Tre teste

La porta etrusca più famosa al mondo

La Porta all’Arco costituisce il principale monumento architettonico della Volterra etrusca. Questa porta, che si apriva nel lato Sud delle mura, è caratterizzata da una copertura formata da un arco in conci di pietra decorato da tre teste inserite nella sua struttura. E realizzata, come possiamo subito notare, con materiali e tecniche costruttive diverse, segno dei numerosi rimaneggiamenti che ha subìto nel corso dei secoli. Gli stipiti sono formati da blocchi di pietra arenaria, chiamata localmente Panchina, di dimensioni considerevoli. Le tre teste e l’arco sono realizzati con altri due tipi di pietra; i conci dell’arco sono di tufo di Pignano, una pietra calcarea la cui cava si trovava nei pressi di Volterra, mentre le teste sono scolpite nella selagite, una roccia estratta nella zona di Montecatini in Val di Cecina.

Oltre ad avere una struttura inconsueta, il mistero che circonda questo monumento è dovuto anche al fatto che non sappiamo cosa rappresentino le tre teste che decorano l’arco.

Curiosità

L'evoluzione storica nei secoli

Disquisendo sulle teste, queste sculture potrebbero rappresentare i numi protettori della città; si tratta di una triade di dei che dovevano vegliare su Volterra. Un’urna del museo Guarnacci databile al I sec. a.c. e raffigurante una scena di assedio, fa svolgere l’azione intorno ad una porta decorata da tre teste; questa è probabilmente la raffigurazione più antica che abbiamo della Porta all’Arco.

Non sappiamo datare l’intero complesso, possiamo però notare due differenti fasi edilizie: gli stipiti, che sono stati costruiti in contemporanea alle mura etrusche della grande cerchia, dovrebbero essere del IV secolo a.C.; mentre l’arco appare costruito in un periodo successivo, probabilmente alla fine del I secolo o agli inizi del II. La porta oggi si apre nelle mura medievali, infatti le mura contemporanee ad essa non esistono più in quanto furono demolite e ricostruite nella prima metà del Millecento. Nel Trecento fu costruita una torre sopra la porta destinata ad abitazione dei custodi, ma la struttura fu demolita nel Cinquecento.

Seconda Guerra Mondiale

Il salvataggio eroico della Porta all'Arco

Il 30 giugno del 1944 gli occupanti nazisti minacciarono di far saltare in aria la Porta all’Arco per impedire che i carri armati americani potessero usarla per entrare in città. Quando la notizia si sparse per Volterra la popolazione si oppose ed ottenne dal comando tedesco che la porta sarebbe stata salva se fosse stata costruita entro quarant'otto ore. In un pomeriggio di ferro e di fuoco uomini, donne e bambini di ogni ceto sociale disselciarono a tempo di record (nemmeno in ventiquattr'ore) la via e con il lastrico eressero un baluardo dentro la porta che fu così salvata. Inoltre mentre queste persone stavano lavorando gli americani, ignari di quanto stava avvenendo, continuavano a bombardare la città.

Accanto alla porta all’arco una lapide ricorda un importante episodio avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Il governo italiano per questa azione concesse, al termine della guerra, la medaglia d’argento al valore alla popolazione cittadina.

Tre teste

La porta etrusca più famosa al mondo

La Porta all’Arco costituisce il principale monumento architettonico della Volterra etrusca. Questa porta, che si apriva nel lato Sud delle mura, è caratterizzata da una copertura formata da un arco in conci di pietra decorato da tre teste inserite nella sua struttura. E realizzata, come possiamo subito notare, con materiali e tecniche costruttive diverse, segno dei numerosi rimaneggiamenti che ha subìto nel corso dei secoli. Gli stipiti sono formati da blocchi di pietra arenaria, chiamata localmente Panchina, di dimensioni considerevoli. Le tre teste e l’arco sono realizzati con altri due tipi di pietra; i conci dell’arco sono di tufo di Pignano, una pietra calcarea la cui cava si trovava nei pressi di Volterra, mentre le teste sono scolpite nella selagite, una roccia estratta nella zona di Montecatini in Val di Cecina.

Oltre ad avere una struttura inconsueta, il mistero che circonda questo monumento è dovuto anche al fatto che non sappiamo cosa rappresentino le tre teste che decorano l’arco.

Curiosità

L'evoluzione storica nei secoli

Disquisendo sulle teste, queste sculture potrebbero rappresentare i numi protettori della città; si tratta di una triade di dei che dovevano vegliare su Volterra. Un’urna del museo Guarnacci databile al I sec. a.c. e raffigurante una scena di assedio, fa svolgere l’azione intorno ad una porta decorata da tre teste; questa è probabilmente la raffigurazione più antica che abbiamo della Porta all’Arco.

Non sappiamo datare l’intero complesso, possiamo però notare due differenti fasi edilizie: gli stipiti, che sono stati costruiti in contemporanea alle mura etrusche della grande cerchia, dovrebbero essere del IV secolo a.C.; mentre l’arco appare costruito in un periodo successivo, probabilmente alla fine del I secolo o agli inizi del II. La porta oggi si apre nelle mura medievali, infatti le mura contemporanee ad essa non esistono più in quanto furono demolite e ricostruite nella prima metà del Millecento. Nel Trecento fu costruita una torre sopra la porta destinata ad abitazione dei custodi, ma la struttura fu demolita nel Cinquecento.

Seconda Guerra Mondiale

Il salvataggio eroico della Porta all'Arco

Il 30 giugno del 1944 gli occupanti nazisti minacciarono di far saltare in aria la Porta all’Arco per impedire che i carri armati americani potessero usarla per entrare in città. Quando la notizia si sparse per Volterra la popolazione si oppose ed ottenne dal comando tedesco che la porta sarebbe stata salva se fosse stata costruita entro quarant'otto ore. In un pomeriggio di ferro e di fuoco uomini, donne e bambini di ogni ceto sociale disselciarono a tempo di record (nemmeno in ventiquattr'ore) la via e con il lastrico eressero un baluardo dentro la porta che fu così salvata. Inoltre mentre queste persone stavano lavorando gli americani, ignari di quanto stava avvenendo, continuavano a bombardare la città.

Accanto alla porta all’arco una lapide ricorda un importante episodio avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Il governo italiano per questa azione concesse, al termine della guerra, la medaglia d’argento al valore alla popolazione cittadina.

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