Percorrendo Via Vittorio Veneto, prima di entrare in città da Porta a Selci, una piazza alberata attira l'attenzione. Se dalla Porta a Selci verso il Seminario si sviluppano le imponenti mura medievali, dove sono ben visibili alcuni resti dell’antica cinta etrusca, dalla parte opposta e sotto valle si sviluppa un secolare e rispettoso Parco della Rimembranza.
La piazzetta, oggi Piazza Unità, era anticamente chiamata Piazza degli Alberini. La zona è tutta ricoperta da una ricca vegetazione, della quale si nota la prevalenza di cipressi disposti in lunghi filari di quattro. Nella nostra Toscana i cipressi sono alberi iconici e funzionali per delineare i confini e per rimarcare la presenza di un cimitero che sia fisico o semplicemente astratto in un onore di qualche evento tragico. In questo caso assolvono il loro compito come segnaposti di un Parco della Rimembranza e di una Ara Votiva, allestita poco dopo la prima guerra mondiale in memoria dei caduti del 1915-18. Fu inaugurata negli anni Venti del secolo scorso, alla presenza di Vittorio Emanuele III, in occasione della visita del monarca, giunto sulla carrozza reale del treno che conduceva da Saline a Volterra.
Sulle quattro pareti del monumento commemorativo sono trascritti i nomi di coloro che persero la vita, combattendo per la libertà, durante il periodo della Prima Guerra Mondiale. I nomi sono davvero tantissimi.
Una iscrizione lì collocata dal Municipio della cittadinanza di Volterra, così recita:
l nomi dei caduti volterrani
nella grande guerra
consacrata alla vittoria d’Italia.
La gioventù, la vita
si rinnovino e risorgano in queste piante
a gloria imperitura
custodii al culto del cittadino.
Di fronte all'Ara Votiva, sulle mura medievali sono apposte varie lapidi, di epoche diverse, che ricordano il difficile cammino della nazione italiana dal Risorgimento alla Liberazione. Sono così eternati i nomi dei volterrani caduti nelle guerre d'indipendenza con le vicende di Curtatone e Montanara. Poi sono ricordati, in onore del 220° reggimento, i trentotto soldati di Volterra morti a Derna nelle imprese coloniali della Libia. Una pietra ricorda anche il nome fatale di Adua, restituita alla sovranità d'Italia nel segno del Littorio con grande sacrificio.
Ulteriori lapidi continuano la serie dei monumenti commemorativi. Ben evidente il pensiero per i centonove caduti nella seconda guerra mondiale e nella Lotta di Liberazione. Una è dedicata alla prigionia dei volterrani nei campi di concentramento tedeschi, seguita dal ricordo dei ventuno giovani volterrani che caddero nella resistenza contro il Nazifascismo; un'altra ricorda invece l'ingresso delle truppe americane a Volterra il 9 luglio 1944. Infine l'ultima lapide è stata collocata dai combattenti e militi di Volterra a ricordo del decennale del Milite Ignoto.
Percorrendo Via Vittorio Veneto, prima di entrare in città da Porta a Selci, una piazza alberata attira l'attenzione. Se dalla Porta a Selci verso il Seminario si sviluppano le imponenti mura medievali, dove sono ben visibili alcuni resti dell’antica cinta etrusca, dalla parte opposta e sotto valle si sviluppa un secolare e rispettoso Parco della Rimembranza.
La piazzetta, oggi Piazza Unità, era anticamente chiamata Piazza degli Alberini. La zona è tutta ricoperta da una ricca vegetazione, della quale si nota la prevalenza di cipressi disposti in lunghi filari di quattro. Nella nostra Toscana i cipressi sono alberi iconici e funzionali per delineare i confini e per rimarcare la presenza di un cimitero che sia fisico o semplicemente astratto in un onore di qualche evento tragico. In questo caso assolvono il loro compito come segnaposti di un Parco della Rimembranza e di una Ara Votiva, allestita poco dopo la prima guerra mondiale in memoria dei caduti del 1915-18. Fu inaugurata negli anni Venti del secolo scorso, alla presenza di Vittorio Emanuele III, in occasione della visita del monarca, giunto sulla carrozza reale del treno che conduceva da Saline a Volterra.
Sulle quattro pareti del monumento commemorativo sono trascritti i nomi di coloro che persero la vita, combattendo per la libertà, durante il periodo della Prima Guerra Mondiale. I nomi sono davvero tantissimi.
Una iscrizione lì collocata dal Municipio della cittadinanza di Volterra, così recita:
l nomi dei caduti volterrani
nella grande guerra
consacrata alla vittoria d’Italia.
La gioventù, la vita
si rinnovino e risorgano in queste piante
a gloria imperitura
custodii al culto del cittadino.
Di fronte all'Ara Votiva, sulle mura medievali sono apposte varie lapidi, di epoche diverse, che ricordano il difficile cammino della nazione italiana dal Risorgimento alla Liberazione. Sono così eternati i nomi dei volterrani caduti nelle guerre d'indipendenza con le vicende di Curtatone e Montanara. Poi sono ricordati, in onore del 220° reggimento, i trentotto soldati di Volterra morti a Derna nelle imprese coloniali della Libia. Una pietra ricorda anche il nome fatale di Adua, restituita alla sovranità d'Italia nel segno del Littorio con grande sacrificio.
Ulteriori lapidi continuano la serie dei monumenti commemorativi. Ben evidente il pensiero per i centonove caduti nella seconda guerra mondiale e nella Lotta di Liberazione. Una è dedicata alla prigionia dei volterrani nei campi di concentramento tedeschi, seguita dal ricordo dei ventuno giovani volterrani che caddero nella resistenza contro il Nazifascismo; un'altra ricorda invece l'ingresso delle truppe americane a Volterra il 9 luglio 1944. Infine l'ultima lapide è stata collocata dai combattenti e militi di Volterra a ricordo del decennale del Milite Ignoto.
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Febbraio 15, 2025 22:43 local time