Via Porta Diana

È la via che, dalla piazza del Bastione, vicino Porta Fiorentina, conduce alla Porta Diana. Lunga 880 metri, la strada prende il nome dalla seconda porta etrusca di Volterra, indicata anche come Il Portone. Il toponimo della Porta, che costituisce il punto di arrivo del cardine massimo, è stato dato dalla fantasia di qualche scrittore antico.

Si sviluppa discesa e non presenta palazzi degni di nota, quasi tutti di fine Ottocento e di metà Ottocento, salvo eccezioni.

PARCHEGGIO DEI MACELLI

Dopo l’incrocio fuori Porta Fiorentina, sulla destra si apre uno spiazzo adibito a parcheggio.

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Dopo vari casermoni non degni di nota su entrambi i lati, sulla sinistra si apre Piazza Pietro Gori, sulla destra Via dell’Ortino.

EX CONVENTO DI SANTA CHIARA

Percorrendo la via in discesa, al n. 18 si trova sulla parete laterale di una casa, una piccola immagine in maiolica invetriata, con sotto il titolo di “S. Chiara”. Qui doveva sorgeva il primo convento di Santa Chiara.

> Scopri, Convento di Santa Chiara


EDICOLA DI SAN SEBASTIANO

Sul canto tra Via delle Cetine e Via di Porta Diana si trova un’edicola contenente il gruppo della “Pietà”, per un saluto ai feretri di passaggio in direzione del cimitero. Un tempo era una edicola di San Sebastiano.

> Scopri, Edicola di San Sebastiano


Dietro

CIMITERO COMUNALE

ANFITEATRO ROMANO

PORTA DIANA

Coeva della più famosa Porta all’Arco, Porta Diana, fin dal I secolo a.C., dopo il restringimento delle mura di cinta, rimase tagliata fuori. La sua mole è ancora visibile, benché sia distrutta nella parte superiore.

> Scopri, Porta Diana


Via delle Cetine

È la strada che da Via di Porta Diana conduce o alla campagna o, di nuovo, in Via di Porta Diana. Lunga duecento metri e asfaltata per quasi tutto il suo tratto, la strada deriva il suo nome da Cetina, un vecchio toponimo che, secondo vari dizionari, era ed è la fossa in cui si fa il carbone. Esiste, per altro, vicino a Volterra una località detta “Le Cetine”, un tempo deputata a produrre carbone. Il nome quindi vuole indicare che in passato, in quella zona, si trovavano luoghi adatti per la produzione del combustibile. In altri vocabolari, al nome si attribuisce il significato di tagliata di alberi, dal latino caedua silva. Ma i volterrani raramente ricordano la strada per la produzione del carbone. Dato, infatti, che la località si trova sulla strada per il cimitero, gli abitanti di Volterra sanno che passare per le Cetine significa compiere il viaggio per l’ultima dimora.

Un tempo questa strada era frequentata per il percorrimento del feretro verso il Cimitero; con l’avvento dei mezzi motorizzati la via deputata a questa ingrata funzione divenne poi Via di Porta Diana.

Nella zona delle Cetine gli studiosi locali hanno parlato dell’esistenza di numerose cisterne. Si tratta di impluvia di ricche abitazioni private, come era uso neIle case romane private che avevano, all’interno, un proprio deposito per raccogliere l’acqua piovana.

Fino a pochi anni fa, nel vecchio casone di proprietà della famiglia Cangini, vi era un frantoio, che frangeva le olive ancora con le vecchie macine di pietra. Con la tecnologia e in virtù del mercato e di una produzione più veloce e redditizia, il vecchio frantoio è stato smembrato, lasciando il posto a nuovi inquilini.

Via dell’Ortino

Piazza Pietro Gori

Rampa della Crocina

È la strada che scorcia il tragitto per andare al cimitero urbano, per chi va a visitare i propri morti, e per visitare i resti dell’anfiteatro romano. La via, se non fosse per il vicino luogo di sepoltura, è una caratteristica strada in mezzo alla campagna, con alberi di cipresso che la contornano. Ma la via è celebre soprattutto per un edificio religioso lì collocato. In origine il tratto in cui si trova la “Chiesina per lo scorcio di Marione” – così comunemente è conosciuta dai volterrani – era l’inizio della strada che da Volterra conduceva a Firenze. La strada scendeva dal podere “Lecceto”, proseguiva lungo le pendici di “Poggio alla Fame”, giungeva in Era, continuava attraverso la fattoria di Cozzano, saliva verso la “Striscia”, passando da “Casa Marzi”.

ORATORIO DELLA VISITAZIONE

Lungo la strada si trova una chiesetta quattrocentesca con portico. All’esterno presenta una mezza esedra, sovrastata da cipressi e, all’interno, la nicchia dove si intravede l’immagine della “Madonna del Livido”.

> Scopri, Oratorio della Visitazione


Via dei Pannocchieschi

La Via Dei Pannocchieschi è la strada, lunga 130 metri, che sfocia in Via Porta Diana. E’ intitolata alla nobile famiglia di origine maremmana che ebbe posizioni preminenti nella Volterra medievale nel Duecento, soprattutto
con i vescovi Galgano, Ildebrando e Pagano che, nel corso di un secolo, tentarono di rendere ereditaria la cattedra vescovile.

BIBLIOGRAFIA
C. GUELFI, Via Porta Diana, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, Pacini, 1997, pp. 472-475
C. GUELFI, Via delle Cetine, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, Pacini, 1997, pp. 368,369