Le tombe etrusche che sono state trovate nella necropoli degli Ulimeti sono meno riunite rispetto a quelle delle altre aree cimiteriali, ma di maggior grandezza. Gli ipogei più importanti sono quello della cosiddetta tomba Inghirami, perchè rinvenuto dalla famiglia possedente del terreno, e l’altro detto di Torricchi, perché rinvenuto nei pressi di quel podere.
Queste due tombe, ora vuote, sono rimaste pressoché intatte. La tomba di Torricchi si trova negli scantinati del padiglione Bianchi del complesso ospedaliero manicomiale e presenta due cellette laterali ed una terza sul fondo, unite alla grande camera rettangolare absidata che si trova al centro; tutti i vani sono muniti di letti funebri e dei consueti gradini per le urne. L’ipogeo Inghirami è di forma rotonda con un pilastro al centro, ricavato nella roccia. Sull’ampio gradino che gira intorno all’intero ipogeo erano collocate circa cinquanta urne. Tutto il materiale qui ritrovato fu ceduto al Museo Archeologico di Firenze, nel cui giardino fu ricostruita fedelmente l’intera tomba.
La Tomba Inghirami è chiusa tutto l'anno, salvo particolari eventi culturali. Si accede da un dromos con scalini tagliati nella pietra viva; l’ipogeo è di forma rotonda con un pilastro al centro, ricavato nella roccia. Sull’ampio gradino che gira intorno all’intero ipogeo, da quanto alcuni storici asseriscono, erano collocate circa cinquanta urne, alcune di tufo, ma la maggior parte in alabastro e, non poche, messe ad oro e decorate a colori. Appartenevano alla famiglia Ati. Tutto il materiale qui ritrovato fu ceduto al Museo Archeologico di Firenze, nel cui giardino fu ricostruita fedelmente l’intera tomba.
Durante l’Ottocento gli Inghirami eseguirono numerosi scavi, raccogliendo molto materiale. La loro collezione, nonostante le donazioni al nostro Museo e l’acquisizione da parte della Soprintendenza che al tempo aveva diritto solo alla metà del ritrovato, ammontava a sessantadue urne, delle quali quarantatré in tufo, diciassette in alabastro e due in terracotta. Molto materiale è andato in gran parte disperso per successioni ereditarie.
Se vuoi visitare da dentro gli ipogei etruschi e toccare con mano questi luoghi antichissimi potresti visitare gli Ipogei del Portone. Utilizzate in particolare nel periodo ellenistico ed anche in epoca imperiale dal popolo Etrusco, i tre quarti delle urne in visione nel Museo Archeologico di Volterra provengono da questa necropoli.
Venendo da Volterra, l’ingresso al pianoro dove sono situate le due tombe è in prossimità dell’Agriturismo Villa Marmini, struttura ricettiva da prendere come punto di destinazione per una una eventuale ricerca online sulle coordinate GPS.
A ridosso della strada, sulla sinistra, è presente una scalinata; individuata è necessario parcheggiare sulla banchina della stessa strada, ma a sinistra. Le tombe generalmente sono illuminate, ma non sempre il servizio elettrico è erogato. Onde evitare spiacevoli soprese, portatati una torcia super luminosa.
Evita di toccare le pareti e i soffitti, preserva con buonsenso questi siti storici.
Le tombe etrusche che sono state trovate nella necropoli degli Ulimeti sono meno riunite rispetto a quelle delle altre aree cimiteriali, ma di maggior grandezza. Gli ipogei più importanti sono quello della cosiddetta tomba Inghirami, perchè rinvenuto dalla famiglia possedente del terreno, e l’altro detto di Torricchi, perché rinvenuto nei pressi di quel podere.
Queste due tombe, ora vuote, sono rimaste pressoché intatte. La tomba di Torricchi si trova negli scantinati del padiglione Bianchi del complesso ospedaliero manicomiale e presenta due cellette laterali ed una terza sul fondo, unite alla grande camera rettangolare absidata che si trova al centro; tutti i vani sono muniti di letti funebri e dei consueti gradini per le urne. L’ipogeo Inghirami è di forma rotonda con un pilastro al centro, ricavato nella roccia. Sull’ampio gradino che gira intorno all’intero ipogeo erano collocate circa cinquanta urne. Tutto il materiale qui ritrovato fu ceduto al Museo Archeologico di Firenze, nel cui giardino fu ricostruita fedelmente l’intera tomba.
La Tomba Inghirami è chiusa tutto l'anno, salvo particolari eventi culturali. Si accede da un dromos con scalini tagliati nella pietra viva; l’ipogeo è di forma rotonda con un pilastro al centro, ricavato nella roccia. Sull’ampio gradino che gira intorno all’intero ipogeo, da quanto alcuni storici asseriscono, erano collocate circa cinquanta urne, alcune di tufo, ma la maggior parte in alabastro e, non poche, messe ad oro e decorate a colori. Appartenevano alla famiglia Ati. Tutto il materiale qui ritrovato fu ceduto al Museo Archeologico di Firenze, nel cui giardino fu ricostruita fedelmente l’intera tomba.
Durante l’Ottocento gli Inghirami eseguirono numerosi scavi, raccogliendo molto materiale. La loro collezione, nonostante le donazioni al nostro Museo e l’acquisizione da parte della Soprintendenza che al tempo aveva diritto solo alla metà del ritrovato, ammontava a sessantadue urne, delle quali quarantatré in tufo, diciassette in alabastro e due in terracotta. Molto materiale è andato in gran parte disperso per successioni ereditarie.
Se vuoi visitare da dentro gli ipogei etruschi e toccare con mano questi luoghi antichissimi potresti visitare gli Ipogei del Portone. Utilizzate in particolare nel periodo ellenistico ed anche in epoca imperiale dal popolo Etrusco, i tre quarti delle urne in visione nel Museo Archeologico di Volterra provengono da questa necropoli.
Venendo da Volterra, l’ingresso al pianoro dove sono situate le due tombe è in prossimità dell’Agriturismo Villa Marmini, struttura ricettiva da prendere come punto di destinazione per una una eventuale ricerca online sulle coordinate GPS.
A ridosso della strada, sulla sinistra, è presente una scalinata; individuata è necessario parcheggiare sulla banchina della stessa strada, ma a sinistra. Le tombe generalmente sono illuminate, ma non sempre il servizio elettrico è erogato. Onde evitare spiacevoli soprese, portatati una torcia super luminosa.
Evita di toccare le pareti e i soffitti, preserva con buonsenso questi siti storici.
Monday
Closed
Tuesday
Closed
Wednesday
Closed
Thursday
Closed
Friday
Closed
Saturday
Closed
Sunday
Closed
Dicembre 14, 2024 19:11 local time