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Dicembre 14, 2024 19:08 local time
Quando si parla di botteghe della carne in Via Ricciarelli si propina spesso un aneddoto della Volterra rurale che frequentemente viene raccontato per descrivere quella che era l’animosità degli abitanti di contrada Santa Maria. Una volta c’era Nocca; appariva all’inizio di Via San Felice e con l’immancabile carretto o senza salutava le donne che, salvo che nelle stagioni rigide, stavano in gruppi, sedute su panchetti o seggiole, a cucire, a fare la calza oppure a spolverare o lustrare pezzi di alabastro. Il saluto era gridato o cantato e si risolveva in un «salve donne!», dopo di che attaccava subito il canto del macellaio «Donne! C’è la carne in via Ricciarelli, al numero undici, da Lorenzo!»; una pausa e poi riattaccava, fino a che non spariva in casa.
A quei tempi degli anni Trenta del secolo scorso la carne non c’era spesso sulle tavole di molti e di macellerie ne bastavano poche per soddisfare il bisogno di pochi. Ma erano tempi magri per tutti, si sa; la guerra impoveriva e mancava ormai da anni la speranza di investire sul breve termine. Ad esempio, quella macelleria di Lorenzo andò a cessare proprio nel periodo del secondo dopoguerra.
Pochi anni dopo ci fu una inversione di rotta. Dopo la liberazione dell’Italia, la nazione si avviava in quello che poi venne definito il Miracolo Economico Italiano. Dalla fine degli anni Quaranta fino agli anni Sessanta, a Volterra non mancavano di certo le macellerie; in pratica ogni via e isolato aveva il suo macellaio di fiducia.
Oggi siamo ritornati in una fase di regresso, le macellerie si contano nuovamente sulle dita di una mano. I tempi cambiano e a farne le spese spesso è la tradizione, così anche le belle macellerie di una volta sembrano in via d’estinzione. Fortuna, come vuole la legge darwiniana, le migliori sopravvivono: l’Antica Macelleria, in quel di Via Ricciarelli, è un esempio.
L’Antica Macelleria vanta di una tradizione storica iniziata nel 1948. Un punto di riferimento per tanti volterrani ed è ormai sinonimo di qualità e cortesia; un titolo prezioso guadagnato in anni di servizio al cliente, fornendo carni genuine ed attentamente selezionate.
La passione per questo mestiere Gregorio Tagliamenti l’ha scoperta col tempo. Ha iniziato a lavorare in prova in questa macelleria nell’ottobre del 2015, per poi comprarsi l’attività appena due anni dopo. Amore puro.
Gregorio gestisce questa attività da solo. È un mestiere duro. Dietro al bancone del negozio c’è un professionista che spende tutta la sua esperienza maturata in anni di visite e selezione negli allevamenti, di levatacce all’alba per seguire la macellazione, di cura e controllo di tutte le fasi di frollatura e taglio. E poi si aggiorna mantenendo alto il nome della macelleria, che è una grande responsabilità; prende spunto da riviste del settore, dal web e fa tesoro dei consigli dei vecchi proprietari. Approfondisce anche su ricette e cotture dando la possibilità di portare in tavola un prodotto genuino e sano. La ricompensa è la soddisfazione del cliente: il suo sorriso quando torna in negozio contento è il giusto carburante.
La bottega è proprio piccola, rustica al punto di essere la rievocazione vivente di un passato mai vissuto: ci sono delle vecchie foto, i ganci pendenti dal soffitto e alcuni strumenti antichi per il taglio appesi al muro come memorabilia. Qui possiamo trovare la carne di maiale delle nostre zone, da cui Gregorio produce salsicce, salami e sbriciolone. Troviamo carne di vitello per la maggior parte italiana e di qualità ottima, oppure spiedini di pollo e di tacchino, involtini di pollo con pancetta fresca, già insaporiti da cuocere e mangiare. Sul bancone possiamo trovare anche involtini di vitello con salsiccia, con mortadella, con prosciutto e formaggio; nel periodo invernale i buonissimi fegatelli macinati, già cotti nello strutto, da riscaldare e mangiare, pronti in due minuti.
Nel fine settimana Gregorio si dedica pure alla cottura delle lasagne e delle carni: polli arrosto, tacchino ripieno e arrosto, roast-beef, petto di pollo ripieno con prosciutto e formaggio o wurstel e coniglio arrosto e ripieno, per esempio. Oltre alle carni presta attenzione ai condimenti e agli accompagnamenti. Dunque, ampio spazio ai sughi pronti e ai vini di qualità.
