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Settembre 12, 2024 16:52 local time
Le bettole di Volterra nel Seicento erano quattro, ma nei due secoli successivi si moltiplicarono fino ad arrivare a una cinquantina a metà dell’Ottocento. Le prime quattro erano situate una in Piazza dei Priori, una nella zona di Sant'Agnolo, una a Porta a Selci, una a Prato Marzo. Nonostante siano passati secoli, ancora oggi una di queste quattro attività risulta essere attiva; l'antica bettola di Porta a Selci resiste al cambiamento!
Dagli anni Quaranta del secolo scorso, con una tradizione familiare nel campo della ristorazione, è qui presente l’Osteria La Pace. L’oste Giampaolo Vannini, per gli amici Geppo, è l'ultimo capostipite della famiglia. Simpatico, burlone e professionalmente preparato Geppo passa da un tavolo all’altro consigliando ai clienti i piatti migliori e i vini da abbinare, mentre la moglie Monica gestisce sapientemente la cucina e prepara le cose più buone. Tutti i loro piatti sono realizzati con i prodotti di stagione ed i primi sono fatti con pasta fresca di loro produzione.
Difficile trovare un locale poco “turistico” dentro le mura di Volterra, ma quest’osteria, un po’ defilata rispetto alle vie principali e alle relative trappole per turisti, si rivela una meta gradita per una sosta, magari dopo aver visitato i migliori punti di interesse del centro storico.
Osteria La Pace si trova di fronte alla Fortezza Medicea. Uno spaccato medievale, assolutamente da carpire, che si estende anche all'interno del locale con le sue sale super suggestive. All’interno del locale, infatti, si possono vedere pareti portanti con bozze etrusche e muratura medievale fiorentina. In un angolo del locale è presente anche l’incavo di una curiosa cisterna: in alto è possibile vedere la botola dal quale prelevavano l’acqua e in basso non rimane altro che il fondo oscuro di questo antico serbatoio. Per chi vuole passare una esperienza diversa dalla consuetudine, in questa cisterna è stato creato un piano sospeso, sul quale è possibile mangiare in intimità. In queste occasioni il calore del buon vino delle nostre terre, servito anche a mescita, accompagna la sincerità di una cucina stagionale, fatta da ingredienti scelti a filiera corta, e una selezione di gastronomia locale.
L’edificio nel quale è insediata l’osteria trasuda di storia. Si pensa, con dati non ancora del tutto certi, che qui ci fosse la prima cappella di San Pierino, nonché prima sede della Compagnia omonima.
L’ultimo lunedì di carnevale, la Compagnia di San Pierino aveva la consuetudine di preparare un pranzo a circa cinquecento poveri della città. Data la grande quantità di partecipanti, il pranzo detto “della volpe”, dalla sede iniziò ad essere servito all'aperto nella Piazza XX Settembre e sul prato dinanzi alla chiesa di Sant’Agostino, oggi non più esistente. A benedire le mense veniva il vescovo e servivano a tavola i fratelli della Compagnia. Negli anni successivi, il tempo inclemente dell’inverno volterrano, in un luogo dove soffia terribilmente la tramontana, indusse gli organizzatori a spostare tale pranzo nel chiostro anteriore degli Agostiniani.
La Compagnia fu soppressa nell'epoca di Leopoldo, quasi alla fine del Settecento e da allora ogni iniziativa cessò di esistere.
All’interno dell’Osteria puoi ammirare tutte le coppe e le medaglie vinte da Giampaolo Vannini e tante foto che lo ritraggono nei suoi anni di gloria nel campo dei motori. Se siete appassionati delle competizioni motoristiche chiedetegli qualcosa: Geppo sarà felice di raccontarvi un sacco di aneddoti divertenti.
Per non essere del tutto impreparati, qualche informazione la anticipiamo noi. Giampaolo mosse i primi passi della sua carriera motoristica con le moto nel campionato italiano della Montagna. Si rivelò sin da subito un talento innato, anche se, purtroppo, i sogni di una brillante carriera motociclistica sperata si conclusero bruscamente per un incidente gravissimo occorso al Mugello. Dodici anni dopo dall'evento funesto, poco più che trentenne, Giampaolo riprese a gareggiare ancora, ma questa volta con le quattro ruote. Allora, come tutti i piloti purosangue, decise di inseguire nuovi ambiziosi traguardi raggiungendoli con grande dedizione e maestria. Ancora oggi, nonostante l'età che avanza, si rivela sempre una sorpresa, sia nelle gare locali che in quelle toscane.
