Via dei Sarti

Via dei Sarti ci rammenta la corporazione di quell’arte che, anticamente, svolse compiti di sartoria in Volterra. Conduce da Via Buomparenti a Via Matteotti.

Lunga 151 metri e lastricata, la famosa strada ha subito, negli anni, molte denominazioni. Nel Medioevo era distinta in due tratti: il primo, dalla Piazza Minucci all’angolo con Via delle Prigioni, era chiamato Via dei Maniscalchi o dei Mariscalchi o dei Maliscalchi, dalla nobile famiglia che vi aveva delle case; il secondo, fino all’angolo con Via Guarnacci, era denominato Via delle Beccherie, per la presenza di botteghe di macellai. Nel Cinquecento fu anche detta Via Del Marchese, o Via degli Incontri, e tale denominazione si riferiva ai Marchesi Incontri, i quali, in origine cittadini volterrani, vi fecero costruire il magnifico Palazzo Incontri Viti.

Il nome di Via dei Sarti o dei Sartori, per l’intera lunghezza della strada, da Via Guarnacci a Via Buomparenti, è invece della seconda metà del Settecento. Infatti, questo toponimo indicava, fino al 1750, il primo tratto di Via Matteotti o Guidi. Per motivi sconosciuti, i Sarti decisero di lasciare il posto ai Guidi e il primo tratto di strada, che da Via Guarnacci porta a Via dei Marchesi, prese la denominazione di Via Guidi. Un ulteriore cambiamento si ebbe alla fine dell’Ottocento, con il battesimo in Via Garibaldi. Con la revisione intorno al 1930 è tornato il toponimo più vecchio, mentre all’eroe dell’Unità italiana è stato dedicato un viale di periferia, fuori Porta a Selci.


PINACOTECA CIVICA

Segue il bel Palazzo Minucci Solaini, che nel Novecento fu destinato ad ospitare la Pinacoteca Civica. Al suo interno ci sono monete, libri, quadri e opere che solitamente popolavano antiche chiese poi sconsacrate.

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A fianco di Palazzo Minucci, un tempo, vi era un vicolo che univa Via Sarti con Via lungo le Mura del Mandorlo, la cui memoria rimane nel piccolo cortile, antistante l’ala del loggìato ottocentesco che lo conclude.

BAR GHIRLANDAIO

Questo bar all’italiana risiede al piano terra di una antichissima casa torre medievale; d’estate si estende con i tavolini esterni in Piazza Minucci. Le finestre adiacenti e l’arco del portale di ingresso sono delle vere chicche.

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PALAZZO CAGNACCI

Di seguito troviamo, ai nn. 5-9, Palazzo Cagnacci. Palazzo gentilizio del Settecento. La costruzione presenta un più antico impianto visibile negli archi in pietra e nell’apertura, anch’essa in pietra, sormontata da arco del Trecento.


PALAZZO MATTEUCCI

Accanto si trova Palazzo Matteucci con le sue belle volte, oggi sede degli uffici della Cassa di Risparmio di Volterra

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Al n. 11 presenta un cortile sul quale si affaccia una bella loggia ascrivibile all’Ottocento

Ai nn. 13-17 la facciata è a due ordini di cinque finestre al primo e secondo piano, mentre al piano terra, al centro, spicca il bel portale in pietra con sovrastante stemma gentilizio e due finestre con inferriate e due sporti simmetrici. L’interno, altrettanto bello e significativo, risulta arricchito di ambienti con arredi di fine Ottocento inizio Novecento.

Il palazzo, che si affaccia su Via Lungo le Mura del Mandorlo, si evidenzia per le belle mostre in pietra alle finestre e il tanto pregevole, quanto raro in Volterra, balcone centrale su imponenti mensole in pietra.

Se il lato sinistro, per chi scende verso la chiesa di San Michele, è ricco di edifici illustri, quello opposto, il cui retro dà su Via dell’Ortaccio, presenta due fronti senza particolare pregio architettonico o stilistico.

L’edificio residenziale della congregazione dei sacerdoti dell’Oratorio di San Filippo Neri, ai nn. 6-13, risale al Seicento anche se la mostra alla porta e i davanzali in pietra attestano una struttura su impianto più antico.

