Questa piccola piazza costituisce uno spiazzo aperto collocato dietro alle mura difensive medievali, uno dei suoi lati è infatti delimitato dal parapetto delle mura; si tratta anche di uno dei migliori punti panoramici della città, dove lo sguardo spazia su tutto il territorio circostante, da qui è possibile vedere l’intera valle del Cecina fino al mare e, nelle giornate più terse, le isole di Capraia e di Corsica.
Il toponimo Fornelli è molto antico, essendo già indicato in alcuni documenti del Duecento, e si riferiva all’intera zona compresa tra le mura meridionali, le fonti di San Felice, il Borgo di Santa Maria e la Via della Porta all’Arco; questa zona così delimitata costituiva anche una delle contrade in cui era suddivisa Volterra chiamata, appunto, contrada di Fornelli.
La prima attestazione che il nome veniva usato per indicare proprio questa piazza e non solo per l’intera contrada è del 1302, quando compare in una sentenza emessa nei confronti di Nuccio e Bertino, accusati di avere provocato una rissa super platea Fornellorum.
Nel 1598, il 10 marzo, i Priori decretarono che tutte le meretrici venissero trasferite in loco qui dicitur a Fornelli, per impedirne la presenza nelle vicinanze della Cattedrale. Non conosciamo l’origine di questo toponimo, secondo alcuni studiosi locali il nome sarebbe da collegare con la presenza, in questa piazza, di strutture gestite dai cavalieri ospedalieri di S. Iacopo di Altopascio; forse è collegabile con l’esistenza di forni dove si dovevano bruciare i giacigli degli ammalati o dove preparare le vivande calde da distribuire ai mendicanti ed ai pellegrini.
La piazza è dominata dalla mole di una torre medievale; questo edificio, le cui pietre sono in buona parte corrose dall’azione dei venti marini a cui è esposto, è noto dalla tradizione erudita sei-settecentesca con il nome di Torre degli Auguri. Secondo questa tradizione in questo stesso punto sorgeva l’antica costruzione che ospitava il collegio degli aruspici della città al tempo degli etruschi. In realtà non vi è alcuna attestazione dell’esistenza di un edificio del genere.
Sappiamo che apparteneva all’ordine de Cavalieri Ospedalieri di S. Iacopo di Altopascio, come ci dice una iscrizione collocata sulla sua facciata, ma non sappiamo esattamente quale era l’uso a cui era destinato questo edificio. Non era comunque un ospedale, la presenza di un opera del genere in questa piazza avrebbe lasciato sicuramente qualche documentazione scritta; si tratterebbe invece di un granaio appartenente all’ordine cavalleresco di Altopascio, la cui presenza, dentro la città, è documentata nel 1298. Alla fine dell’Ottocento ai lati della torre erano collocati tre dadi in pietra in cui era inciso il simbolo del Tau dei cavalieri di Altopascio; oggi di questi dadi non rimane traccia.
Osteria dei Fornelli è un luogo dove assaporare lo scorrere del tempo, godersi ogni istante, ogni odore, ogni sapore. Un ristorante dove ogni piatto viene creato con cura e passione, all’insegna delle migliori tecniche lente.
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Un lato della piazza è occupato dalla parete laterale dell’edificio ai numeri 17-19 di Via Persio Flacco, la casa è dell’Ottocento, costruita basandosi su di un impianto più antico. In questa parete, nell’estremità verso le mura medievali, è stata inglobata parte del coperchio di un’urna etrusca in alabastro.
Questa via collega Piazza del Fornelli con Piazza San Giovanni. È intitolata al celebre poeta latino originario di Volterra. La denominazione attuale è degli anni Trenta del Novecento, in precedenza era chiamata Via degli Abbandonati; questo titolo è rimasto all’unica traversa della strada, il vicolo che conduce da Via Persio Flacco a Via del Labirinto. La strada si trova indicata nel 1680 come Vicolo del Pozzo, evidentemente per la presenza di un’opera di presa d’acqua. Un’altro nome è stato que1lo di Chiasso del Sandretto, dal nome di un muratore che vi ha abitato.
L’intero lato destro è occupato dal complesso dell’ex ospedale civile oggi sede del Centro Studi della Fondazione CRV. Nelle stanze adiacenti al cortile che dà su questa strada, sono stati trovati numerosi resti antichi.
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Gli edifici costruiti sull’altro lato della strada sono tutti databili al Seicento, anche se sono stati edificati su impianti più antichi; in alcuni casi vi sono dei lacerti di muratura in pietra databili al Trecento.
Queste abitazioni sono state tutte ristrutturate in epoche successive, in particolare il palazzo ai nn. 5-11, che è stato rifatto interamente in laterizio nel secondo dopoguerra con uno stile medievaleggiante.
Al principio della scalinata traversa del Vicolo degli Abbandonati si scorge un bellissimo panorama da fotografare. Un balcone con vista dove fare sosta.
Questa strada collega Piazza dei Fornelli con Via Franceschini e, all’interno di essa, si apre Via Codarimessa.
Questa strada collega Piazza dei Fornelli con Via Franceschini. La sua denominazione è relativamente recente e fa pensare che vi si trovasse un giardino di forma circolare. In precedenza il vicolo ha avuto varie denominazioni.
Ai primi del Quattrocento si chiamava Chiasso di Ficino, dal nome Matteo di Ficino che vi aveva delle case. Nel Cinquecento era noto come Chiasso del Crocifisso, per l’attiguo oratorio dei Vanchetoni; Chiasso dell’Ospedale, per la vicinanza dell’ospedale cittadino; Chiasso del Borguccio o dei Borgucci, dal nome di una famiglia che vi risiedeva.
ll lato sinistro della strada è interamente occupato dal complesso dell’ex Ospedale di Santa Maria. Ai nn. 2-4 troviamo la parete posteriore di un edificio del Trecento secolo la cui entrata principale è su Via San Filippo; mentre la facciata principale mostra ancora i resti dell’antica struttura muraria, la posteriore è stata fortemente ristrutturata poi intonacata.
L’edificio successivo ha un impianto originario del Cinquecento, ristrutturato nell’Ottocento, mentre ancora più avanti si trova un complesso nato dalla fusione di tre unità abitative a schiera del Cinquecento, questa ristrutturazione dovette avvenire nel Settecento. L’ultimo edificio è ancora più moderno essendo stato costruito dopo il 1960, esso si addossa al lato orientale della torre dei cavalieri di Altopascio, che ha l’ingresso in Piazza dei Fornelli.
È questa la strada che collega Piazza dei Fornelli con la porta e le Fonti di San Felice. Si tratta di una via assai ripida che costeggia le mura medievali e che forse prende il nome dalla stessa ripidezza della via.