Via delle Prigioni

È la strada che collega Piazza dei Priori con Via Sarti, la via fa una curva molto ampia ed è in leggera discesa dato che Via Sarti si trova ad una quota inferiore rispetto a Piazza dei Priori.
Via delle Prigioni ha mantenuto sempre lo stesso nome datole, a partire dal Trecento, dal fatto che le finestre delle celle delle prigioni del Comune si aprivano su questa strada. Altri nomi che sappiamo le furono attribuiti nei
secoli successivi sono stati quello di Via dei Debitori e quello di Via dei Giocatori, evidentemente perché questi erano spesso ospiti delle celle che si affacciavano sulla strada.

All’inizio della strada un arco aereo unisce i due edifici d’angolo; al centro di quest’arco, dalla parte di Via delle Prigioni, è affisso uno stemma non ben leggibile perché è stato corroso dalle intemperie. I due edifici che vengono uniti dall’arco sono il Palazzo Pretorio, la cui parete Est occupa quasi un terzo dell’intera strada, e il palazzo che oggi occupa il lato Est della Piazza. Quest’ultimo edificio non entra in Via delle Prigioni, ma si limita a costituire uno dei due punti di inizio di essa.

La maggior parte della strada è occupata da edifici le cui facciate sono state rifatte in tempi recenti e sono perciò presenti pochi resti delle abitazioni medievali, tuttavia possiamo segnalare la casa al n. 10 dove, all’ultimo piano, si conservano ancora tre begli archi in laterizi, la sua costruzione può essere databile al Cinquecento.

Più giù, ai nn. 16-20, troviamo una casa interamente in mattoni il cui impianto originario è databile al Cinquecento, ma la cui facciata è stata modificata più volte.

Ai nn. 22-24 troviamo invece una casa medievale, probabilmente della fine del Trecento che presenta qualche rifacimento al pianterreno.

Sopra il n. 24 si vedono i resti di un arco a sesto acuto in mattoni con decorazione incisa a “punta di freccia”, tipica delle abitazioni del Quattrocento.

Invece sulla facciata dei nn. 30-34 si notano dei bei archi in cotto.

Mentre ai nn. 36-40 si trova un bell’edificio in mattoni del Seicento. All’interno si individua un silos sotterraneo per il grano medievale che inizialmente era stato erroneamente interpretato come pozzo etrusco; doveva essere destinato ad immagazzinare le riserve alimentari di una casa torre costruita in questo punto ed obliterata con l’edificazione dell’abitazione moderna. Il silos è foderato di laterizi ed è coperto da una lastra di vetro che ne consente la visione dell’interno.

Via dell’Ortaccio

Questa strada collega Via delle Prigioni con Piazza dei Priori. Si trova citata per la prima volta in un documento del 1336 in cui Angelo Belforti vendeva al comune “l’Ortaccio”. Il nome deriva evidentemente dalla presenza in questa zona di orti e giardini. Nel Cinquecento e Seicento la strada fu indicata anche come Via del Mercato per la presenza del mercato settimanale di merci, oggi inserito solo nel contesto di Piazza dei Priori.

La maggior parte degli edifici, pur se costruiti su impianto antico, sono stati fortemente rimaneggiati in epoca recente; inoltre, costituendo spesso l’entrata posteriore di abitazioni che davano su Via Sarti o Via Buonparenti, sono stati, nella maggior parte dei casi, volutamente costruiti in maniera più semplice. In alcuni casi i restauri moderni, che hanno interessato l’esterno delle case riportandolo all’aspetto originario, hanno trascurato la facciata posteriore, dimostrando un disinteresse per i restauri totali ed una volontà di occuparsi solo della facciata che dava sulla via più importante.

L’accesso al vicolo da Piazza dei Priori avviene tramite un passaggio voltato a botte su cui è stata costruita un’abitazione. Il lato destro della via è interamente occupato da edifici pubblici, all’inizio dalla caserma dei Carabinieri, poi dal retro del Palazzo Pretorio; a metà circa di questo palazzo ci sono tre arcate moderne che corrispondono alle tre logge che si affacciano sulla Piazza dei Priori; queste arcate servivano per accedere da
questa strada al mercato coperto che, fino agli anni Settanta del Novecento si svolgeva all’interno delle logge del Palazzo Pretorio.

Su lato sinistro bisogna notare per primo l’edificio ai nn. 13-19, che ha subìto uno spostamento dell’ingresso principale, che oggi è in Via dell’Ortaccio, ma che in origine si trovava in Via Sarti.

PALAZZO RUGGERI BUZZAGLIA

Di seguito, ai nn. 23-33 c’è il Palazzo Ruggeri Buzzaglia, si tratta di un edificio del Settecento costruito su un impianto più antico. All’ultimo piano c’è una bella terrazza coperta. Il portone di ingresso immette in una chiostra su cui dà l’abitazione vera e propria. Al di sopra del portone è collocato uno stemma non ben leggibile. Il muro è sormontato da due leoni in terracotta seduti apparentemente ottocenteschi.


Presso il n. 29 la strada si stringe formando un angolo su cui, a circa due metri di altezza, è appeso un bassorilievo in marmo raffigurante un profilo della Madonna, al di sotto vi è una scritta non leggibile. Questa lastra è racchiusa in un tabernacolo ottocentesco in pietra serena.

Sulla parete fra i nn. 31 e 33 è affisso un vecchio numero civico con il n. 16.


Vicolo delle Prigioni

È il vicolo che da Via delle Prigioni conduce a Via Matteotti. Prende nome dalla via che con esso si incrocia e rappresenta il vicolo medievale più bello della città, caratterizzato, come è, da agili archetti. Tanto bello ed emblematico, per la struttura architettonica che lo contraddistingue, tanto scarno di notizie che, purtroppo, non consentono di aggiungere nessun altra curiosità.


Vicolo del Cai

Vicolo del Cai conduce da Via Matteotti a Via delle Prigioni. Lungo 36 metri e lastricato, il caratteristico e buio vicolo volterrano si trova indicato negli Statuti del Quattrocento come Via o Chiasso dei Forti, dal nome dalla famiglia che vi possedeva delle case, assegnate dal Comune in compenso di quelle abbattute loro per allargare l’attuale Via Turazza. In quanto confinante con la via delle prigioni pubbliche, il vicolo doveva essere tenuto mondato e pulito; in realtà questo ordine non fu eseguito, tanto che nel 1441 i confinanti del Chiasso dei Forti chiedevano al Comune pro honore et pulcritudine civitatis di volere tenere mundum et nitidum ut olim solebatur. La denominazione attuale risale al Settecento e gli deriva dall’abitazione del dott. Cai, cancelliere del Comune e provveditore delle strade.


Piazza dei Priori

Via delle Prigioni sbuca in Piazza dei Priori, la piazza principale della città. Necessita di un articolo a parte.

> Scopri, Piazza dei Priori


Via dei Sarti

Via delle Prigioni si interseca con Via dei Sarti. Via dei Sarti ci rammenta la corporazione di quell’arte che, anticamente, svolse compiti di sartoria in Volterra.

> Scopri, Via dei Sarti

BIBLIOGRAFIA
A. FURIESI, Via delle Prigioni, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, Pacini, 1997, p. 475
A. FURIESI, Via dell’Ortaccio, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, Pacini, 1997, pp. 455, 456
C. GUELFI, Via Giacomo Matteotti, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, Pacini, 1997, pp. 448-455