In Borgo di San Giusto

Mura del piano della Guerruccia

All'estremo nord di Volterra sorge il Borgo di San Giusto, ma fino al Settecento con il nome di Borgo San Giusto si intendeva tutta quella parte dell'abitato collocata al di fuori delle mura etrusche della Guerruccia. Al di là delle mura si trovava un'antica chiesa dedicata a San Giusto, vari conventi e alcune abitazioni costruite a loro volta sopra una vasta necropoli etrusca, romana e paleocristiana; questa parte di abitato è andata completamente perduta nella frana delle Balze.

Le mura tuttavia si preservarono molto più a lungo e rimasero in piedi almeno fino all'Ottocento; in questa zona, a poca distanza dall'ultima casa del borgo moderno, si trovava pure la Porta di San Marco, di antica costruzione etrusca. Con il passare degli anni l'erosione del terreno si è presa gran parte del tratto murario, ma qualcosa si osserva ancora: l'unica parte oggi visibile infatti è l'estremità Nord Ovest, quello che circonda il piano detto della Guerruccia, punto panoramico ambito per la visione delle Balze.

> Scopri, Le Balze

Percorso turistico

L'ultimo tratto murario a nord ovest

Queste mura sono fra le più famose di Volterra, soprattutto perchè si trovano a poca distanza dalle Balze, non certamente per particolari caratteristiche di conservazione. Il tratto murario è stato appellato con il nome identificativo di Guardiola, per via di una cavità nel muro che si pensa sia stata una vedetta sulla vallata sottostante.

Data la sua posizione precaria sono state effettuate lavorazioni per la messa in sicurezza dei tratti più rischiosi per i visitatori con la realizzazione di parapetti ed elementi distanziatori dai punti di possibile caduta. Un cartello ne vieta la scalata dei massi, proprio perchè i volterrani erano soliti salirci per ammirare il panorama. Lungo il percorso sono state realizzate delle aree di sosta attrezzate con panchine e pannelli didattici, anche fuori delle mura, raggiungibili mediante due scavalchi di legno, in modo da consentire una vista delle mura, sia all’interno sia all’esterno dal basso, anche in fase serale grazie ad un adeguato impianto d’illuminazione che esalta la vista notturna di questo resto archeologico.

Scopri le mura etrusche

Lungo la cinta muriaria ellenistica

Nel periodo ellenico, come le altre città dell’Etruria settentrionale, anche Volterra conosce profonde trasformazioni. Il netto incremento demografico porta la città ad ampliare le cinta di mura, che, con i suoi sette chilometri circa di sviluppo, costituisce il più esteso circuito murario etrusco.

Questa straordinaria ampiezza, le sinuosità delle valli e dei botri in cui si ingolfa, le pendenze estreme delle sponde per cui si inerpica e risale e gli ineguali poggi che gira e protegge, lasciano pensare che la cinta etrusca contenesse ben maggiore spazio che quello coperto dal vero centro urbano. Come un campo trincerato, in essa proteggevano anche grandi orti e tratti boscosi, nonchè abitanti isolati e lavatori di campagna, a fronte delle violente scorrerie nemiche. Su tutto, poi, il giro della muraglia doveva essersi spinto ad abbracciare quante più fonti poteva, così necessarie alla vita, sempre, e forza suprema di resistenza negli assedi.

> Scopri, la cinta muraria di età ellenica

In Borgo di San Giusto

Mura del piano della Guerruccia

All'estremo nord di Volterra sorge il Borgo di San Giusto, ma fino al Settecento con il nome di Borgo San Giusto si intendeva tutta quella parte dell'abitato collocata al di fuori delle mura etrusche della Guerruccia. Al di là delle mura si trovava un'antica chiesa dedicata a San Giusto, vari conventi e alcune abitazioni costruite a loro volta sopra una vasta necropoli etrusca, romana e paleocristiana; questa parte di abitato è andata completamente perduta nella frana delle Balze.

Le mura tuttavia si preservarono molto più a lungo e rimasero in piedi almeno fino all'Ottocento; in questa zona, a poca distanza dall'ultima casa del borgo moderno, si trovava pure la Porta di San Marco, di antica costruzione etrusca. Con il passare degli anni l'erosione del terreno si è presa gran parte del tratto murario, ma qualcosa si osserva ancora: l'unica parte oggi visibile infatti è l'estremità Nord Ovest, quello che circonda il piano detto della Guerruccia, punto panoramico ambito per la visione delle Balze.

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Queste mura sono fra le più famose di Volterra, soprattutto perchè si trovano a poca distanza dalle Balze, non certamente per particolari caratteristiche di conservazione. Il tratto murario è stato appellato con il nome identificativo di Guardiola, per via di una cavità nel muro che si pensa sia stata una vedetta sulla vallata sottostante.

Data la sua posizione precaria sono state effettuate lavorazioni per la messa in sicurezza dei tratti più rischiosi per i visitatori con la realizzazione di parapetti ed elementi distanziatori dai punti di possibile caduta. Un cartello ne vieta la scalata dei massi, proprio perchè i volterrani erano soliti salirci per ammirare il panorama. Lungo il percorso sono state realizzate delle aree di sosta attrezzate con panchine e pannelli didattici, anche fuori delle mura, raggiungibili mediante due scavalchi di legno, in modo da consentire una vista delle mura, sia all’interno sia all’esterno dal basso, anche in fase serale grazie ad un adeguato impianto d’illuminazione che esalta la vista notturna di questo resto archeologico.

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Lungo la cinta muriaria ellenistica

Nel periodo ellenico, come le altre città dell’Etruria settentrionale, anche Volterra conosce profonde trasformazioni. Il netto incremento demografico porta la città ad ampliare le cinta di mura, che, con i suoi sette chilometri circa di sviluppo, costituisce il più esteso circuito murario etrusco.

Questa straordinaria ampiezza, le sinuosità delle valli e dei botri in cui si ingolfa, le pendenze estreme delle sponde per cui si inerpica e risale e gli ineguali poggi che gira e protegge, lasciano pensare che la cinta etrusca contenesse ben maggiore spazio che quello coperto dal vero centro urbano. Come un campo trincerato, in essa proteggevano anche grandi orti e tratti boscosi, nonchè abitanti isolati e lavatori di campagna, a fronte delle violente scorrerie nemiche. Su tutto, poi, il giro della muraglia doveva essersi spinto ad abbracciare quante più fonti poteva, così necessarie alla vita, sempre, e forza suprema di resistenza negli assedi.

> Scopri, la cinta muraria di età ellenica

BIBLIOGRAFIA
R. SABELLI, Lavori alla Guerruccia, in "Mura Etrusche di Volterra: Conservazione e Valorizzazione", Dipartimento di Costruzioni e Restauro dell’Università degli Studi di Firenze, 2012, p. 55-58
A. FURIESI, Borgo San Giusto, in "Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio: strade - piazze - palazzi - chiese - ville e opere d'arte del volterrano", Pacini, 1997 p. 509
A. FURIESI, Le Balze, in "Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio: strade - piazze - palazzi - chiese - ville e opere d'arte del volterrano", Pacini, 1997 p. 580

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