Quando si parla di botteghe della carne in Via Ricciarelli si propina spesso un aneddoto della Volterra rurale che frequentemente viene raccontato per descrivere quella che era l’animosità degli abitanti di contrada Santa Maria. Una volta c’era Nocca; appariva all’inizio di Via San Felice e con l’immancabile carretto o senza salutava le donne che, salvo che nelle stagioni rigide, stavano in gruppi, sedute su panchetti o seggiole, a cucire, a fare la calza oppure a spolverare o lustrare pezzi di alabastro. Il saluto era gridato o cantato e si risolveva in un «salve donne!», dopo di che attaccava subito il canto del macellaio «Donne! C’è la carne in via Ricciarelli, al numero undici, da Lorenzo!»; una pausa e poi riattaccava, fino a che non spariva in casa.
A quei tempi degli anni Trenta del secolo scorso la carne non c’era spesso sulle tavole di molti e di macellerie ne bastavano poche per soddisfare il bisogno di pochi. Ma erano tempi magri per tutti, si sa; la guerra impoveriva e mancava ormai da anni la speranza di investire sul breve termine. Ad esempio, quella macelleria di Lorenzo andò a cessare proprio nel periodo del secondo dopoguerra.
Pochi anni dopo ci fu una inversione di rotta. Dopo la liberazione dell’Italia, la nazione si avviava in quello che poi venne definito il Miracolo Economico Italiano. Dalla fine degli anni Quaranta fino agli anni Sessanta, a Volterra non mancavano di certo le macellerie; in pratica ogni via e isolato aveva il suo macellaio di fiducia.
Oggi siamo ritornati in una fase di regresso, le macellerie si contano nuovamente sulle dita di una mano. I tempi cambiano e a farne le spese spesso è la tradizione, così anche le belle macellerie di una volta sembrano in via d’estinzione. Fortuna, come vuole la legge darwiniana, le migliori sopravvivono: l’Antica Macelleria, in quel di Via Ricciarelli, è un esempio.
L’Antica Macelleria vanta di una tradizione storica iniziata nel 1948. Un punto di riferimento per tanti volterrani ed è ormai sinonimo di qualità e cortesia; un titolo prezioso guadagnato in anni di servizio al cliente, fornendo carni genuine ed attentamente selezionate.
La passione per questo mestiere Gregorio Tagliamenti l’ha scoperta col tempo. Ha iniziato a lavorare in prova in questa macelleria nell’ottobre del 2015, per poi comprarsi l’attività appena due anni dopo. Amore puro.
Gregorio gestisce questa attività da solo. È un mestiere duro. Dietro al bancone del negozio c’è un professionista che spende tutta la sua esperienza maturata in anni di visite e selezione negli allevamenti, di levatacce all’alba per seguire la macellazione, di cura e controllo di tutte le fasi di frollatura e taglio. E poi si aggiorna mantenendo alto il nome della macelleria, che è una grande responsabilità; prende spunto da riviste del settore, dal web e fa tesoro dei consigli dei vecchi proprietari. Approfondisce anche su ricette e cotture dando la possibilità di portare in tavola un prodotto genuino e sano. La ricompensa è la soddisfazione del cliente: il suo sorriso quando torna in negozio contento è il giusto carburante.
La bottega è proprio piccola, rustica al punto di essere la rievocazione vivente di un passato mai vissuto: ci sono delle vecchie foto, i ganci pendenti dal soffitto e alcuni strumenti antichi per il taglio appesi al muro come memorabilia. Qui possiamo trovare la carne di maiale delle nostre zone, da cui Gregorio produce salsicce, salami e sbriciolone. Troviamo carne di vitello per la maggior parte italiana e di qualità ottima, oppure spiedini di pollo e di tacchino, involtini di pollo con pancetta fresca, già insaporiti da cuocere e mangiare. Sul bancone possiamo trovare anche involtini di vitello con salsiccia, con mortadella, con prosciutto e formaggio; nel periodo invernale i buonissimi fegatelli macinati, già cotti nello strutto, da riscaldare e mangiare, pronti in due minuti.
Nel fine settimana Gregorio si dedica pure alla cottura delle lasagne e delle carni: polli arrosto, tacchino ripieno e arrosto, roast-beef, petto di pollo ripieno con prosciutto e formaggio o wurstel e coniglio arrosto e ripieno, per esempio. Oltre alle carni presta attenzione ai condimenti e agli accompagnamenti. Dunque, ampio spazio ai sughi pronti e ai vini di qualità.