La prima porta

A fianco delle fonti di San Felice

Posizionata di fronte alle fonti omonime, sulla scarpata adiacente alla porta è possibile vedere i resti di opere idrauliche romane che costituivano la prima parte della conduttura di alimentazione di un impianto termale costruito poco al di là delle mura.

A ridosso delle mura medievali, proprio accanto alla porta, si conserva invece un tratto delle mura etrusche al cui interno è incluso un brevissimo tratto di conduttura fognaria.

La porta inferiore, che a lungo è stata ritenuta romana, fu costruita agli inizi del XII secolo contemporaneamente alle mura di cinta nel punto in cui, probabilmente, esisteva una postierla etrusca; fu murata e sostituita da quella cosiddetta superiore nel Cinquecento, perché ritenuta scarsamente controllabile.

E' stata riaperta solo recentemente, in occasione dei restauri dell'intero complesso avvenuti negli anni Ottanta. Oggi offre accesso e uscita dal centro storico come antico sottopassaggio di Viale Trento e Trieste.

La seconda porta

La porta più bella al tramonto

Invece, alla fine della strada di Via San Felice ci troviamo di fronte alla porta superiore di San Felice. Sotto di essa, sul suo lato destro, vi è un riquadro dove una volta era contenuta un’immagine della Vergine battezzata la Madonna dei Gabellieri.

Questa apertura fu costruita nel Cinquecento per sostituire la porta inferiore, posizionata di fronte alle fonti omonime, che venne murata perché ritenuta scarsamente controllabile. Pochi anni dopo venne murata anche questa porta, che fu riaperta solamente nel Settecento.

Fino alla metà dell'Ottocento al di là delle mura esisteva un ripiano che venne distrutto con la costruzione dell’attuale viale Trento e Trieste; questo ripiano era conosciuto con il nome di Piazza della Madonna di San Sebastiano o Piano della Madonna. Su di esso sorgeva infatti una cappella nella quale era venerata l’immagine della Madonna di San Sebastiano, qui arrivata da Montecatini Val di Cecina. La chiesa franò alla fine Settecento, ma l’immagine era già stata trasferita nella vicina chiesa di San Francesco dove si trova tuttora.

> Scopri, Porta Superiore di San Felice

La prima porta

A fianco delle fonti di San Felice

Posizionata di fronte alle fonti omonime, sulla scarpata adiacente alla porta è possibile vedere i resti di opere idrauliche romane che costituivano la prima parte della conduttura di alimentazione di un impianto termale costruito poco al di là delle mura.

A ridosso delle mura medievali, proprio accanto alla porta, si conserva invece un tratto delle mura etrusche al cui interno è incluso un brevissimo tratto di conduttura fognaria.

La porta inferiore, che a lungo è stata ritenuta romana, fu costruita agli inizi del XII secolo contemporaneamente alle mura di cinta nel punto in cui, probabilmente, esisteva una postierla etrusca; fu murata e sostituita da quella cosiddetta superiore nel Cinquecento, perché ritenuta scarsamente controllabile.

E' stata riaperta solo recentemente, in occasione dei restauri dell'intero complesso avvenuti negli anni Ottanta. Oggi offre accesso e uscita dal centro storico come antico sottopassaggio di Viale Trento e Trieste.

La seconda porta

La porta più bella al tramonto

Invece, alla fine della strada di Via San Felice ci troviamo di fronte alla porta superiore di San Felice. Sotto di essa, sul suo lato destro, vi è un riquadro dove una volta era contenuta un’immagine della Vergine battezzata la Madonna dei Gabellieri.

Questa apertura fu costruita nel Cinquecento per sostituire la porta inferiore, posizionata di fronte alle fonti omonime, che venne murata perché ritenuta scarsamente controllabile. Pochi anni dopo venne murata anche questa porta, che fu riaperta solamente nel Settecento.

Fino alla metà dell'Ottocento al di là delle mura esisteva un ripiano che venne distrutto con la costruzione dell’attuale viale Trento e Trieste; questo ripiano era conosciuto con il nome di Piazza della Madonna di San Sebastiano o Piano della Madonna. Su di esso sorgeva infatti una cappella nella quale era venerata l’immagine della Madonna di San Sebastiano, qui arrivata da Montecatini Val di Cecina. La chiesa franò alla fine Settecento, ma l’immagine era già stata trasferita nella vicina chiesa di San Francesco dove si trova tuttora.

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