Le ricchezze della Diocesi

All'interno di una chiesa consacrata

Il museo fu istituito negli anni Trenta del secolo scorso presso il Palazzo vescovile, auspicato da Corrado Ricci nei primi del Novecento e costituito grazie al Canonico della Cattedrale Maurizio Cavallini. Costretto alla chiusura per alcuni danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale riaprì e richiuse a fasi alterne fino alla fine del secolo a fronte di continui e annosi interventi strutturali. Dunque riaprì negli anni Cinquanta, chiuse negli anni Ottanta, riaprì negli anni Novanta, fino ad arrivare alla decisione meno onerosa di spostare il museo nella bellissima Chiesa di Sant'Agostino.

Il museo riprende vita seguendo il progetto di allestimento di Guicciardini & Magni Architetti; al suo interno trovano dimora molti corredi religiosi di chiese, pievi e oratori che si sono susseguiti nel tempo nel vasto territorio della antica Diocesi di Volterra e che oggi non svolgono più, o solo in parte, le loro funzioni per le quali erano stati edificati. Una collezione da vedere in un amalgama riuscito tra uno stile contemporaneo della mostra stessa e l'arredamento volutamente inalterato della chiesa di Sant'Agostino ospitante.

In Piazza XX Settembre

Una chiesa per gli Agostiniani

Inizialmente la chiesa di Sant'Agostino presentava una sola navata con copertura a capriate. Tra il Seicento e il Settecento a Volterra, dopo la ristrutturazione del Duomo, si assisté ad una revisione più o meno marcata delle altre chiese della città. Se alcune limitarono gli interventi al solo aspetto decorativo-figurativo, altre ripensarono sia l'interno che l'esterno, determinando una nuova struttura dell'edificio religioso. In Sant'Agostino l'intervento è andato ad interessare la ridefinizione non solo decorativa, ma l'intera volumetria interna.

Così la chiesa duecentesca a capanna si era trasformata in uno spazio a tre navate coperte con volte ribassate. L'impianto comunque, diversamente dalle decorazioni, di tendenze più tardo-barocche, rimane impiantato ad una linea neo cinquecentesca. La facciata, per metà romanica e per l'altra metà settecentesca, venne sormontata da quattro busti in pietra raffiguranti i Santi Agostino, Tommaso da Villanova, Nicola e Monica. Lungo le navate laterali ci sono cinque altari per parte, mentre due cappelle si aprono nella navata destra e due ai lati del coro.

> Scopri, Chiesa di Sant'Agostino

Le ricchezze della Diocesi

All'interno di una chiesa consacrata

Il museo fu istituito negli anni Trenta del secolo scorso presso il Palazzo vescovile, auspicato da Corrado Ricci nei primi del Novecento e costituito grazie al Canonico della Cattedrale Maurizio Cavallini. Costretto alla chiusura per alcuni danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale riaprì e richiuse a fasi alterne fino alla fine del secolo a fronte di continui e annosi interventi strutturali. Dunque riaprì negli anni Cinquanta, chiuse negli anni Ottanta, riaprì negli anni Novanta, fino ad arrivare alla decisione meno onerosa di spostare il museo nella bellissima Chiesa di Sant'Agostino.

Il museo riprende vita seguendo il progetto di allestimento di Guicciardini & Magni Architetti; al suo interno trovano dimora molti corredi religiosi di chiese, pievi e oratori che si sono susseguiti nel tempo nel vasto territorio della antica Diocesi di Volterra e che oggi non svolgono più, o solo in parte, le loro funzioni per le quali erano stati edificati. Una collezione da vedere in un amalgama riuscito tra uno stile contemporaneo della mostra stessa e l'arredamento volutamente inalterato della chiesa di Sant'Agostino ospitante.

In Piazza XX Settembre

Una chiesa per gli Agostiniani

Inizialmente la chiesa di Sant'Agostino presentava una sola navata con copertura a capriate. Tra il Seicento e il Settecento a Volterra, dopo la ristrutturazione del Duomo, si assisté ad una revisione più o meno marcata delle altre chiese della città. Se alcune limitarono gli interventi al solo aspetto decorativo-figurativo, altre ripensarono sia l'interno che l'esterno, determinando una nuova struttura dell'edificio religioso. In Sant'Agostino l'intervento è andato ad interessare la ridefinizione non solo decorativa, ma l'intera volumetria interna.

Così la chiesa duecentesca a capanna si era trasformata in uno spazio a tre navate coperte con volte ribassate. L'impianto comunque, diversamente dalle decorazioni, di tendenze più tardo-barocche, rimane impiantato ad una linea neo cinquecentesca. La facciata, per metà romanica e per l'altra metà settecentesca, venne sormontata da quattro busti in pietra raffiguranti i Santi Agostino, Tommaso da Villanova, Nicola e Monica. Lungo le navate laterali ci sono cinque altari per parte, mentre due cappelle si aprono nella navata destra e due ai lati del coro.

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  • Marzo 29, 2024 14:04 local time