Il Teatro romano cessò la sua attività verso la fine del III secolo, probabilmente a causa di un terremoto che ne fece crollare parte della struttura. L'incuria tuttavia incentivò nuove imprese. Infatti, al centro dell'area racchiusa dal porticato venne costruito, fra la metà del III e IIIV secolo d. C., un grande impianto termale di cui si è conservata soltanto la parte inferiore dei muri e alcuni mosaici.
L'edificio venne costruito in un periodo di abbandono del teatro e fu realizzato con materiali di reimpiego tratti dal teatro stesso; ad esempio, per la soglia dell'abside della prima stanza furono utilizzate due spalliere dei sedili dell'orchestra. Si entrava dal lato più vicino al teatro e la prima sala era adibita a spogliatoio, da qui si passava in un ambiente quadrangolare con due nicchie absidate che costituivano le vasche per l'immersione in acqua fredda. Seguiva una stanza ellittica di passaggio, che immetteva nelle stanze destinate ai bagni caldi; questo vano era pavimentato con un mosaico con riquadri policromi di nodi salomonici e rosette che è ancora visibile.
Prima delle terme c'era un bellissimo Teatro Romano. Durante gli scavi venne rinvenuta buona parte di un'epigrafe dedicatoria del complesso dalla quale apprendiamo che furono due membri della famiglia volterrana dei Cecina a costruire a loro spese il teatro fra l'1 a. C. e il 20 d. C.
Scendendo dall'attuale ingresso per i visitatori si arriva a una galleria coperta di forma semicircolare, detta cripta, che permetteva l'accesso del pubblico romano alla cavea, la zona delle gradinate occupate dagli spettatori. Ai piedi della cavea vi è l'orchestra delimitata dal pulpitum, dietro il quale si trova il proscenio. Tra il proscenio e il pulpitum, in un canale sotterraneo era contenuto il sipario che veniva abbassato durante gli spettacoli. Ai lati del proscenio vi sono i paraskenia e sul fondo la scaena, costituita da una parete con aperture ed esedre inscritte fra colonne disposte su due piani. Fra le gradinate della cavea e i parasceni vi sono due gallerie chiamate parodoi, che dalle estremità del semicerchio immettono nell'orchestra. Mediante due porte, le gallerie sono collegate con vestiboli, frequentati dagli spettatori per poter accedere al portico retrostante la scena.
Il Teatro romano cessò la sua attività verso la fine del III secolo, probabilmente a causa di un terremoto che ne fece crollare parte della struttura. L'incuria tuttavia incentivò nuove imprese. Infatti, al centro dell'area racchiusa dal porticato venne costruito, fra la metà del III e IIIV secolo d. C., un grande impianto termale di cui si è conservata soltanto la parte inferiore dei muri e alcuni mosaici.
L'edificio venne costruito in un periodo di abbandono del teatro e fu realizzato con materiali di reimpiego tratti dal teatro stesso; ad esempio, per la soglia dell'abside della prima stanza furono utilizzate due spalliere dei sedili dell'orchestra. Si entrava dal lato più vicino al teatro e la prima sala era adibita a spogliatoio, da qui si passava in un ambiente quadrangolare con due nicchie absidate che costituivano le vasche per l'immersione in acqua fredda. Seguiva una stanza ellittica di passaggio, che immetteva nelle stanze destinate ai bagni caldi; questo vano era pavimentato con un mosaico con riquadri policromi di nodi salomonici e rosette che è ancora visibile.
Prima delle terme c'era un bellissimo Teatro Romano. Durante gli scavi venne rinvenuta buona parte di un'epigrafe dedicatoria del complesso dalla quale apprendiamo che furono due membri della famiglia volterrana dei Cecina a costruire a loro spese il teatro fra l'1 a. C. e il 20 d. C.
Scendendo dall'attuale ingresso per i visitatori si arriva a una galleria coperta di forma semicircolare, detta cripta, che permetteva l'accesso del pubblico romano alla cavea, la zona delle gradinate occupate dagli spettatori. Ai piedi della cavea vi è l'orchestra delimitata dal pulpitum, dietro il quale si trova il proscenio. Tra il proscenio e il pulpitum, in un canale sotterraneo era contenuto il sipario che veniva abbassato durante gli spettacoli. Ai lati del proscenio vi sono i paraskenia e sul fondo la scaena, costituita da una parete con aperture ed esedre inscritte fra colonne disposte su due piani. Fra le gradinate della cavea e i parasceni vi sono due gallerie chiamate parodoi, che dalle estremità del semicerchio immettono nell'orchestra. Mediante due porte, le gallerie sono collegate con vestiboli, frequentati dagli spettatori per poter accedere al portico retrostante la scena.
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Ottobre 11, 2024 00:20 local time