’Ottaviano in atto di offrire al cielo il modellino della città, in segno di protezione. Interessante è l’iscrizione alla base: dopo il nome del santo, al dativo, due lettere rappresentano l’epiteto con cui nei secoli il santo è sempre stato invocato dai volterrani: A.V. e cioè Advocatus Volaterrarum. In quel di Volterra, San Ottaviano viene stimato al pari di San Lino e dei due patroni San Giusto e San Clemente.