Le bettole di Volterra nel Seicento erano quattro, ma nei due secoli successivi si moltiplicarono fino ad arrivare a una cinquantina a metà dell’Ottocento. Le prime quattro erano situate una in Piazza dei Priori, una nella zona di Sant'Agnolo, una a Porta a Selci, una a Prato Marzo. Nonostante siano passati secoli, ancora oggi una di queste quattro attività risulta essere attiva; l'antica bettola di Porta a Selci resiste al cambiamento!
Dagli anni Quaranta del secolo scorso, con una tradizione familiare nel campo della ristorazione, è qui presente l’Osteria La Pace. L’oste Giampaolo Vannini, per gli amici Geppo, è l'ultimo capostipite della famiglia. Simpatico, burlone e professionalmente preparato Geppo passa da un tavolo all’altro consigliando ai clienti i piatti migliori e i vini da abbinare, mentre la moglie Monica gestisce sapientemente la cucina e prepara le cose più buone. Tutti i loro piatti sono realizzati con i prodotti di stagione ed i primi sono fatti con pasta fresca di loro produzione.
Difficile trovare un locale poco “turistico” dentro le mura di Volterra, ma quest’osteria, un po’ defilata rispetto alle vie principali e alle relative trappole per turisti, si rivela una meta gradita per una sosta, magari dopo aver visitato i migliori punti di interesse del centro storico.
Osteria La Pace si trova di fronte alla Fortezza Medicea. Uno spaccato medievale, assolutamente da carpire, che si estende anche all'interno del locale con le sue sale super suggestive. All’interno del locale, infatti, si possono vedere pareti portanti con bozze etrusche e muratura medievale fiorentina. In un angolo del locale è presente anche l’incavo di una curiosa cisterna: in alto è possibile vedere la botola dal quale prelevavano l’acqua e in basso non rimane altro che il fondo oscuro di questo antico serbatoio. Per chi vuole passare una esperienza diversa dalla consuetudine, in questa cisterna è stato creato un piano sospeso, sul quale è possibile mangiare in intimità. In queste occasioni il calore del buon vino delle nostre terre, servito anche a mescita, accompagna la sincerità di una cucina stagionale, fatta da ingredienti scelti a filiera corta, e una selezione di gastronomia locale.
L’edificio nel quale è insediata l’osteria trasuda di storia. Si pensa, con dati non ancora del tutto certi, che qui ci fosse la prima cappella di San Pierino, nonché prima sede della Compagnia omonima.
L’ultimo lunedì di carnevale, la Compagnia di San Pierino aveva la consuetudine di preparare un pranzo a circa cinquecento poveri della città. Data la grande quantità di partecipanti, il pranzo detto “della volpe”, dalla sede iniziò ad essere servito all'aperto nella Piazza XX Settembre e sul prato dinanzi alla chiesa di Sant’Agostino, oggi non più esistente. A benedire le mense veniva il vescovo e servivano a tavola i fratelli della Compagnia. Negli anni successivi, il tempo inclemente dell’inverno volterrano, in un luogo dove soffia terribilmente la tramontana, indusse gli organizzatori a spostare tale pranzo nel chiostro anteriore degli Agostiniani.
La Compagnia fu soppressa nell'epoca di Leopoldo, quasi alla fine del Settecento e da allora ogni iniziativa cessò di esistere.
All’interno dell’Osteria puoi ammirare tutte le coppe e le medaglie vinte da Giampaolo Vannini e tante foto che lo ritraggono nei suoi anni di gloria nel campo dei motori. Se siete appassionati delle competizioni motoristiche chiedetegli qualcosa: Geppo sarà felice di raccontarvi un sacco di aneddoti divertenti.
Per non essere del tutto impreparati, qualche informazione la anticipiamo noi. Giampaolo mosse i primi passi della sua carriera motoristica con le moto nel campionato italiano della Montagna. Si rivelò sin da subito un talento innato, anche se, purtroppo, i sogni di una brillante carriera motociclistica sperata si conclusero bruscamente per un incidente gravissimo occorso al Mugello. Dodici anni dopo dall'evento funesto, poco più che trentenne, Giampaolo riprese a gareggiare ancora, ma questa volta con le quattro ruote. Allora, come tutti i piloti purosangue, decise di inseguire nuovi ambiziosi traguardi raggiungendoli con grande dedizione e maestria. Ancora oggi, nonostante l'età che avanza, si rivela sempre una sorpresa, sia nelle gare locali che in quelle toscane.