Già insediamento pre-etrusco

Sul cucuzzolo della foresta

Sulla parte più elevata della Foresta di Berignone si trova Monte Soldano, dove sembra ci sia stato un insediamento pre-etrusco. Non sono mancate però testimonianze della civiltà etrusca, perché qui venne rinvenuta anche una tomba orientalizzante, databile dalla fine del VII secolo al IV secolo a.C. Questa scoperta induce ancora oggi studiosi ed appassionati di etruscologia a non escludere che, proprio nel bosco possano essere state sepolte, dall'uomo e dal tempo, consistenti testimonianze di questa lontana epoca.

La tomba fu scoperta poco prima della metà dell'Ottocento, nel podere della mensa vescovile denominato Gesseri di Berignone, in località Casavecchia. In occasione di ricognizioni nella zona, vari studiosi di etruscologia si persuasero che, sul crinale del monte che divide il torrente Sellate dal fiume Cecina, doveva sorgere una serie di tombe a camera di considerevole importanza. Comunque di questa testimonianza rimase solo il materiale che dal vescovo Giuseppe Gaetano Incontri fu donato al Museo Guarnacci: monili e accessori preziosissimi!

Tra lecci e abeti

La natura di Monte Soldano

Con i suoi 556 metri di altitudine, Monte Soldano è la parte più alta della foresta di Berignone, che è composta da macchia a leccio, cerro, carpino e rovere; nella quota inferiore, su una discreta fascia, la macchia assume l'aspetto di una fustaia un po' rada, nella quale si trovano anche qualche frassino e olmi di notevoli dimensioni. Oltre a un gruppo di pino domestico, in basso è notabile anche una piccola arca di conifere, composta da abete bianco, abete duglasia e in alto da piante che, pur assomigliando alle conifere, appartengono però alla famiglia delle pinacee. Il bosco di conifere di Monte Soldano occupa un'arca di un centinaio di ettari circa.

Curiosa è senz'altro la presenza di abeti da scenario appenninico che ben poco si presta all'areale tipico mediterraneo di questa zona: sono stati piantati a scopo sperimentale negli anni Trenta del Novecento. Non a caso hanno sofferto molto il susseguirsi di estati molto calde, ma la singolare freschezza del crinale consente comunque una diffusa rinnovazione.

Sopra il castello di Monte Soldano

La Caprareccia

Su questa altura si trovava un castello, detto appunto di Monte Soldano. Era di proprietà vescovile, della Diocesi di Volterra; uno dei tanti baluardi difensivi dell'egemonia ecclesiastica, distrutto in seguito dai Volterrani di fazione comunale agli inizi del Duecento. Sui resti del castello fu poi costruita una villa, della quale oggi è erede la casa poderale detta Caprareccia. Questo nome, com'è facile intuire, deriva dal nome di questo animale, in quanto sembra che un tempo vi fossero allevamenti.

Il casale, assai isolato, fu poi un fiorente podere ma oggi è quasi abbandonato ed è stato ceduto in affitto privato. Detto ciò nulla vieta di raggiungerla: qui si gode di un bellissimo panorama. Sorge nei pressi di curiosi costoni di strati rocciosi sedimentari di Arenaria formatesi milioni di anni fa; intorno vi fanno picco i suoi secolari ulivi, posti a terrazza su muri a secco. In lontananza si possono ammirare affascinanti orizzonti che da Volterra spaziano sui grigi calanchi di Mazzolla, fino a confondersi coi fumacchi di vapore delle centrali geotermiche di Larderello.

> Scopri, La Caprareccia

Sui poggi adiacenti

Castello di Frassineta

Un altro antico castello, che subì la stessa sorte di quello di Monte Soldano, è Frassineta, del quale non si conosce nemmeno la sicura ubicazione. Si dice che si trovasse su Poggio Rapale, volgarmente detto Monte Soldanino, la cui altitudine è di 523 metri, ma non si esclude che invece si ergesse su Monte Metato, alto 554 metri.

Sul Poggio Rapale si trova macchia a leccio, con arce a cespugliato e ginepro, mentre nella parte bassa le condizioni vegetative migliorano e prevale, anche se a tratti, il cerro. Sul Monte Metato prevale la macchia bassa a scopa e ginestra; la pendenza del suolo, in molti casi, rende difficile ogni tentativo di rimboschimento.

Si dice, infine, che il castello di Frassineta poteva essere stato anche a Le Tagliate, in quanto in quella zona cresce una pianta denominata Orniello, cioè un frassinello detto frascinus ornus, dal quale poi sarebbe derivato il suo nome.