La costruzione che segue, ai nn. 14-22, è un edificio ad uso di residenza di famiglia gentilizia da ascrivere al Settecento. Evidenzia, al secondo piano, marca davanzale in pietra, ma tre alle finestre del piano terra e un bel portale di pietra panchina con sovrastante monogramma, in stile barocco, di Gesù e Maria.

PALAZZO RUGGERI BUZZAGLIA

Incamminandoci oltre, l’altra importante costruzione della via che incontriamo sul lato destro è Palazzo Ruggieri Buzzaglia. L’imponente e articolato edificio, dal disegno regolare con ritmi binati di finestre intervallate da due balconi simmetrici soprastanti i due portali d’ingresso, rappresenta, insieme a Palazzo Sermolli e Ormanni in Piazza XX Settembre, a Palazzo Matteucci e a pochi altri, uno dei rari esempi, in Volterra, di case con balconi. La tipica struttura delle strade volterrane, serrata e chiusa, non permette infatti la costruzione di balconi che, sporgendosi sulla strada, andrebbero quasi a creare una sorta di ponte di passaggio tra un fronte e un altro.


Ai nn. 26-28 c’è una lapide circolare con al centro leone dormiente sopra una pietra e scritto:

VELATRITE
E. TOPI

Negli scantinati del palazzo ci sono due silos sotterranei che, un tempo, servivano per raccogliere il grano, risalenti a prima del Duecento.


CASA GIOVANNONI

Sul lato opposto, ai nn. 19-21, troviamo Casa Giovannoni del Cinquecento. Le murature in pietra e l’imponente arco ascrivibile al Trecento ha fatto ritenere che la casa sia stata rimodellata su più antico impianto. Si tratta comunque di un’unità a schiera con fronte monocellulare e con uno stemma in marmo grigio tra il primo e il secondo piano, presumibilmente della famiglia Docci.


CASA VANNUCCI

Segue Casa Vannucci, che occupa i nn. 23-31. La costruzione attuale si fa risalire al Seicento ma, per la struttura muraria in pietra a filaretto e gli archi di naturali dimensioni, si crede che sia da ascrivere al Trecento. Sono presenti comunque elementi architettonici più tardi come gli archi di scarico in cotto alle aperture al primo e secondo piano e, al n. 29, il portale d’ingresso in pietra lavorata con sovrastante stemma, in marmo bianco, del Settecento.


CASA BALDACCI

Segue, Casa Baldacci, costruzione del Cinquecento.


A fianco si erge l’imponente Palazzo Incontri, nel quale allo stato moderno si delineano due utilizzi differenti: Teatro Persio Flacco e Palazzo Viti.

TEATRO PERSIO FLACCO

Il Teatro Persio Flacco costituisce un edificio proprio con uno stile architettonico prevalente neoclassico.

> Scopri, Teatro Persio Flacco


PALAZZO INCONTRI VITI

Il palazzo, ascrivibile al Cinquecento, è visitabile seguendo un percorso turistico. Le sale di rappresentanza del palazzo che forniscono ora un esempio raro dell’arredamento e dello stile ottocentesco. Affascinante!

> Scopri, Palazzo Viti


LE CANTINE DI PALAZZO VITI

Le Cantine di Palazzo Viti è parte integrante del complesso monumentale cinquecentesco di Palazzo Incontri Viti, un ristorante sotterraneo dove assaggiare cucina tipica toscana.

> Scopri, Le Cantine di Palazzo Viti


CRIPTA DEL VAMPIRO

La cisterna romana presente nei sotterranei di Palazzo Incontri Viti ha acquisito la fama di Cripta del Vampiro, per colpa o per merito dell’immaginario collettivo scaturito dai fans della Saga di Twilight. La cripta dei Volturi.

> Scopri, Cripta del Vampiro


Davanti a Palazzo Incontri Viti, il fronte precedente l’incrocio con Via delle Prigioni, è caratterizzato da un edificio dell’Ottocento con la presenza di murature in pietra, ai nn. 32-36, che denunciano, anche qui, un impianto più antico.

Conclude il tratto una costruzione ad angolo del Seicento.

Superata Via delle Prigioni, il primo edificio che incontriamo risale al Settecento.

