Al limitare del Comune di Volterra i borghetti solitari costellano con più intensità la campagna del volterrano. Sensano è uno di questi e al turista solitario si propone con un cimiterino, con un viale di cipressi e soprattutto con una piccola chiesa.
Si tratta di una chiese superstiti della zona, insieme a quella di Montenero e di Ulignano, che ancora resistono ai secoli. La chiesa di antica edificazione, ad una sola navata in stile romanico e priva di ogni elemento decorativo, si presenta all'ingresso con un insolito porticato. Ha una estetica molto semplice e l'unica particolarità degna di nota è il campanile sul lato sinistro della facciata. E' ascrivibile al Millecento, anche se ristrutturata in tempi successivi.
Questa località è tutt'ora abitata, diversi casolari sono destinati anche al turismo, ma la chiesa non apre più al pubblico se non durante la Festa di Sant'Ippolito, patrono di Sensano per una santa messa che solitamente si tiene la seconda domenica di Agosto.
Un santo eremita
Accanto alla chiesa dentro un’edicola è collocata la statua in cotto di Sant’Ottaviano in atto di offrire al cielo il modellino della città, in segno di protezione. Interessante è l’iscrizione alla base: dopo il nome del santo, al dativo, due lettere rappresentano l’epiteto con cui nei secoli il santo è sempre stato invocato dai volterrani: A.V. e cioè Advocatus Volaterrarum.
Partito dall'Africa e approdato nell'antico porto di Populonia insieme a Regolo, Cerbone, Giusto e Clemente, nel VI secolo d.C. Ottaviano proseguì il cammino fino a Volterra, con i suoi due compagni Giusto e Clemente. Mentre Giusto divenne vescovo di Volterra e Clemente, suo fratello, sacerdote, Ottaviano scelse la vita eremitica, rifugiandosi nelle foreste vicino Volterra. Il suo rifugio fu il cavo di un secolare olmo. Quando un giorno una muta di cani si fermò davanti all'albero, il cacciatore trovò Ottaviano morto in ginocchio dentro l'olmo. Lì fu costruita la piccola chiesa per custodire il corpo detta poi di Sant'Ottaviano in Collina, dedicata al suo culto e alla sua memoria. Per molto tempo le sue ossa rimasero qui, poi furono portate in città nella chiesa maggiore di Santa Maria Maddalena.
> Scopri, Chiesa di Sant'Ottaviano
Al limitare del Comune di Volterra i borghetti solitari costellano con più intensità la campagna del volterrano. Sensano è uno di questi e al turista solitario si propone con un cimiterino, con un viale di cipressi e soprattutto con una piccola chiesa.
Si tratta di una chiese superstiti della zona, insieme a quella di Montenero e di Ulignano, che ancora resistono ai secoli. La chiesa di antica edificazione, ad una sola navata in stile romanico e priva di ogni elemento decorativo, si presenta all'ingresso con un insolito porticato. Ha una estetica molto semplice e l'unica particolarità degna di nota è il campanile sul lato sinistro della facciata. E' ascrivibile al Millecento, anche se ristrutturata in tempi successivi.
Questa località è tutt'ora abitata, diversi casolari sono destinati anche al turismo, ma la chiesa non apre più al pubblico se non durante la Festa di Sant'Ippolito, patrono di Sensano per una santa messa che solitamente si tiene la seconda domenica di Agosto.
Un santo eremita
Accanto alla chiesa dentro un’edicola è collocata la statua in cotto di Sant’Ottaviano in atto di offrire al cielo il modellino della città, in segno di protezione. Interessante è l’iscrizione alla base: dopo il nome del santo, al dativo, due lettere rappresentano l’epiteto con cui nei secoli il santo è sempre stato invocato dai volterrani: A.V. e cioè Advocatus Volaterrarum.
Partito dall'Africa e approdato nell'antico porto di Populonia insieme a Regolo, Cerbone, Giusto e Clemente, nel VI secolo d.C. Ottaviano proseguì il cammino fino a Volterra, con i suoi due compagni Giusto e Clemente. Mentre Giusto divenne vescovo di Volterra e Clemente, suo fratello, sacerdote, Ottaviano scelse la vita eremitica, rifugiandosi nelle foreste vicino Volterra. Il suo rifugio fu il cavo di un secolare olmo. Quando un giorno una muta di cani si fermò davanti all'albero, il cacciatore trovò Ottaviano morto in ginocchio dentro l'olmo. Lì fu costruita la piccola chiesa per custodire il corpo detta poi di Sant'Ottaviano in Collina, dedicata al suo culto e alla sua memoria. Per molto tempo le sue ossa rimasero qui, poi furono portate in città nella chiesa maggiore di Santa Maria Maddalena.
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Settembre 19, 2024 18:35 local time