Già insediamento pre-etrusco

Sul cucuzzolo della foresta

Sulla parte più elevata della Foresta di Berignone si trova Monte Soldano, dove sembra ci sia stato un insediamento pre-etrusco. Non sono mancate però testimonianze della civiltà etrusca, perché qui venne rinvenuta anche una tomba orientalizzante, databile dalla fine del VII secolo al IV secolo a.C. Questa scoperta induce ancora oggi studiosi ed appassionati di etruscologia a non escludere che, proprio nel bosco possano essere state sepolte, dall'uomo e dal tempo, consistenti testimonianze di questa lontana epoca.

La tomba fu scoperta poco prima della metà dell'Ottocento, nel podere della mensa vescovile denominato Gesseri di Berignone, in località Casavecchia. In occasione di ricognizioni nella zona, vari studiosi di etruscologia si persuasero che, sul crinale del monte che divide il torrente Sellate dal fiume Cecina, doveva sorgere una serie di tombe a camera di considerevole importanza. Comunque di questa testimonianza rimase solo il materiale che dal vescovo Giuseppe Gaetano Incontri fu donato al Museo Guarnacci: monili e accessori preziosissimi!

Tra lecci e abeti

La natura di Monte Soldano

Con i suoi 556 metri di altitudine, Monte Soldano è la parte più alta della foresta di Berignone, che è composta da macchia a leccio, cerro, carpino e rovere; nella quota inferiore, su una discreta fascia, la macchia assume l'aspetto di una fustaia un po' rada, nella quale si trovano anche qualche frassino e olmi di notevoli dimensioni. Oltre a un gruppo di pino domestico, in basso è notabile anche una piccola arca di conifere, composta da abete bianco, abete duglasia e in alto da piante che, pur assomigliando alle conifere, appartengono però alla famiglia delle pinacee. Il bosco di conifere di Monte Soldano occupa un'arca di un centinaio di ettari circa.

Curiosa è senz'altro la presenza di abeti da scenario appenninico che ben poco si presta all'areale tipico mediterraneo di questa zona: sono stati piantati a scopo sperimentale negli anni Trenta del Novecento. Non a caso hanno sofferto molto il susseguirsi di estati molto calde, ma la singolare freschezza del crinale consente comunque una diffusa rinnovazione.

Sopra il castello di Monte Soldano

La Caprareccia

Su questa altura si trovava un castello, detto appunto di Monte Soldano. Era di proprietà vescovile, della Diocesi di Volterra; uno dei tanti baluardi difensivi dell'egemonia ecclesiastica, distrutto in seguito dai Volterrani di fazione comunale agli inizi del Duecento. Sui resti del castello fu poi costruita una villa, della quale oggi è erede la casa poderale detta Caprareccia. Questo nome, com'è facile intuire, deriva dal nome di questo animale, in quanto sembra che un tempo vi fossero allevamenti.

Il casale, assai isolato, fu poi un fiorente podere ma oggi è quasi abbandonato ed è stato ceduto in affitto privato. Detto ciò nulla vieta di raggiungerla: qui si gode di un bellissimo panorama. Sorge nei pressi di curiosi costoni di strati rocciosi sedimentari di Arenaria formatesi milioni di anni fa; intorno vi fanno picco i suoi secolari ulivi, posti a terrazza su muri a secco. In lontananza si possono ammirare affascinanti orizzonti che da Volterra spaziano sui grigi calanchi di Mazzolla, fino a confondersi coi fumacchi di vapore delle centrali geotermiche di Larderello.

> Scopri, La Caprareccia

Sui poggi adiacenti

Castello di Frassineta

Un altro antico castello, che subì la stessa sorte di quello di Monte Soldano, è Frassineta, del quale non si conosce nemmeno la sicura ubicazione. Si dice che si trovasse su Poggio Rapale, volgarmente detto Monte Soldanino, la cui altitudine è di 523 metri, ma non si esclude che invece si ergesse su Monte Metato, alto 554 metri.

Sul Poggio Rapale si trova macchia a leccio, con arce a cespugliato e ginepro, mentre nella parte bassa le condizioni vegetative migliorano e prevale, anche se a tratti, il cerro. Sul Monte Metato prevale la macchia bassa a scopa e ginestra; la pendenza del suolo, in molti casi, rende difficile ogni tentativo di rimboschimento.

Si dice, infine, che il castello di Frassineta poteva essere stato anche a Le Tagliate, in quanto in quella zona cresce una pianta denominata Orniello, cioè un frassinello detto frascinus ornus, dal quale poi sarebbe derivato il suo nome.

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  • Aprile 26, 2024 00:47 local time