Il palazzo che occupa i nn. 58-60 e che si affaccia anche in Via Matteotti, risulta una costruzione realizzata su un impianto databile al Duecento. I resti della originaria costruzione in pietra, forse di una casa-torre, sono particolarmente visibili sul fronte di Via Sarti, con le lesene e architravi a timpano in pietra.

Tra gli attuali negozi Pucci e Bricolage una piccola porticina dà su di un chiasso che, un tempo, collegava Via Sarti con una via che collegava Via Matteotti con Via delle Prigioni.

PALAZZO MAFFEI

Su lato destro di Via Sarti, per chi sta oramai per svoltare verso Porta Fiorentina, il fronte è caratterizzato da un altro pregevole palazzo gentilizio del Cinquecento. Si tratta di Palazzo Maffei-Bianchi, con chiare commistioni di elementi di epoche diverse, cinquecentesche e medievali, strettamente interconnesse.


In occasione di alcuni lavori, compiuti da Umberto Viti, attuale proprietario dell’omonimo palazzo, negli scantinati del Palazzo Incontri-Viti, sono emerse due cisterne. La prima, all’interno della cantina, è scavata nella roccia ed ha la forma di bottiglia, con un diametro di circa due metri. La seconda, ancora situata nella cantina, ma più ad ovest, è caratterizzata da un grande vano con volta a botte e presenta un piccolo foro che portava l’acqua. Questa cisterna, proprio per la sua ampiezza – apertura di 60 metri di altezza e 6 di larghezza – potrebbe essere stata destinata ad uso pubblico.


Piazza Minucci

È la piazza che costituisce il punto di divisione, altrimenti caratterizzabile come un unico tratto, tra Via Buomparenti e Via Sarti. La piazza, a cui si accede sia dalle strade ora menzionate, sia da Via del Mandorlo, prende nome dall’antica famiglia volterrana che, proprio in quella piazza, possedeva il palazzo, oggi sede della Pinacoteca Civica di Volterra. Posta fra il Palazzo Minucci-Solaini e la Casa Fantozzi, poi Paoletti, stranamente nel corso dei secoli, ha mantenuto pressoché inalterata la sua denominazione iniziale.

Solo nel Settecento le fu cambiato il nome con Piazza della Via del Mandorlo, evidentemente per l’adiacente via omonima. Ben presto però si tornò al vecchio toponimo. E ancora nell’Ottocento si tentò di ribattezzarla con Piazza delle Erbe, per il fatto che le gramignaie vi vendevano la loro merce. Ma anche questa nuova operazione fallì.

PALAZZO MINUCCI SOLAINI

A fianco di Piazza Minucci si erge il bellissimo Palazzo Solaini, oggi sede della Pinacoteca comunale. Il Palazzo Minucci Solaini è certamente uno dei più bei palazzi di Volterra.

> Scopri, Palazzo Minucci Solaini


PASSO DEL GUALDUCCIO

La sera è luogo di ritrovo dei ragazzi, nelle giornate più fredde un rifugio contro le intemperie; tracce di gioventù sono espresse sui muri interni fatti di graffiti moderni moda degli anni Duemila e di insoliti simil rupestri.

> Scopri, Passo del Gualduccio


ECOMUSEO DELL’ALABASTRO

Palazzo Minucci Solaini, nella sua ala più esposta nella piazza, ospita anche un museo dedicato all’alabastro, alla lavorazione, produzione e commercializzazione di questa pietra della luce, l’oro bianco dei volterrani.

> Scopri, Ecomuseo dell’Alabastro


Via Buomparenti

Dopo lo slargo di Piazza Minucci, Via dei Sarti prosegue in Via Buomparenti, ma richiede un approfondimento a parte.

> Scopri, Via Buomparenti


Via Giacomo Matteotti

Via dei Sarti dall’altro lato si interseca con Via Matteotti, è una delle vie più importanti del centro storico.

> Scopri, Via Giacomo Matteotti


Via delle Prigioni

A metà di Via dei Sarti si interseca Via delle Prigioni e ne parleremo in questo articolo.

> Scopri, Via delle Prigioni

BIBLIOGRAFIA
C. GUELFI, Via dei Sarti, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, Pacini, 1997, pp. 538-544