Azione, Documentario
Vi proponiamo una esperienza turistica per comprendere al meglio la città di Volterra; ci focalizziamo dunque su uno dei Comuni della Valdicecina per allungare la vostra checklist delle attività da fare. Sono alcuni consigli per gli amanti dei generi documentarisitici, alla scoperta delle tradizioni locali a tu per tu con i diretti narratori; suggerimenti preziosi per gli appassionati dell’azione, in cui le visite, a discrezione degli artigiani, possono trasformarsi in occasioni uniche per impugnare i loro strumenti del mestiere.
La lavorazione a mano è una firma chiara che identifica la realtà lavorativa volterrana: tutto quello che significa oggi “Made in Italy” è in qualche modo il risultato della vita, del lavoro e del saper fare che si svolgono nelle botteghe artigiane. In questi luoghi si attuano da secoli un susseguirsi di insegnamenti non scritti dove l’esperienza si erige a maestro, dove il mancato cambio generazionale si eleva a obliatore.
Gli oggetti sono espressione di uno strano miscuglio di arte, tecnica, caratteristiche geofisiche, storia e paesaggio di questo territorio di cui fanno parte; la bottega è la loro casa. La bottega, non è solo il luogo in cui si attua la vendita tout-court dell’oggetto, ma è anche un laboratorio, in cui il fare esprime e tramanda la sapienza tecnica dell’artigiano, e un atelier, in cui la manualità diviene sapere e la tecnica diviene arte riconoscendosi nella sua unicità.
La meccanizzazione e la digitalizzazione hanno reso i processi produttivi immediati e facilmente riproducibili, ad evidente discapito dell’originalità creativa: al contrario, nelle botteghe, si continua silenziosamente a tramandare un sapere sempre più antico, di cui ormai pochi conoscono i segreti. La figura dell’artigiano nel mondo contemporaneo sembra perciò configurarsi come una sorta di iniziato ad un’arte misteriosa: per non perdersi nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, essa necessita di essere tramandata, tutelata e diffusa.
Alla fine del Novecento Via Porta all’Arco disponeva di numerose botteghe. Dopo la chiusura della struttura ospedaliera psichiatrica Volterra si era privata di una grande fonte di introito alché ha iniziato un lento processo di promozione turistica per la valorizzazione del centro storico. Il proliferarsi di ristoranti e pizzerie al taglio hanno rovinato un po’ l’aspetto vero di una città fatta per i cittadini. Tante botteghe hanno chiuso, ma alcune rimangono intatte come quella di Spartaco Montagnani, produttore di bronzetti e statuine dell’Ombra della Sera, simbolo iconico di Volterra.
Poco più giù c’era un calzolaio, il negozio ha chiuso da quel giorno funesto in cui lasciò la Terra. Non è stato riconvertito, ne sostituito, rimane chiuso e basta come un mausoleo in suo onore. Non si può dire la stessa cosa per le attività adiacenti, ma per fortuna alcuni fondi hanno continuato a ospitare, come una staffetta a favore della cultura, sempre e solo botteghe artigiane. Paolo Sabatini ad esempio dalla centralissima Via Matteotti ha preso dimora qui, vicino alla porta etrusca. Scultore e alabastraio, ha dedicato tutta la sua vita alla valorizzazione del design di qualità.
> Scopri, Paolo Sabatini
Sempre in questa via puoi avere l’onore di visitare la bottega del liutaio. Un mestiere difficile, il liutaio deve consegnare al Maestro di Musica il miglior strumento per farlo vibrare e ottenere il meglio dalle note musicali che ne scaturiscono. E’ una grande opera che si ottiene con un lavoro in piena sintonia fra due figure esperte nel settore, produttore e acquirente, che uniscono le loro competenze. Fulvio Cappelli, silenzioso e sempre chino sul suo banco da lavoro, lavora in un piccolissimo laboratorio incredibilmente caotico nella quantità di accessori presenti sopra le pareti.
> Scopri, Acoustic Liuteria
E’ incredibile come in questi tempi moderni resti forte, imprescindibile, pervicace il rapporto artista e natura fatto di colore e pennelli, di emozioni e di poesia, di paesaggi perduti e ritrovati, di estenuanti silenzi. Con Vanna Spagnolo si esprime un mondo pittorico originale e senza contaminazioni dove sensazioni e poesia si risolvono nel colore e nei tagli di un paesaggio sfocato ma sottilmente evocatore, non finito ma definito nella emozione. Ha un atelier in Via Don Minzoni, Colpa del Vento espone le sue opere per chi avesse voglia di acquistare la sua arte unica nel suo genere.
Pochi lo sanno, ma tutti la ammirano da sempre: da oltre tremila anni l’arte della lavorazione del vetro è ancora sogno, immaginazione, mistero da custodire con gelosia. Trasparente visione della vita per uno tra i più preziosi elementi che la natura ha regalato al nostro ingegno. E come la vita il vetro è sorprendente, malleabile, mille volte trasformabile. Materia che continua a vivere anche a Volterra con l’arte di Corinna Butler e con lo showrooms Vitrium ricco di trasparenze raffinate, delicate e tutte colorate. Anelli, orecchini, collane, bracciali e tante opere d’arte.
Quella dell’alabastraio era una bottega che si riconosceva a distanza per la soffice incrostazione di polvere bianca sul muro esterno; la porta d’ingresso era mantenuta generalmente chiusa da un ritaglio di alabastro che scorreva appeso a due carrucole; la finestra invece stava costantemente aperta ed era facile affacciarsi da fuori per guardare dentro o per parlare con gli alabastrai che lavoravano. Renzo Gazzanelli è ancora una realtà e lo puoi trovare in uno dei vicoli stretti paralleli a Via Ricciarelli. Un angolino nascosto, incredibilmente vero!
La legatoria artistica rilega libri con tecniche rigorosamente artigianali e con materiali di assoluta qualità. Primo fra tutti, una particolare carta realizzata a mano e prodotta attraverso un processo antico e laborioso, catturando tra le fibre fiori, foglie, piume, semi, cortecce, seta ed altri elementi offerti dalla natura. Patrizia e Angela Gronchi eseguono lavori con impressioni a secco ed oro; personalizzano qualsiasi lavoro; restaurano e rilega qualsiasi genere di opere che il tempo e l´uso hanno logorato. Questi sì che sono mestieri antichi!
> Scopri, Legatoria Artistica
Patrizia Cerella crea bassorilievi pittorici con materiali di recupero come la carta e pelle conciata. Il riutilizzo, oltre ad essere un’azione eticamente corretta, stimola la fantasia e l’ideazione di opere d’arte. Mana d’Opera è una bottega laboratorio dove puoi ammirare e comprare i suoi pezzi migliori. Si trova in Via Ricciarelli ed è l’ultima bottega artistica di questa arteria I temi che tratta sono giocosi, ma spesso contrappongo due interpretazioni dello stesso soggetto, cercando di far nascere un pensiero in chi guarda una mia opera.
> Scopri, Mano d’Opera