L’artigianato artistico e quello tradizionale è un mondo assai variegato. A Volterra ci sono centinaia di aziende con caratteristiche diverse: per dimensione e organizzazione produttiva, per tipologia e qualità di prodotto, per propensione rispetto al mercato. Riconoscere queste peculiarità equivale a capire che, nel campo della promozione dell’artigianato, non esiste un modello “vincente” unico, ma tante possibili “buone pratiche”, calibrate sulle reali esigenze dei clienti.
Sempre immersa nella creatività, spesso nascosta tra le volute di polvere d'alabastro, Elisa offre grandi visioni di manualità. Soffermati per un acquisto o semplicemente per una chiacchierata informale, potresti avere l'occasione di osservare alcune fasi della lavorazione dell'alabastro, dall'ideazione, al completamento delle opere tutte uniche tra loro.
La bottega in questione, un loculo di cinque metri per tre che da su Via di Sotto, è parte di un complesso ancor più grande rappresentato da Palazzo Guarnacci; da notare, sopra una delle finestre del pianterreno, lo stemma della famiglia.
Via di Sotto è una strada caratteristica, interessante per una particolare curiosità della vita cittadina. Quando il Comune di Volterra era proprietario delle Saline, dalle quali ritraeva il maggior cespite delle Entrate pubbliche, tutto il sale laggiù fabbricato veniva trasportato nei magazzini della città. Il trasporto veniva fatto a bastina su per le dirupate strette vie medioevali, tutte selciate di piccole pietre, perciò occorreva un numero stragrande di animali da soma. Gli animali da soma erano di uso frequente anche per trasportare l'acqua dei fiumi a valle su in centro storico e per tutti questi lavori di carico erano preferibilmente usati gli asini, dal passo tranquillo e dal piede sicuro, e dei quali, dicono alcuni cronisti del tempo, una interminabile teoria vedevasi arrampicare e discendere per le erte straducole.
Per tanta quantità di asini occorrevano altrettante stalle; in Via di Sotto si trovavano la maggior parte delle stalle del centro storico, per cui non è un caso se questa strada fu per molto tempo conosciuta come Via degli Asinari.
Con cento anni alle spalle la famiglia Grandoli ha sondato diverse tecniche di produzione alabastrina.
Nonno Emilio era tornitore e propendeva per la tecnica dello scorollamento, la precisione era tutto. Lo zio Valdo era forte per scatole e colonnine, per oggetti geometrici predefiniti, più al servizio della funzionalità che all’arte. Babbo Velio invece aveva uno spirito più creativo ed era opposto a Valdo. L’altro zio Aulo infine si era appassionato alla raffigurazione artistica degli animali. Ad ognuno il suo stile, ma il fatto di averli maturati nella solita famiglia ha dato loro un vantaggio nella visione del mercato. Il meritato successo è espresso dal fatto che lavorano costantemente per clienti facoltosi italiani e stranieri.
La passione è di casa, produzioni raffinate e disegni esclusivi. È l’innovazione e la capacità di sperimentare la buona pratica che la famiglia Grandoli ha custodito gelosamente negli anni, arrivando fino ai giorni nostri.
> Scopri, La Bottega di Aulo Grandoli
> Scopri, La Bottega di Velio Grandoli
L’artigianato artistico e quello tradizionale è un mondo assai variegato. A Volterra ci sono centinaia di aziende con caratteristiche diverse: per dimensione e organizzazione produttiva, per tipologia e qualità di prodotto, per propensione rispetto al mercato. Riconoscere queste peculiarità equivale a capire che, nel campo della promozione dell’artigianato, non esiste un modello “vincente” unico, ma tante possibili “buone pratiche”, calibrate sulle reali esigenze dei clienti.
Sempre immersa nella creatività, spesso nascosta tra le volute di polvere d'alabastro, Elisa offre grandi visioni di manualità. Soffermati per un acquisto o semplicemente per una chiacchierata informale, potresti avere l'occasione di osservare alcune fasi della lavorazione dell'alabastro, dall'ideazione, al completamento delle opere tutte uniche tra loro.
La bottega in questione, un loculo di cinque metri per tre che da su Via di Sotto, è parte di un complesso ancor più grande rappresentato da Palazzo Guarnacci; da notare, sopra una delle finestre del pianterreno, lo stemma della famiglia.
Via di Sotto è una strada caratteristica, interessante per una particolare curiosità della vita cittadina. Quando il Comune di Volterra era proprietario delle Saline, dalle quali ritraeva il maggior cespite delle Entrate pubbliche, tutto il sale laggiù fabbricato veniva trasportato nei magazzini della città. Il trasporto veniva fatto a bastina su per le dirupate strette vie medioevali, tutte selciate di piccole pietre, perciò occorreva un numero stragrande di animali da soma. Gli animali da soma erano di uso frequente anche per trasportare l'acqua dei fiumi a valle su in centro storico e per tutti questi lavori di carico erano preferibilmente usati gli asini, dal passo tranquillo e dal piede sicuro, e dei quali, dicono alcuni cronisti del tempo, una interminabile teoria vedevasi arrampicare e discendere per le erte straducole.
Per tanta quantità di asini occorrevano altrettante stalle; in Via di Sotto si trovavano la maggior parte delle stalle del centro storico, per cui non è un caso se questa strada fu per molto tempo conosciuta come Via degli Asinari.
Con cento anni alle spalle la famiglia Grandoli ha sondato diverse tecniche di produzione alabastrina.
Nonno Emilio era tornitore e propendeva per la tecnica dello scorollamento, la precisione era tutto. Lo zio Valdo era forte per scatole e colonnine, per oggetti geometrici predefiniti, più al servizio della funzionalità che all’arte. Babbo Velio invece aveva uno spirito più creativo ed era opposto a Valdo. L’altro zio Aulo infine si era appassionato alla raffigurazione artistica degli animali. Ad ognuno il suo stile, ma il fatto di averli maturati nella solita famiglia ha dato loro un vantaggio nella visione del mercato. Il meritato successo è espresso dal fatto che lavorano costantemente per clienti facoltosi italiani e stranieri.
La passione è di casa, produzioni raffinate e disegni esclusivi. È l’innovazione e la capacità di sperimentare la buona pratica che la famiglia Grandoli ha custodito gelosamente negli anni, arrivando fino ai giorni nostri.
> Scopri, La Bottega di Aulo Grandoli
> Scopri, La Bottega di Velio Grandoli